Messaggio di avvertimento

The subscription service is currently unavailable. Please try again later.

Promozione turistica all'estero, Gambini sostiene la "competenza concorrente: Stato e Regioni devono collaborare".

Anche le competenze legislative sul Turismo hanno impegnato la discussione della Camera sulla riforma della Costituzione. Diversi emendamenti presentati dai parlamentari hanno fatto oscillare la discussione tra un'impostazione centralista e l'attribuzione di competenze esclusive alle Regioni. Non ha ottenuto successo l'impostazione sostenuta da Sergio Gambini, la modifica dell'attuale assetto costituzionale che riserva in modo esclusivo alle Regioni la materia turistica, per portare la funzione promozionale nell'ambito dei poteri concorrenti tra Stato e Regioni. L'emendamento con questo obbiettivo, nonostante i voti di esponenti della maggioranza, alla fine della lunga discussione non è stato approvato. Gambini in Aula ha detto che la promozione dell'Italia sui mercati internazionali rappresenta un problema: "è ciò che non riesce a realizzare l'attuale assetto costituzionale e che anche la legge di riforma del turismo è stata costretta ad evitare; tant'è vero che allora - come i colleghi che hanno partecipato alla precedente legislatura ricorderanno - venne stralciata tutta la materia riguardante l'Enit, sul quale la legge di riforma non intervenne".

"Guardiamo la situazione esistente nei nostri paesi concorrenti. - ha detto Gambini -.La Spagna e la Francia, ad esempio, dispongono di enti di promozione basati sul rapporto stretto fra regioni e Stato centrale e riescono, da questo punto di vista, a promuovere il loro prodotto turistico in maniera assai più efficiente ed efficace di quanto faccia l'Italia. E ciò non solo perché vengono investiti più soldi, ma perché sussiste questo stretto rapporto fra Stato e regioni; infatti, è inevitabile che il prodotto turistico abbia un profilo di carattere nazionale, ma è anche necessario che sia basato sul territorio, valorizzandone le ricchezze, le peculiarità e le tradizioni. Non può esservi promozione sui mercati internazionali che non sia basata su un principio di concorrenza: il territorio, le regioni e, nello stesso tempo, la marca italiana".

"Era una buona occasione per correggere un limite evidente, lamentato sia dalle associazioni di categoria sia dalle Regioni italiane. La promozione turistica è infatti sempre di più una leva fondamentale per il successo del settore. Sono anni che si attende la riforma dell'Enit, l'approvazione dell'emendamento avrebbe costituito un punto di riferimento certo per imporne l'avvio. Ma purtroppo una maggioranza che interpreta la riforma costituzionale come punto di accordo tra le sue anime sempre più inconciliabili non ha tempo per occuparsi dei problemi reali della nostra economia".

Comunicato stampa scritto per: 
Argomenti: 
Attività istituzionali: