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Aggiornato: 6 giorni 7 ore fa

Il parco Cento Fiori fa il bis di musica: la Banda POPolare dell’Emilia Rossa per la Festa della Repubblica

Mar, 24/05/2022 - 15:05
Rimini chiama a raccolta gli amanti di musica e impegno sociale con un concerto gratuito a partire dalle 17 del 2 giugno presso il vivaio La Serra Cento Fiori (via Galliano 19, ai bordi del parco XXV aprile).

Rimini – Un altro pomeriggio di festa e di valori civili e sociali: la Banda POPolare dell’Emilia Rossa è stata chiamata dalla Cooperativa Sociale Cento Fiori a rallegrare la Festa della Repubblica, il 2 giugno. Stesso luogo che ha ospitato i Modena City Ramblers il 25 aprile, il parco della Serra Cento Fiori. Differenti le note, anche se le due band hanno molto in comune: stessa terra d’origine, stesso impegno sociale nella ricerca musicale che in diverse occasioni è diventata collaborazione.

Come il brano Lei, della Banda POPolare dell’Emilia Rossa e i Modena City Ramblers, dedicato al musicista e cantautore francese Georges Moustaki, che in appena 10 giorni dall’uscita, il 22 aprile, ha registrato sul web oltre 130 mila ascolti..

Il programma della giornata di festa nazionale e del fine settimana seguente deve essere completato con alcuni dettagli, ma certo il perno centrale è la muscia e l’impegno.

Nata il 25 aprile aprile 2011 in piazza Grande a Modena, la Banda POPolare dell’Emilia Rossa scrive nella sua biografia: «Il nostro intento è stato fin dal primo momento fare politica rivoluzionaria, militante ed anticapitalista attraverso una delle forme di comunicazione più diretta, efficace ed emozionate che esistano, la musica….senza naturalmente rinunciare alla “balotta” (balotta in dialetto modenese significa “movida”, “fare festa”)». E festa sarà con Paolo Brini (voce), Valerio Chetta (pianista), Jean Pierre Cronod (violinista), Massimiliano Codeluppi (chitarra), Francesca Parlati (tastiera e voce), Matteo Parlati (basso), Guillermo Valiente (percussioni autoprodotte) e Giuseppe Violante (batteria).

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Lo sguardo di Teo De Luigi sui migranti: nuovo appuntamento con L’Africa in Noi 2, Confini di terra e di mare

Mer, 18/05/2022 - 14:59
Senza radici Noi migranti in un paese chiamato Italia, Documentario di Teo De Luigi, 2020, venerdì 20 maggio, Cinema Teatro Tiberio, ore 21 (ingresso 5 euro).

Rimini – Dopo la lezione magistrale di Anna Maria Medici, che ci ha offerto una visione globale e inedita del fenomeno migratorio e dell’Africa, Confini di terre e di mare, seconda edizione di L’Africa in noi, la rassegna, organizzata da Vite in transito, Istituto storico, Biblioteca Gambalunga Margaret aps, con il contributo di Cinema Tiberio e Cooperativa Sociale Cento fiori e in collaborazione del Comune di Rimini, si posta nella sede del Cinema Tiberio, che propone la visione di un docufilm del regista riminese Teo De Luigi Senza Radici. Noi migranti in un paese chiamato Italia.

Rimini – Confini di terre e di mare, seconda edizione di L’Africa in noi, si sposta nella sede del Cinema Tiberio e propone la visione di un docufilm del regista riminese Teo De Luigi: Senza Radici. Noi migranti in un paese chiamato Italia. Con questo docufilm il regista vuole offrire un contributo alla riflessione sul fenomeno migratorio, I migranti, di solito percepiti come una massa astratta e indistinta sulla quale proiettare paure collettive, sono incontrati come persone con la loro storia. Con la varietà delle storie personali si vuole fornire un quadro, complesso e rappresentativo, dei casi e delle circostanze, che hanno costretto questi uomini e donne ad abbandonare la loro terra e mettere in gioco la vita. Teo De Luigi ci propone di conoscere i loro volti e ascoltare la loro voce, per rispondere alla domanda: sono “intrusi”, “risorse” o persone?

La rassegna è organizzata da Vite in transito, Istituto storico, Biblioteca Gambalunga Margaret aps, con il contributo di Cinema Tiberio e Cooperativa Sociale Cento fiori e in collaborazione del Comune di Rimini. Senza Radici è il secondo appuntamento, dopo l’avvio della rassegna con la lezione di Anna Maria Medici, che ha offerto una visione globale e inedita del fenomeno migratorio e dell’Africa.

Teo De Luigi è autore e regista riminese. Dopo aver creduto nella rivoluzione creativa del ‘68., dagli anni ‘80 si è dedicato al reportage, al documentario, ai corti, per raccontare il comportamento umano nella sua epoca. Ha avuto come maestro Sergio Zavoli, col quale ha collaborato per 14 anni. Nel mentre ha esplorato con film-doc i più diversi contesti sociali, dalle inquietudini giovanili nelle città metropolitane, alla solidarietà dei volontari, al Cottolengo di Torino, dai comportamenti estremi nei riti religiosi del sud, alle pagine storiche della resistenza nei racconti di Nuto Revelli e Giorgio Bocca, dalle contraddizioni sollevate nel ‘68 e nel ‘78, raccontate da Adriano Sofri e Julio Velasco, alle imprese sportive che segnano la fine del ‘900. Nel nuovo secolo si avvicina al mondo dell’arte, grazie all’amicizia col grande pittore bolognese Wolfango (Peretti-Poggi) e ai due grandi temi contemporanei: la drastica riduzione del lavoro in fabbrica e il recente processo migratorio.

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Adolescenti e migranti, al Mulino di Amleto la serata conclusiva del progetto che coinvolge scuole del territorio e ospiti dei progetti di accoglienza

Mar, 17/05/2022 - 18:28

Letture sceniche frutto di laboratori di scrittura condotti da Beppe Chirico, psicoanaliste e psicoterapeute del gruppo SPI e SIPsA-COIRAG, in partenariato con L’Istituto di Scienze dell’Uomo Rimini, e operatori delle cooperative sociali Cad e Cento Fiori, con il coordinamento di Associazione Arcobaleno ODV.

Rimini – Serata conclusiva dei laboratori del progetto Adolescenti e migranti 2021/2022: “Racconti in cammino. Parole, identità, nuove appartenenze”, questo il titolo della lettura scenica che si terrà mercoledì 25 maggio alle ore 20.30 presso il Mulino di Amleto Teatro (via del Castoro 7, Rimini) con il patrocinio del Comune di Rimini.

Sul palcoscenico si alterneranno narrazioni e testimonianze scritte da alcuni studenti del liceo “G. Cesare – M. Valgimigli” di Rimini (indirizzo Scienze Umane) in collaborazione con i ragazzi migranti accolti presso le cooperative sociali CAD e Cento Fiori.

