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Rc auto: governo battuto sugli emendamenti Gambini. "Non tutelava concorrenza, consumatori e artigiani"

Sono firmati Gambini i primi inciampi del governo Berlusconi: la maggioranza non ha seguito il cavaliere sul disegno di legge 2031 collegato alla Finanziaria, che puntava a modificare le procedure per la riparazione dei danni ai veicoli. Modifiche fortemente criticate dalle associazioni degli artigiani carrozzieri, dagli agenti assicurativi, dai periti e dagli altri operatori del settore. Ma soprattutto dai consumatori: “questi ultimi infatti avrebbero dovuto utilizzare solo carrozzieri indicati dalle compagnie assicurative - ha detto Gambini - e non scelti attraverso la fiducia e le regole del mercato”. Sono state così approvate dall’emiciclo di Montecitorio le proposte presentate dal deputato riminese e l’esecutivo si è trovato per la prima volta in minoranza.

“Riteniamo questo provvedimento profondamente inadeguato alle esigenze del nostro sistema economico – ha detto Gambini nel suo intervento alla Camera dei deputati - mentre mancano da questo testo norme adeguate per lo sviluppo della concorrenza che, come recita il titolo del disegno di legge, si dovrebbe invece promuovere con decisione”. Il parlamentare riminese nelle scorse settimane si era incontrato con le associazioni artigiane proprio su questo tema, registrando il dissenso “a questa miniriforma dalla quale ci saremmo attesi più coraggio dal governo: affrontare finalmente i problemi creati dai cartelli delle compagnie assicurative. Solo in Italia i prezzi salgono anziché scendere a causa degli accordi tra compagnie. E invece di tutelare i consumatori, l’Esecutivo voleva togliere anche la libertà di scegliere il proprio artigiano di fiducia. Con buona pace della concorrenza”.

“Sono molto soddisfatto che la prima vittoria parlamentare dell’Ulivo sul governo Berlusconi porti anche la mia firma. Ma c’è ancora molto da fare, anche su questo tema. Nei prossimi giorni promuoverò nuovi incontri con le associazioni degli operatori del settore per concordare il percorso della battaglia da condurre in senato, dove presto tornerà il provvedimento”.

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