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"Basta con l'improvvisazione, fermiamo la macchina del vertice Fao, che corre verso non sappiamo cosa".

"E' tempo di dire basta con quell'improvvisazione che ha accompagnato fino ad ora la vicenda di Rimini come sede del vertice Fao". Per senso di responsabilità bisogna fermare quella macchina del vertice che sta correndo incontro a non si sa che cosa". Sergio Gambini conferma il suo scetticismo sull'opportunità di tenere il prossimo vertice Fao nella città romagnola. Venerdì, durante un incontro del parlamentare con i commercianti anche questo argomento sarà in agenda.
L'atteggiamento di Gambini verso l'evento internazionale non è un caso isolato. Diversi i cittadini che hanno manifestato dissenso sulla manifestazione a Rimini, come stanno registrando gli stessi organi di informazione che hanno raccolto le impressioni del parlamentare. Il quale chiarisce il suo pensiero in termini di rischi, che "se erano già evidenti dopo il G8 di Genova, sono diventati plateali dopo la tragedia americana e clamorosi dopo che, l'altra sera, gli Usa hanno avviato l'attacco all'Afganistan.
Secondo Gambini va fermata quella macchina che vede come piloti il senatore Giampaolo Bettamio e gli entusiasti della prima ora, appartenenti ai vertici di categorie economiche e poi, "obtorto collo", i nostri amministratori. "E' ora che i cittadini riminesi, che nella stragrande maggioranza sono perplessi rispetto al vertice Fao, per usare un eufemismo, facciano sentire la loro voce". Non si può non essere preoccupati. Tutta questa storia della candidatura è nata all'insegna della superficialità, come operazione politica ha una ricaduta economica su un numero ristretto di operatori. A tre settimane dal vertice chi è preposto a tutelare la sicurezza degli ospiti, dei cittadini e degli eventuali manifestanti non sa su quante e quali risorse potrà contare e da Roma non c'è alcuna indicazione. Io chiedo: è normale tutto questo?
"E' normale che il senatore Bettamio faccia presente ieri che "possibili disordini saranno, tenuto conto della situazione internazionale, non rilevanti"? Finché si è in tempo questa macchina va fermata. Chi ha la testa sulle spalle - conclude Gambini - assuma tutte le decisioni che vanno prese".

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