Narrazioni e testimonianze frutto di laboratori di scrittura condotti dall’attore Beppe Chirico, da alcune psicoanaliste e psicoterapeute del gruppo SPI e SIPsA-COIRAG, in partenariato con L’Istituto di Scienze dell’Uomo Rimini, e operatori delle cooperative sociali Cad e Cento Fiori, con il coordinamento di Associazione Arcobaleno ODV.

A questi laboratori hanno partecipato attivamente gli operatori delle cooperativa sociali Cad e Cento Fiori, sia prestando la loro esperienza con la migrazione sia, in alcuni casi, come co-conduttori nei laboratori teatrali con i ragazzi stranieri che vengono seguiti nei progetti Cas e Sai, oltre a partecipare agli incontri nelle scuole coinvolte.

I laboratori sono inseriti nel Progetto “Casa dell’Intercultura Aylan Kurdi – Integrazione 2021”, approvato e finanziato nell’ambito del Piano di zona per la salute e il benessere sociale del Comune di Rimini.

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L’Africa in noi, seconda edizione: dal 13 maggio al 5 giugno incontri, film e concerti per parlare di Confini di terra e di mare

Gio, 12/05/2022 - 13:33

Rimini – Confini di terre e di mare: con questo titolo torna il ciclo di incontri L’Africa in noi, per condividere dal 13 maggio al 5 giugno in cinque appuntamenti pensieri e riflessioni sul fenomeno migratorio, la convivenza delle diverse culture e riconoscimento della dignità e creatività dei migranti, in particolare dall’Africa.

Molti i linguaggi utilizzati – storico, narrativo, artistico, con film, documentari, concerti – in questa seconda edizione organizzata da Vite in Transito Odv, biblioteca Gambalunga, Istituto storico di Rimini, Margaret aps, con il contributo della Cooperativa sociale Cento Fiori, del Cinema Tiberio, e in collaborazione con il Comune di Rimini.

Recuperando la memoria del colonialismo italiano, si collegano le migrazioni al colonialismo perdurante, per dare spazio alle voci e alle culture africane presenti in Italia.

Il programma:

13 maggio, alle 17, alla cineteca di Rimini (ingresso gratuito), conferenza A sud di Lampedusa: l’Africa e le sue migrazioni a cura di Anna Maria Medici, Università di Urbino.

Introducono Chiara Bellini, vicesindaca del Comune di Rimini e Mariolina Tentoni, presidente di Vite in Transito e coordinatrice della rassegna L’Africa è con noi. Successivamente, verrà presentato il progetto Dimmi di storie migranti a cura di Patrizia Di Luca, Istituto Storico Rimini.

Teo De Luigi

20 maggio, alle 21, al cinema Tiberio (ingresso 5€), proiezione del documentario Senza radici. Noi migranti in una terra chiamata Italia di Teo De Luigi, riminese che incontra alcuni rifugiati e richiedenti asilo in città e in Liguria.

27 maggio, alle 17, alla cineteca di Rimini (ingresso gratuito), presentazione del libro Future. Il domani narrato dalle voci di oggi, curato da Igiaba Scego. Le antropologhe culturali di associazione Margaret, Beatrice Righi e Giorgia Guenci Villa, dialogheranno con le autrici Angelica Pesaresi e Marie Moise.

Fabio Mina

28 maggio, alle 21, al cinema Tiberio (ingresso gratuito), concerto Oltre il confine con i musicisti polistrumentisti Fabio Mina, Kalifa Kone e Marco Zanotti.

3 giugno, alle 21, al cinema Tiberio (ingresso 5€), proiezione di L’ordine delle cose, il film di Andrea Segre sulla realtà dei campi della Libia, i rapporti dello Stato italiano con i capi delle fazioni libiche e l’indifferenza di fronte all’orrore.

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Folla al concerto dei Modena City Ramblers al parco Cento Fiori: «grazie ai musicisti, al pubblico di Rimini, Romagna e Marche e a chi ci ha aiutato a rendere 25 aprile e 40ennale indimenticabili».

Mar, 26/04/2022 - 18:25

Rimini – Un pomeriggio denso di emozioni, di note potenti e valori ancora più potenti per il concerto dei Modena City Ramblers, al parco della Serra Cento Fiori. Famiglie, giovani, adulti, qualcuno dice oltre 3 mila persone nel prato, tutti in piedi a ballare e poi, all’unisono, a scandire Bella ciao. «Tremila? Forse sì, forse no, non li abbiamo potuti contare – dice Cristian Tamagnini, presidente della Cooperativa Sociale Cento Fiori – ma di certo il prato era gremito di persone di tutte le età, tutti con la voglia di fare festa e divertirsi nel nome della libertà. Voglio ringraziarli tutti: insieme ai Modena City Ramblers, Ellen River, Checco Mussoni ci hanno restituito tante emozioni e fatto concludere il nostro primo quarantennale in un mare di affetto. E con loro quanti hanno lavorato per far riuscire questa festa, colleghi, cooperatori, amici».

Il cielo grigio anche all’una del pomeriggio ha continuato a far temere il peggio per una giornata di festa, ma alla fine le nubi si sono squarciate. Il prato ha cominciato a colorarsi di coperte mentre gli artisti si alternavano nel soundcheck e gli attivisti preparavano i loro banchetti informativi: l’Anpi di Rimini e la sezione Brigata Corbari la mostra dedicata al partigiano Tabac, Il Manifesto, Casa Madiba, Amnesty, Avvocati di Strada, gli anarchici e infine gli educatori del canile di Rimini e di Vallecchio, mentre dal parco XXV aprile e dalle vie affluivano sempre più persone.

Francesco Checco Mussoni ha aperto il concerto con due brani del ellepi, uno dei quali dedicato ai partigiani, poi Ellen River con sue musiche e due omaggi i Modena City Ramblers. La musica ha lasciato il posto all’impegno civile, con un breve saluto dell’Anpi di Rimini, rappresentato da Mirco Botteghi. Poi il saluto della Cento Fiori: Cristian Tamagnini ha ringraziato il pubblico e, con Werther Mussoni, storico presidente della cooperativa, insieme hanno ripercorso le tappe fondamentali dei 40 anni di lotta alle dipendenze, dal dilagare dell’eroina a Rimini quando è stata fondata, nel maggio 1981, ai traguardi di oggi, sempre nel segno della scientificità del trattamento, nel rapporto con il settore pubblico e del rispetto della dignità dei pazienti. Poi tutti in piedi: l’energia dei Modena City Ramblers e del pubblico hanno creato con note e balli l’alchimia di una bellissima festa civile che ha unito tutti, come la Liberazione cominciò a unire tutti gli italiani democratici il 25 aprile 1945.

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Doppia festa con i Modena City Ramblers il 25 aprile a Rimini: Cento Fiori celebra la Liberazione e conclude il quarantennale della fondazione.

