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Da 35 anni lottiamo contro le dipendenze da sostanze e per l'inserimento sociale delle persone
Aggiornato: 1 giorno 16 ore fa

D(i)ritti a tavola, da Santarcangelo a La Stampa di Torino: Francesca Santolini su Specchio racconta gli eventi gastronomici e culturali di inclusione sociale

Lun, 16/12/2024 - 16:08
Sul quotidiano torinese il progetto varato dalla Cooperativa Sociale Cento Fiori, in collaborazione con la cooperativa Il Millepiedi e Valmarecchia Comunità Solidale. I prossimi appuntamenti.

Santarcangelo – Si sa che la città clementina è da decenni una fucina di cultura, un po’ per i suoi figli – Guerra, Baldini, Teodorani, giusto per dirne tre – o per il Festival del Teatro. Ma che anche una piccola iniziativa che mira a coniugare la cucina romagnola con le nuove culture che si sono affacciate in paese – D(i)ritti a tavola – assurga alle cronache dei quotidiani nazionali, beh, è un bel risultato. E’ grazie a Francesca Santolini, giornalista de La Stampa e curatrice della rubrica Futura sull’inserto domenicale Specchio, che il progetto varato dalla Cooperativa Sociale Cento Fiori, in collaborazione con la cooperativa Il Millepiedi e Valmarecchia Comunità Solidale, è salito agli onori delle cronache nazionali. “Un’idea di accoglienza bella, concreta, scevra da ogni forma retorica”, scrive la giornalista. Che ha potuto toccare con mano, anzi assaggiare con gusto, la proposta di D(i)ritti a tavola, giunta quest’anno alla terza edizione.

Proprio Francesca Santolini ha aperto quest’anno la fortunata rassegna venerdì 29 novembre, presentando i suoi due libri Profughi del clima e Ecofascisti, dialogando con Marta Lovato, responsabile sostenibilità di Santarcangelo Festival. Una volta terminato l’incontro – oltre una settantina di persone sono intervenute nella ex scuolina del Bornaccino, ora Centro Giovani Labo380 – l’autrice ha assaggiato l’apericena con degustazione gratuita di piatti nati dall’incontro tra varie culture preparati dalle persone del progetto Sistema Accoglienza Integrazione (Sai) dell’Unione comuni Valmarecchia. Perché D(i)ritti a tavola è un progetto di inclusione sociale che passa dalle cucine del mondo e dalla tavola come simbolo di pace, dialogo e solidarietà tra le persone. Promuove il diritto al cibo quale diritto umano fondamentale e come strumento di accoglienza interculturale e sviluppo sostenibile.

Quest’anno il focus è sul rapporto tra crisi climatica, accesso al cibo e migrazioni forzate. Prima o dopo ogni incontro gli organizzatori offriranno una cena o aperitivo preparato dalle persone ospiti del progetto Sai, come restituzione di un laboratorio di auto-narrazione e cucina insieme a un’educatrice e a un cuoco. Un’accoppiata, al primo appuntamento, azzeccatissima, visto che la Santolini, giornalista, è esperta di temi ambientali, collaborando con i quotidiani «La Stampa» e «la Repubblica» e ha pubblicato Passione verde (2010), Profughi del clima (2019), Ecofascisti (2024).

D(i)ritti a tavola prosegue quest’anno domenica 29 dicembre alle ore 20 con le ricette del dialogo itinerante e alle 22 con il concerto di Tonino 3000 e Felafel Fazz Familia al Centro Parrocchiale Giovanni Paolo II, in via Merigi. Nel 2025 invece il 15 gennaio al Supercinema Santarcangelo, con alle 20 l’aperitivo e alle 21 con il film Africa nel mondo sommerso, , di Angelos Rallis. Mercoledì 19 febbraio oltre all’apericena delle 20, con alle 21 “Il secolo è mobile”, monologo multimediale di Gabriele Del Grande, sempre al Supercinema di Santarcangelo.

