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Marina Lappi

Riviera, l'estate più difficile tra crisi e terremoto. Litorale a prezzi scontati, con un calo di presenze a luglio calcolato intorno al 30%. Salvati dai russi, ma in agosto le cose dovrebbero cambiare

Avanti, c'è posto. Purtroppo. Non spaventa il “bollino nero” sulla rete autostradale, non ai riminesi almeno. I quali sperano che il lungo serpentone di auto arroventate dal Drago africano – 12 milioni di viaggiatori ha vagheggiato l'Anas - escano all'altezza dei caselli di Rimini. Il posto c'è, eccome, venghino, venghino siore e siori, vi aspetta una Riviera dai prezzi scontati e i servizi ultracollaudati, un po' boccheggiante per un'estate con la E maiuscola, un po' per l'economia, che la crisi la sente eccome: in molti paventano un terzo in meno. Secco così.

L'estate 2012 resterà nella memoria, per il caldo eccezionale, per il quale si è scomodata l'antica Roma e gli inferi mitologici nel battezzare gli anticicloni: Scipione, Caronte e Minosse. Ma sopratutto per i vistosi buchi «umani» nell'arenile. «Dai, vieni giù a marina a farti una birra», gracchia il vivavoce di un cellulare. «Dove sei?» «Al Bagno 34» «C'è gente?» «Non c'è un cane». Per un riminese adulto significa che ci sono dei buchi nello skyline della spiaggia, paragonato alla sua memoria storica di masse umane aggrovigliate sulla «teutonen grill». Al bagno 14 invece «c'è un casino di gente pazzesco, siamo dovute andare via», racconta una ragazza riminese a passeggio in centro. Il 14 è il bagno storico degli indigeni, ma, dice «c'era un gruppone di americani... Chissà come c'è finito lì...».

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