Gio, 21/04/2022 - 18:23

Si chiudono con un pomeriggio di musica e valori civili e sociali al parco La Serra Cento Fiori (ingressi da via Galliano 19 e dal parco XXV aprile) le celebrazioni di 40 anni di lotta alle dipendenze e di impegno per l’inclusione sociale. Aprono il concerto Ellen River e Francesco Checco Mussoni. Mostra dell’Anpi, stand di associazioni e gastronomici.

Rimini – Sarà un doppio festeggiamento il concerto dei Modena City Ramblers del 25 aprile a Rimini: una festa per la Liberazione e il finale della ricorrenza del 40ennale della Cooperativa Sociale Cento Fiori. Nel maggio del 1981 infatti 19 persone siglavano la nascita della Cento Fiori con l’intento di cercare dei metodi di contrasto al dilagare dell’eroina che fossero ispirati a valori civili di inclusione sociale e solidarietà. «Ci è sembrato giusto coronare questo nostro lungo viaggio con un grande concerto dedicato alla città che ci ha fatti nascere e crescere, in un giorno denso di valori civili, con chi questi valori li canta e anche con quelle associazioni che li diffondono al nostro fianco» dice Cristian Tamagnini, il presidente della Cooperativa Sociale Cento Fiori.

Ellen River

Il concerto di terrà nel parco de La Serra Cento Fiori – ingresso da via Galliano 19 o dall’adiacente parco XXV aprile – e sarà preceduto da molte presenze di associazioni attive nel riminese sui temi sociali, tra le quali spicca l’Anpi di Rimini e i suoi circoli cittadini, che allestirà anche una piccola mostra. Non mancheranno anche uno stand gastronomico e un servizio di bar con somministrazione di birra, vino, bibite e gelati.

Francesco Checco Mussoni

Se il tempo lo permetterà – il concerto è all’aperto, a ingresso libero – le prime note cominceranno a risuonare intorno alle 16,30 con l’open act di Ellen River, cantautrice emiliana con due album all’attivo che spazia tra i generi rock, blues e soul, e Francesco Checco Mussoni, musicista riminese più vicino alla tradizione del cantautorato italiano, contaminato da elettrofolk oltreoceano. Alle 17,30 l’evento clou: i Modena City Ramblers. La band modenese porterà i suoni dei suo Appunti partigiani, il tour celebrativo dell’omonimo album, Disco d’oro pubblicato 15 anni fa e che a Rimini segnerà la sua celebrazione in congiunzione con la lotta partigiana e la Liberazione, due temi che hanno grandemente segnato la storia della città e dei suoi abitanti.

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Dieci giorni al concerto dei Modena City Ramblers: il programma del 25 aprile musicale si completa con Ellen River e Francesco Checco Mussoni.

Ven, 15/04/2022 - 18:09

I due artisti anticiperanno la band modenese nel concerto ad ingresso gratuito della Festa della Liberazione (ore 16,30) organizzato dalla cooperativa sociale Cento Fiori di Rimini. Fervono i preparativi al parco della Serra Cento Fiori per un pomeriggio di musica e valori civili e sociali, unica data tra Romagna e Marche.

Rimini – Completato il programma musicale di quella che sarà una Festa della Liberazione speciale: il concerto dei Modena City Ramblers. Un pomeriggio ad ingresso gratuito denso di potenti note, valori democratici, sociali e civili al parco della Serra Cento Fiori (ingressi da via Galliano, via Padre Tosi e dal parco XXV aprile), a partire dalle ore 16,30 di lunedì 25 aprile. E prima della band modenese saliranno sul palco per scaldare il pubblico Ellen River, cantautrice emiliana con due album all’attivo che spazia tra i generi rock, blues e soul, e Francesco Checco Mussoni, musicista riminese più vicino alla tradizione del cantautorato italiano, contaminato da elettrofolk oltreoceano.

I Modena City Ramblers, Ellen River e Checco Mussoni si esibiranno in un concerto organizzato dalla Cooperativa Sociale Cento Fiori e aperto gratuitamente alla città, nell’area che gestisce adiacente al Parco Marecchia. Con la band modenese arrriva quindi a Rimini il tour celebrativo dell’album Appunti Partigiani, Disco d’oro pubblicato 15 anni fa e che a Rimini segnerà la sua celebrazione in congiunzione con la lotta partigiana e la Liberazione, due temi che hanno grandemente segnato la storia della città e dei suoi abitanti.

Il gruppo ha anticipato che la scaletta del concerto sarà molto particolare, con un focus sul materiale più ‘partigiano’, attingendo però anche dal resto della discografia della band, da sempre legata con un filo rosso alle tematiche e ai valori della Resistenza. Non potranno mancare, naturalmente, anche i classici del repertorio dei ‘Delinquenti di Modena’: si prospetta dunque una serie di concerti in cui la festa, la voglia di condivisione e il piacere di ritrovarsi uniti nella Grande Famiglia Modena City Ramblers, dopo il lungo periodo di stop della musica dal vivo e d’isolamento, saranno più che mai protagonisti.

Cristian Tamagnini, presidente della Cooperativa Sociale Cento Fiori: «È un momento di commemorazione delle radici della nostra Repubblica: oggi quanto mai necessario per contrastare chi tende ad equiparare fascismo e antifascismo, regime fascista e lotta di Resistenza, riducendoli ad “opposti estremismi”. No, anche con questo concerto oggi vogliamo ribadire con forza che la nostra democrazia è frutto del sacrificio – il fiore del Partigiano appunto – di chi, quasi 80 anni fa, ha scelto di lottare dalla parte giusta (mentre qualcun altro aveva scelto di farlo dalla parte sbagliata). Questi valori sono tragicamente tornati attuali con la guerra ai confini dell’Europa e ci ricordano quanto pace, giustizia e democrazia siano ideali da perseguire sempre e comunque».

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Buona Festa della Liberazione, Rimini, con i Modena City Ramblers e Cento Fiori

Mer, 16/03/2022 - 16:09

Il 25 aprile la cooperativa sociale di Rimini apre il parco della sua Serra Cento Fiori ad un pomeriggio di musica e valori civili e sociali con un concerto della band modenese, unica data tra Romagna e Marche.

Rimini – Sarà una grande Festa della Liberazione, un pomeriggio denso di potenti note, valori democratici, sociali e civili al parco della Serra Cento Fiori: i Modena City Ramblers si esibiranno in un concerto organizzato dalla Cooperativa Sociale Cento Fiori e aperto gratuitamente alla città, nell’area che gestisce adiacente al Parco Marecchia. Tocca così Rimini il tour celebrativo dell’album Appunti Partigiani, Disco d’oro pubblicato 15 anni fa dalla band modenese e che a Rimini segnerà la sua celebrazione in congiunzione con la lotta partigiana e la Liberazione, due temi che hanno grandemente segnato la storia della città e dei suoi abitanti. E che dalle 17,30 verranno ricordati in musica.

Cristian Tamagnini, presidente della Cooperativa Sociale Cento Fiori: «È un momento di commemorazione delle radici della nostra Repubblica: oggi quanto mai necessario per contrastare chi tende ad equiparare fascismo e antifascismo, regime fascista e lotta di Resistenza, riducendoli ad “opposti estremismi”. No, anche con questo concerto oggi vogliamo ribadire con forza che la nostra democrazia è frutto del sacrificio – il fiore del Partigiano appunto – di chi, quasi 80 anni fa, ha scelto di lottare dalla parte giusta (mentre qualcun altro aveva scelto di farlo dalla parte sbagliata). Questi valori sono tragicamente tornati attuali con la guerra ai confini dell’Europa e ci ricordano quanto pace, giustizia e democrazia siano ideali da perseguire sempre e comunque».

La band modenese ha lanciato ufficialmente oggi il suo tour, che al momento prevede Rimini come terza tappa. Il gruppo ha anticipato che la scaletta del concerto sarà molto particolare, con un focus sul materiale più ‘partigiano’, attingendo però anche dal resto della discografia della band, da sempre legata con un filo rosso alle tematiche e ai valori della Resistenza. Non potranno mancare, naturalmente, anche i classici del repertorio dei ‘Delinquenti di Modena’: si prospetta dunque una serie di concerti in cui la festa, la voglia di condivisione e il piacere di ritrovarsi uniti nella Grande Famiglia Modena City Ramblers, dopo il lungo periodo di stop della musica dal vivo e d’isolamento, saranno più che mai protagonisti.

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Ciao Andrea, è stato bello fare parte della tua vita

Mar, 01/03/2022 - 14:52

I soci e i colleghi della Cooperativa Sociale Cento Fiori di Rimini si stringono alla famiglia per la scomparsa di

Andrea Mainardi

Lo ricordiamo come una persona generosa, un caro amico e un leale compagno di lavoro.

I funerali si terranno venerdì 4 marzo 2022 alle ore 15 presso la chiesa di Rivabella Nostra Signora di Fatima, via Coletti 174, 47921 Rimini RN

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Gian Marco Casadei torna da sindaco a Vallecchio, dopo averne siglato con il collega di Rimini Massimo Conti la convenzione per la nascita nel 1984

Mar, 30/11/2021 - 17:17
Il primo cittadino di allora, recentemente rieletto, ha fatto visita all’ex podere Fantini, così si chiamava all’epoca. Ad accoglierlo i vertici della Cento Fiori. Il ricordo: il confronto con la cittadinanza per far nascere la Comunità terapeutica di Vallecchio.

Vallecchio di Montescudo – Nei giorni scorsi il sindaco di Montescudo – Monte Colombo Gian Marco Casadei, accompagnato dal consigliere Gilberto Arcangeli, ha visitato la Comunità terapeutica di Vallecchio, gestita dalla Cooperativa Sociale Cento Fiori. E’ stato accolto dal presidente Cristian Tamagnini, dalla vice Presidente Gabriella Maggioli, dal direttore Giovanni Benaglia e dal consulente psichiatrico dott. Wiliam Giardi, i quali lo hanno informato sulla gestione e sulla organizzazione della Comunità. Il Sindaco ha incontrato anche gli ospiti della Comunità ed ha visitato l’azienda e i locali dove vengono svolte le diverse attività di recupero.

Per Gian Marco Casadei si è trattato di un ritorno nei luoghi della Comunità da lui fortemente voluta nei primi anni ’80. Allora era sindaco di Montescudo e sui problemi della tossicodipendenza sosteneva che “più delle camminate e fiaccolate occorre fare qualcosa di concreto. Un conto infatti è parlare e auspicare il recupero dei tossicodipendenti, un conto è scendere sul piano pratico delle realizzazioni e delle iniziative”.

La possibilità di realizzare qualcosa di concreto arrivò con l’applicazione della Legge 23 dicembre 1978 n. 833 Istituzione del Servizio Sanitario Nazionale (art.66). I beni mobili ed immobili dell’Ente Ospedaliero “S.Fantini” furono trasferiti al patrimonio del Comune in cui erano ubicati con vincolo di destinazione alla Unità Sanitaria Locale. Il Comune di Montescudo, fra i beni intestati, aveva il podere di Vallecchio che l’Amministrazione Comunale pensava di destinare a sede di una Comunità per il recupero dei tossicodipendenti. C’era un comprensibile timore nella popolazione, come era già successo nella vicina San Patrignano, per cui il sindaco Gian Marco Casadei, prima del Consiglio Comunale che doveva deliberare in merito, convocò una Assemblea pubblica con la popolazione.

“ Nella proposta di Comunità che vi presentiamo- sostenne il Sindaco che presiedeva l’Assemblea – c’è il rispetto degli originali interessi dell’Ente Opera Pia Ospedale “S. Fantini” dei quali io sono il garante nominato da don Giocondo Magnani con il benestare di monsignor Emilio Biancheri, Vescovo di Rimini. Se infatti nel 1923 la priorità era di dare assistenza sanitaria ai braccianti e ai nullatenenti, oggi la priorità è dare assistenza e recupero a persone cadute nella tossicodipendenza”. E aggiunse: “Penso che Monsignor Costantino Fantini se questa sera fosse stato qui al mio posto avrebbe espresso le stesse considerazioni”.

L’Assemblea cittadina, assai partecipata, dimostrò un alto senso civico ed accolse con un solo voto contrario la proposta del sindaco Casadei. Il successivo Consiglio Comunale di Montescudo, con voto unanime , deliberò di cedere gratuitamente in comodato il podere alla Cooperativa Cento Fiori, presieduta da Werther Mussoni, per fare sorgere la Comunità. Il Comune di Rimini stanziò le somme necessarie per la ristrutturazione delle due case coloniche ed il 23 maggio 1984 i sindaci di Rimini e di Montescudo, Massimo Conti e Gian Marco Casadei, firmarono la convenzione.

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La salma di Thiam Muhammad tornerà alla famiglia grazie alla solidarietà di amici e operatori delle associazioni e cooperative di assistenza ai migranti del riminese

Mar, 30/11/2021 - 12:06
Il 32enne senegalese viveva a Rimini dal 2016 ed è scomparso per un incidente a Caserta. La raccolta fondi lanciata dagli operatori della Cento Fiori ha coperto le spese di rimpatrio della bara.

Rimini – Grazie a una colletta di amici e operatori dell’accoglienza riminese il corpo di Thiam Muhammad potrà essere restituito al lutto della sua famiglia. Il 32enne senegalese, che viveva a Rimini dal 2016, è scomparso prematuramente in un incidente stradale nella notte tra il 9 e il 10 novembre. I costi del rimpatrio erano insostenibili per la famiglia, Thiam ha lasciato una madre e dei fratelli in Senegal, così il settore dell’Accoglienza dei migranti della Cooperativa Sociale Cento Fiori ha lanciato la raccolta dei fondi che nel giro di pochi giorni ha raggiunto l’obbiettivo di finanziare il ritorno della salma.

Gli operatori della Cento Fiori hanno organizzato un aperitivo al Circolo del Tennis di Rivazzurra, mentre sul conto corrente aziendale era possibile effettuare le donazioni con la causale “THIAM”. La generosa risposta è stata massiccia e rapida: «Gran parte dei fondi sono stati raccolti durante l’aperitivo, al quale sono intervenuti gli amici di Thiam Muhammad da tutta la provincia e numerosi colleghi delle associazioni e delle cooperative sociali del territorio che assistono i migranti» dice Nicoletta Russo, a nome di tutti i colleghi del settore. Il resto della cifra necessaria è stato coperto dalla Cooperativa Sociale Cento Fiori. Così, a pochi giorni dal lancio dell’iniziativa sono state già coperte le spese per il rimpatrio della salma ed effettuato il bonifico di 3 mila euro all’agenzia funeraria che se ne sta occupando. Ora si è in attesa che siano perfezionate tutte le procedure burocratiche.

I colleghi del settore Accoglienza Migranti hanno voluto ringraziare lo slancio generoso con un messaggio:

«Venerdì abbiamo emesso il bonifico con l’importo necessario a favore dell’agenzia che si occuperà di riportare il corpo di Muhammad Thiam in Senegal.
Grazie alla solidarietà di tutte e tutti quelli che hanno risposto in pochissimo tempo al nostro appello, che hanno partecipato all’evento e che hanno contribuito alla raccolta fondi.
Grazie per aver reso possibile il ritorno di Thiam a casa».

«Friday we transferred the requested money on the account of the agency that will bring Muhammad Thiam’s body back to Senegal.
We would like to thank all the people that contributed raising funds.
Thank you for making this possible in such a short time.
Thank you for helping us bring Thiam home».

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Fabio Serra campione no kill al pesce più grosso 2021 del lago Arcobaleno di Riccione

Mer, 17/11/2021 - 13:15
In finalissima Fabio Serra batte gli altri 42 vincitori delle gare da marzo a ottobre, martedì e giovedì in notturna, sabato e domenica pomeridiane. Secondo Marco Delvecchio, terzi ex aequo Mario Savini e Mauro Castellani.

Riccione – Fabio Serra è il Campione 2021 del lago Arcobaleno di Riccione della pesca al pesce più grosso no kill. Quarantatré canne si sono contese l’ambito trofeo nella ex cava a San Lorenzo, ora oasi protetta grazie alla Cooperativa Sociale Cento Fiori e alla Lago Arcobaleno ASD che la gestisce. Quarantatre pescatori usciti vincitori nelle gare del calendario al pesce più grosso no kill svoltosi da marzo a ottobre i martedì e i giovedì in notturna e i sabati e le domeniche pomeriggi. Sportivi di tutte le età, dai 9 anni di Leone al decano che ha festeggiato le 70 primavere. Nella finalissima svoltasi all’ultimo grammo ha conquistato il prosciutto più pregiato Fabio Serra, (nella foto: il terzo da sinistra con la maglia rossa), premiato con un San Daniele, secondo Marco Delvecchio (maglia nera primo da dx), che si è aggiudicato un prosciutto di Parma, terzi ex aequo Mario Savini e Mauro Castellani: anche loro si sono aggiudicati un gustoso prosciutto.

Il vincitore Fabio Serra con la sua preda più grossa, ovviamente rilasciata in acqua immediatamente dopo la foto insieme.

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«Giovani e dipendenze: gli orizzonti della prevenzione oltre la pandemia»: i video dei singoli interventi alla tavola rotonda dell’11 settembre 2021

Mer, 17/11/2021 - 11:40

Condotta dalla pedagogista Laura Grossi, responsabile del Centro Diurno della Cento Fiori, la tavola rotonda, ha visto Claudia Luppi, sociologa dell’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR, presentare i dati relativi alla ricerca ESPAD sui “Comportamenti a rischio tra la popolazione studentesca in Emilia Romagna”. A seguire gli interventi di Emma Petitti, presidente dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia – Romagna, Caterina Staccioli, del Ser.DP di Rimini, Michele Sanza, responsabile del Ser.DP di Cesena, Leopoldo Grosso, presidente onorario del Gruppo Abele, e Riccardo De Facci, presidente del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA) che ha tratto le conclusioni.

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Metti il tuo pet in copertina! La tua agenda 2022 con l’amico del cuore.

Ven, 12/11/2021 - 11:33
I canili di Rimini e Vallecchio, gestiti dalla Cooperativa Sociale Cento Fiori, propongono un’agenda annuale personalizzata: un modo originale e insolito per essere sempre in compagnia del vostro fedele amico a 4, 3 o 2 zampe.

Come iniziare il 2022 nel migliore dei modi? Acquistando un’agenda con il proprio pet in copertina! Proprio così, avete capito bene, quest’anno i canili di Rimini e Vallecchio, gestiti dalla Cooperativa Sociale Cento Fiori, vogliono proporre un’agenda che vi accompagnerà per tutto l’ anno, in copertina verrà riprodotta la foto che ci invierete, realizzando un’agenda unica e “super personalizzata”!

Siete sempre in tantissimi a sostenerci, seguirci e condividere le nostre attività e quest’anno vorremmo ringraziare tutte le persone e le famiglie che vivono con uno o più animali.

Il nostro plauso va a tutte le persone che hanno scelto di non girarsi dall’altra parte quando si sono imbattute in un animale in difficoltà, e non solo lo hanno soccorso e curato ma gli hanno spalancato le porte della propria casa e del proprio cuore, ed ora è a tutti gli effetti un membro della famiglia. L’ agenda personalizzata vuole essere un modo originale e insolito per portare sempre con voi il vostro fedele amico a 4, 3 o 2 zampe non importa la specie la razza o qualsiasi altra cosa: un animale è per sempre.

La nostra agenda vuole essere un modo anche per ricordare gli animali un po’ più sfortunati,quelli in attesa di una famiglia tutta per loro, dell’adozione perfetta, ospitati magari in un canile come il nostro, e che tutti quanti noi operatori e volontari vorrebbero vedere anche la loro foto stampata come copertina di un’agenda dalla famiglia che li adotterà. Nel frattempo non potevamo non pensare anche a loro e abbiamo realizzato delle agende con l’immagine dei cani ospitati dal canile di Rimini.

Per poter realizzare l’agenda “Metti il tuo Pet in copertina” basta inviare la foto che avete scelto in formato pdf o jpg in alta definizione sviluppata in verticale all’indirizzo mail agende.canilerimini @libero.it entro e non oltre il 30 novembre (importante: una volta scattata la fotografia non inviarla tramite Wap ma tramite mail in modo da non perderne la definizione).

La consegna delle agende avverrà prima di Natale, in occasione di una giornata Open Day del canile di Rimini organizzato per il sabato 18 dicembre, così potremo incontrarci e scambiarci i migliori auguri di Natale e di un sereno 2022.

Il costo dell’agenda con copertina personalizzata è di euro 25,00 mentre l’agenda con copertina dei nostri cani è di euro 20,00.

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Un’interessante occasione educativa: alla Cento Fiori commentano la proposta di uno degli imputati della vicenda bombacarta al centro accoglienza migranti del 2018

Mer, 10/11/2021 - 16:29
Nel 2018 fu tra coloro che lanciarono due rudimentali molotov (inesplose) e una bombacarta a un centro di accoglienza per migranti gestito dalla Cooperativa sociale Cento Fiori, ora propone di ripagare la onlus con il lavoro presso il centro che ha attaccato.

Rimini – Probabilmente potrà comprendere meglio la portata del gesto che ha fatto: è questa l’opinione largamente condivisa tra dipendenti e soci della Cooperativa Sociale Cento Fiori sulla proposta di uno degli degli imputati coinvolti nell’attacco di fine ottobre 2018 risarcisca con il lavoro la onlus. La notizia, appresa dai giornali questa mattina, ha catalizzato l’attenzione dei colleghi che hanno visto un’interessante occasione educativa. Alcuni si sono proposti di fare da tutor al ragazzo, nel caso la richiesta avanzata dal suo difensore si concretizzi.

Certo – è stato detto – sarebbe stata auspicabile una maggiore riservatezza, vista la delicatezza della situazione e i soggetti coinvolti. Ma è stato rilevato che comunque si tratta del segno di voler riconoscere l’errore e voler andare al di là dei pregiudizi nei quali è maturato il grave gesto di due anni fa. Non dimentichiamo che con due molotov artigianali (non esplose) e la bomba carta i ragazzi per fortuna hanno arrecato solo dei danni a un portone e non ai nostri ospiti, colleghi e nemmeno a loro stessi. Per non parlare delle conseguenze che li segneranno certamente. Uno di loro ha chiesto di mettersi al servizio di chi ha attaccato. Bene. Se questo avverrà, la nostra cooperativa sociale farà in modo che il giovane abbia la possibilità di fare una esperienza educativa piena e interessante, dove il lavoro sarà il modo più proficuo per entrare in contatto con i migranti, con le loro storie, il loro vissuto.

Nella foto: ospiti dei centri di accoglienza dei migranti Cento Fiori donano due tablet per i pazienti dell’ospedale Infermi all’inizio dell’epidemia CoVid.

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Storia di un cooperatore: Raffaele Caserta si racconta, da tirocinante alla Comunità Terapeutica di Vallecchio a socio della Cento Fiori.

Ven, 05/11/2021 - 12:46
La forte penetrazione e la fascinazione delle sostanze stupefacenti negli ambienti giovanili generano in Raffaele Caserta una curiosità che, terminati gli studi sociologici, diventa una professione: educatore in una comunità terapeutica.

Uno studente di sociologia resta colpito dalla forte penetrazione che alcune sostanze stupefacenti hanno nei gruppi di amici e conoscenti coetanei. E sulla fascinazione che generano, nelle culture giovanili. Vuole saperne di più. Un’amica gli suggerisce il tirocinio, necessario al suo percorso accademico, alla Comunità Terapeutica di Vallecchio. Lo chiede, lo accettano. Da lì in poi nasce un percorso professionale e di vita, che Raffaele racconta in poco più di due minuti. Buon ascolto.

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Cnca: Referendum sul consumo della cannabis, sì alla depenalizzazione

Mer, 27/10/2021 - 15:08
La Conferenza nazionale sulle droghe sia l’occasione per ripensare la legislazione e il sistema di intervento

Roma – Il Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA) – di cui fa parte la Cooperativa Sociale Cento Fiori – esprime il proprio sostegno al referendum sulla cannabis, un’occasione per escludere dalla sfera della giustizia penale il consumo e la coltivazione per uso personale. La Federazione ha sempre sostenuto – fin dalla mobilitazione della campagna “Educare, non punire” contro il Dpr 390/90 – che una persona che consuma sostanze non deve entrare in carcere né incontrare, per questa sola ragione, un rappresentante delle forze dell’ordine, quanto piuttosto un adulto competente, che sappia aiutarla a elaborare le ragioni del consumo soprattutto quando diventa problematico o dipendenza. Anche le sanzioni amministrative, imposte in questi anni a circa un milione e mezzo di persone, dovrebbero essere previste solo nei casi in cui l’uso di sostanze può pregiudicare la sicurezza di terzi (come nel caso della guida sotto effetto di sostanze stupefacenti).  

Per il CNCA il referendum –  e il testo base sulla depenalizzazione della coltivazione di cannabis in casa approvato in commissione Giustizia, che speriamo sia presto calendarizzato in aula –  dovrebbero favorire una discussione pubblica sulla necessaria e indifferibile modifica della legislazione vigente in materia di droghe, che non può non tener conto delle differenze esistenti tra le svariate sostanze disponibili, le tante modalità di consumo sperimentate e le problematiche connesse. A tal proposito, appare del tutto irrazionale trattare qualsiasi uso di sostanze alla luce di una tossicodipendenza o di un consumo problematico.

La Federazione auspica che questo netto cambiamento di approccio nella legislazione, ma anche nella revisione e ammodernamento del sistema di intervento, sia al centro della prossima Conferenza nazionale sulle droghe, prevista a Genova il 27 e 28 novembre prossimi, e della Conferenza autoconvocata che avrà luogo, sempre nel capoluogo ligure, il 26 novembre, eventi a cui saremo presenti come attivi protagonisti.

Ufficio Stampa CNCA, Roma, 27 ottobre 2021

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Si rafforza la collaborazione tra Università di Bologna e Cento Fiori attraverso la partecipazione del Cefeo alle crociere terapeutiche 2021

Mer, 27/10/2021 - 14:32
Il professor Giannino Melotti (Cefeo – Università di Bologna): «Stiamo cercando di mettere a punto un sistema di valutazione dell’attività svolta dalle crociere del Progetto Ulisse». Le crociere in Croazia salutate dal fondatore, Werther Mussoni.

Rimini – Cento Fiori e il Centro di ricerca sull’Educazione e la Formazione Esperienziale e Outdoor (Cefeo) dell’Università di Bologna hanno rafforzato la collaborazione attraverso due crociere terapeutiche questa estate. La seconda con destinazione Croazia si è conclusa recentemente e ha visto come “membro dell’equipaggio” Giannino Melotti, docente e ricercatore Cefeo, che ha affiancato per una settimana capitan Andrea Ambrosani, lo skipper ed educatore Cento Fiori che ha ereditato il comando dal fondatore del progetto, Werther Mussoni, e l’educatrice Elisabetta Boffa. «E’ la seconda crociera alla quale partecipa Cefeo, che ha in atto una collaborazione per mettere a punto un sistema di valutazione dell’attività svolta dalle crociere del Progetto Ulisse».

Giannino Melotti, docente dell’Università di Bologna e ricercarore del Cefeo, Centro di ricerca sull’Educazione e la Formazione Esperienziale e Outdoor.

Il rapporto tra Cefeo e Cento Fiori si era con concretizzato anche con la partecipazione della cooperativa sociale a diverse iniziative del Centro di Ricerca. Due convegni organizzati da Cefeo sull’Outdoor education, come viene chiamata l’attività educativa che “sfrutta” la natura per i processi terapeutici, e una lezione all’Università di Bologna sede di Rimini, tenuta dal fondatore della Cooperativa, Werther Mussoni, dallo psicologo Michele Maurizio D’Alessio e dall’educatore–skipper Andrea Ambrosani nel marzo 2019. «Stiamo cercando di mettere a punto strumenti di valutazione – ha spiegato il professor Giannino Melotti- con Cento Fiori ma anche con altre realtà di Bologna e del Veneto, che lavorano più sulle esperienze con la montagna e il trekking».

Dopo la pausa forzata dell’emergenza CoVid, il progetto Ulisse ha quindi ripreso le crociere terapeutiche, che quest’anno coincidono con i 40 anni di esistenza della Cooperativa Sociale Cento Fiori. La prima del 2021 è stata con i pazienti della Comunità Terapeutica di Vallecchio, alla quale ha partecipato Chiara Borelli, dottoranda di ricerca del Dipartimento di scienze dell’educazione dell’Università di Bologna, per uno studio di Cefeo. La seconda con gli ospiti del Centro Osservazione e Diagnosi, sempre a Vallecchio.

A salutare il viaggio il fondatore del progetto, Werther Mussoni, che anche se ha smesso la cerata del capitano, non fa mai mancare il suo supporto agli equipaggi, quando non prende addirittura prende il mare insieme ai pazienti. Ai nuovi marinai Mussoni ha ricordato che questa esperienza serve “a far riscoprire il gusto della vita che c’è nelle cose, anche in quelle inaspettate o non piacevoli, e nelle persone che ci circondano”. A sottolineare che questo viaggio è un’ulteriore tappa nel percorso di realizzazione di sé, avviato con l’adesione alla terapia.

Werther Mussoni, già presidente della Cooperativa Sociale Cento Fiori, durante una lezione all’Università di Bologna sede di Rimini.

«Abbiamo voluto continuare a fare questa esperienza – ha detto Mussoni – perché i pazienti scoprono che è facile godersi la vita riuscendo però a capire cosa succede. Quando diciamo che il diario di bordo (che ciascuno di loro tiene come compito terapeutico) è una cosa importante è perché aiuta a fermare il momento, a cogliere l’attimo, a trovare le cose belle che stanno vivendo. Perché spesso le cose belle ci scorrono sopra e non ce ne accorgiamo». «Qui sulla barca – ha detto Werther Mussoni rivolgendosi ai pazienti della seconda crociera terapeutica – abbiamo la possibilità di godere di diverse cose. Intanto le persone: la diversità, le cazzate che si raccontano, la litigata o il convivere insieme, fare da mangiare, che a pensarci è un atto d’amore e di affetto verso gli altri. Poi c’è la natura. In mezzo al mare si può vedere la via Lattea, che di notte fa quasi paura da quanto è nitida e grande, si può godere dell’ozio e della natura. Avete l’occasione di godervi per una settimana di queste cose, bisogna imparare ma non è difficile , basta metterci la disponibilità. Il vostro compito è quello di godervi la vita».

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La Cento Fiori compie 40 anni – articolo de Il Ponte, settimanale diocesano di Rimini

Ven, 15/10/2021 - 16:09
Il settimanale diocesano di Rimini Il Ponte dedica una pagina al 40° anniversario della fondazione della Cooperativa Sociale Cento Fiori. L’articolo, per gentile concessione della redazione.

La storia della Cooperativa Sociale Cento Fiori comincia ufficialmente il 7 maggio 1981 con la firma davanti al notaio Enrico Franciosi di diciannove persone. Ma se chiedete a chi c’era e a chi c’è, tutti dicono che “la Cento Fiori è figlia di una manifestazione di piazza”. Se volete leggere un frammento della storia politica e sociale di Rimini, ma anche dell’Italia, alle prese con il dilagare dell’eroina tra la fine degli anni ‘70 e i primi anni ‘80, l’ecosistema Cento Fiori è un buon soggetto da mettere nel vetrino del vostro microscopio.

Nella sua genesi e nel suo percorso c’è il dilagare dell’eroina, un’epidemia che ha travalicato classi sociali, quartieri residenziali e popolari, fazioni politiche, irrompendo nella società riminese e italiana. Per alcuni moda, per altri “il massimo del capitalismo, perché raggiungevi il benessere, non avevi più bisogno di acquistare nulla”, ma per tutti e per tutta la città un calvario inarrestabile, contro il quale non c’erano metodologie codificate e strutture consolidate: tutto era nascente o nato da poco. La lotta all’eroina è una storia di pionieri dove ciascuno cercava una propria via.

Il 7 maggio 1981 la cooperativa nasce come costola operativa del Centro Tutela Salute Tossicodipendenti, un neonato servizio portato avanti da un pugno di giovani medici, sociologi, psichiatri, tra i quali Sandra Caroldi, Massimo Ferrari, Sergio Semprini Cesari, Leonardo Montecchi, William Raffaeli, Loris Tomelli e Fabio Arcangeli. Intorno al loro operato si coagula un collettivo che cerca, con il trascorrere dei mesi, di costruire un Modello Rimini nella lotta alla droga. Un modello che, pur con qualche variante che il tempo inevitabilmente ha portato, continua a vivere nell’attuale Cooperativa Sociale Cento Fiori, sempre riminese nel cuore pulsante, ma con ospiti da tutta Italia con problemi di qualunque dipendenza da sostanza.

Al centro cominciano ad arrivare i primi tossicodipendenti che prendevano le fiale di metadone, prescritte dai medici di base. I quali erano in pochi a sapere che era un farmaco che creava dipendenza e che era utilizzato ‘a scopo ludico’.

“Ludico si fa per dire – ricorda Montecchi – con quelle siringone dell’epoca non era un gran che piacevole…”. In ogni caso, con le prescrizioni dei medici si era creato un mercato ‘grigio’ del metadone, che comunque si sovrapponeva al mercato dell’eroina. Al CMAS decisero di utilizzare il metadone come argine per l’eroina, ma non come era stato fatto dai medici di base, in modo inconsapevole. Centralizzarono la distribuzione e nello stesso tempo eliminarono le fiale per trasformarle in sciroppo nella farmacia dell’ospedale, questo perché togliendo la siringa si poteva “togliere il gusto del buco”.

L’eroina ‘sparata’ nelle vene provoca un effetto potente chiamato flash.

“Sapevamo di esperienze di trattamento delle dipendenze con il metadone in sciroppo nelle cliniche statunitensi degli anni ‘60 e dal lavoro di Vincent Dole e Marie Nyswander a New York – ricorda Montecchi – Usavamo il metadone secondo la farmacopea perché le persone si staccassero dal sistema criminale. Chi fa uso di eroina diventa spesso un piccolo spacciatore, si da ai furti, è portato ad avere una vita ai margini per approvvigionarsi della sostanza. Come CMAS ci eravamo pensati come un collegamento che permettesse a queste persone di non emarginarsi totalmente, se uno voleva totalmente disintossicarsi o cercare di inserirsi nel mondo del lavoro. Cercavamo di aiutare gli utenti a non valicare il confine di una doppia società, ovvero la società dei garantiti e quella dei non garantiti”.

Azioni di riduzione del danno ‘ante litteram’, ma anche azioni politiche.

Perché il CMAS non era un Fort Apache in mezzo al nulla. Si era creata una rete di persone che sentivano la presenza di questo morbo e non si rassegnavano a vedere le vittime nelle sue spire. Una rete di persone comuni sensibili al problema o che assistevano amici, colleghi di lavoro ospitandoli a casa mentre cercavano di disintossicarsi, sistemandoli dove si poteva, anche sul divano.

Lo facevano in tanti, lo faceva anche un certo Werther Mussoni, sindacalista dell’Enel e attivista della Gioventù Operaia Cristiana, che ogni tanto andava al CMAS a chiedere consigli per l’amico eroinomane che, insieme alla moglie Anna, e ai due figli piccoli, ospitavano in casa. Ritroveremo Werther pochi mesi dopo il 7 maggio 1981, quando la cooperativa Cento Fiori ha bisogno di passare da una ragione sociale a una entità vera.

Il CMAS non era l’unico centro del lavoro del collettivo in formazione, coinvolgendo tossicodipendenti, familiari, persone socialmente attive. Una propaggine operava nel reparto di Rianimazione, dove ricorda il medico William Raffaeli, “grazie alla disponibilità del primario Franco Grifoni, c’era la disponibilità di posti letto dedicati alle tossicodipendenze. Appena due, ma eravamo uno dei primi ospedali italiani per ricoveri per disintossicazione controllata. Noi usavano le sedazioni impegnative e disintossicavamo con la Clonidina, che blocca i recettori dell’astinenza, fermando le manifestazioni astinenziali. Era questo uno degli aspetti che ci dividevano dall’esperienza di San Patrignano: bastava poco per tenere sotto controllo i segni dell’astinenza. Erano difficili da gestire invece le componenti dell’angoscia ed una serie di complessità: avevamo bisogno di una sedazione molto potente e il reparto di Rianimazione aveva tutti i farmaci e la copertura sempre presente”.

Arriva il 7 maggio 1981, in 19 siglano la nascita della Cento Fiori e il primo presidente è William Raffaeli. L’idea di fondo è che attraverso il lavoro ci si emancipa dalla dipendenza. Ma dopo un po’ ci si rende conto che gestire una cooperativa è un lavoro a tempo pieno e il collettivo coinvolge quel Werther Mussoni che si affacciava al CMAS per aiutare un amico nei guai.

È la svolta. La Cento Fiori anno dopo anno si consolida. Nel febbraio del 1985 un prefabbricato che ospitava terremotati, viene smontato in Friuli e montato a Vallecchio: è l’embrione della Comunità Terapeutica, dove già si coltivano i campi del podere Fantini e si allevano due mucche, Punto e Virgola. Sono sette i primi ospiti, tutti riminesi. E i primi cinque operatori, psicologi ed educatori che lavorano con Mussoni sono stati anche fattori, muratori, elettricisti, contadini, giardinieri: Sandro Poggi, Caterina Staccioli, Alberto Meluzzi, Cabiria Tiraboschi, Patrizia Barchiesi.

Da allora, la stalla è diventata una Scuderia Cento Fiori, accanto è nato il Canile di Vallecchio e un ambulatorio veterinario, con la cooperativa che gestisce anche il Canile comunale di Rimini Stefano Cerni e un servizio di recupero di animali domestici. La Comunità Terapeutica si è allargata e un decennio fa, è diventata di proprietà della Cooperativa. Per gemmazione, all’inizio del nuovo millennio, è nato un Centro Osservazione e Diagnosi, sempre a Vallecchio, con pazienti da tutta Italia, mentre pochi anni dopo la Cento Fiori ha acquisito un altro Centro Osservazione e Diagnosi, L’Airone, ad Argenta, Ferrara.

Completano i servizi il Centro Diurno di Rimini e due gruppi appartamento, che accompagnano i pazienti nel loro reinserimento nella vita di tutti i giorni. I settori lavorativi ed ergoterapici continuano ad affiancare le terapie, con La Serra Cento Fiori a Rimini e la tipografia digitale, che impiegano anche persone diversamente abili, mentre da dieci anni il patrimonio di esperienza nell’accoglienza delle persone è stato impiegato anche nel supporto ai richiedenti asilo.

Fonte: Il Ponte

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A Vallecchio la testimonianza di Dino Scaldaferri: da oltre 30 anni aiuta le persone nelle carceri e nelle comunità

Mer, 06/10/2021 - 18:18
Dal capezzale del figlio malato di HIV ad educatore. Ai pazienti: «La cosa importante è non desistere, non fermarsi. Trovate le ragioni per andare avanti nei vostri errori, sapendo che tutti noi siamo soggetti ad errori»

Da quando l’HIV gli ha portato via il figlio ex tossicodipendente, Dino Scaldaferri ha una missione: aiutare le persone che lottano contro la dipendenza. E’ stato Fabio, suo figlio, a consegnargli un elenco di nomi, negli ultimi mesi in cui Dino lo accudiva: «quando non ci sarò più prenditi cura anche di loro». Era il 1986. Da allora Dino Scaldaferri non si è fermato ai soli amici del suo “Fabietto”, ha mollato il suo lavoro di agente di commercio per firme importanti – come racconta nel suo libro “Mio figlio mi ha insegnato” – è diventato educatore e ha visitato carceri e comunità, portando la sua testimonianza. A oltre 84 anni il suo cammino l’ha portato a Vallecchio, chiamato da Gabriella Maggioli, responsabile della Comunità Terapeutica e del Centro Osservazione e Diagnosi. Qui ha incontrato i pazienti, ragazze e ragazzi di tutte le età e dagli accenti da tutta la penisola.

«La cosa importante è non desistere, non fermarsi. Trovate le ragioni per andare avanti nei vostri errori, sapendo che tutti noi siamo soggetti ad errori» ha detto agli utenti, raccolti in cerchio nella grande sala mensa della Comunità. «E non vergognatevi di parlare con gli educatori, se riuscite a migliorare il rapporto con loro, fatelo». «Io avevo una missione da rispettare, quando ho perso Fabietto. Era il messaggio che mi aveva dato. Se fino ad adesso avete tenuto qualcosa nel cassetto, tiratelo fuori, fino in fondo. Approfittate di questa occasione: questa è una possibilità».

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