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Il mare di Lampedusa: Pietro Bartolo a Rimini, ospite della Cento Fiori. Il video integrale

Mer, 11/12/2024 - 16:20

Il medico in prima fila nel soccorso dei migranti racconta con video e immagini le sue esperienze, introdotto da Vera Bessone, caposervizio Cultura del Corriere Romagna nell’incontro organizzato dalla Cooperativa Sociale Cento Fiori il 15 novembre alle ore 20,30. Le storie di mare di Lampedusa, le tragedie e le speranze che hanno costellato quello specchio enorme di Mediterraneo che lambisce l’estrema propaggine dell’Italia, raccontate dal medico di Lampedusa che insieme a concittadini e volontari hanno assistito e assistono quotidianamente a lutti, sofferenze e insieme speranze dei migranti. Una narrazione di Storie migranti fatta di dialoghi ma anche immagini e video per sensibilizzare sul tema dei migranti e della loro accoglienza. L’incontro è stato organizzato dalla Cooperativa Sociale Cento Fiori in collaborazione con il Sistema Accoglienza Integrazione (Sai) dell’Unione dei Comuni della Valmarecchia a ingresso libero.

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Gli auguri Cento Fiori sono un volo di solidarietà e accoglienza sulla città firmato Samuele Grassi ed Enrico Rotelli

Gio, 05/12/2024 - 14:44
La cooperativa sociale dedica l’illustrazione per le feste, in tre manifesti 6×3 metri, cento manifesti 100×140 cm, giornali, social e sito, a quanti “con fantasia e impegno”, fanno crescere il terzo settore “attraverso azioni e progetti” sociali

Rimini – Sono un volo con la fantasia gli auguri di Natale della Cooperativa Sociale Cento Fiori che fa “a chi da e chi riceve”, ovvero alle associazioni e alle cooperative sociali che operano e alla città di Rimini. Un volo disegnato dall’illustratore Samuele Grassi con testi di Enrico Rotelli, la “coppia creativa” – come si diceva una volta per le pubblicità – che da anni costruiscono la comunicazione dell’azienda sociale riminese.

Samuele Grassi ha reinterpretato per Cento fiori i tratti costitutivi delle sue opere, ormai sedimentati nell’immaginario collettivo riminese che ama l’illustrazione e i fumetti, dopo la partecipazione alla Biennale del Disegno 2024 e l’attuale mostra al grattacielo. Ovvero, linee chiare che affondano nel ricordo di Moebius per trovare una propria originale collocazione in un dolce futuro che saprà trarre dal possibile disastro ecologico del global warming un nuovo equilibrio. La grande tavola, prodotta per i manifesti 6 per 3 metri e 100 x 140 cm, giornali, social e sito, invece prende l’ispirazione dalle navicelle di Hayao Miyazaki – Il castello errante di Howl, Il mio amico Totoro, Porco Rosso, per citare alcuni titoli – calandole però di nuovo nel delicato immaginario grassiano e nei tratti caratteristici delle nostre tradizioni marinaresche. Una flotta in volo tra le nuvole sopra la città, leggerezza sopra leggerezza che tradisce l’amore per le lezioni regalate dalla letteratura di Italo Calvino.

Pur avendo diversi amori “spirituali” nel terreno comune, i testi di Enrico Rotelli collocano più prosaicamente i voli delle navicelle nel lavoro quotidiano di quanti operano per associazioni e cooperative attive nel sociale. Migliaia di persone che “ogni giorno usano fantasia e impegno per far volare solidarietà e accoglienza a Rimini, attraverso azioni e progetti”. Il fulcro del messaggio è la navicella del progetto Ulisse, le crociere terapeutiche che oltre 20 anni fa hanno iniziato il loro viaggio con il capitano Werther Mussoni e che continuano ad essere una peculiarità dei programmi terapeutici delle due strutture della Cooperativa Sociale Cento Fiori a Vallecchio di Montescudo: la Comunità Terapeutica e il Centro Osservazione e Diagnosi.

Pur firmando gli auguri negli anni scorsi, la coppia ha virato verso l’illustrazione sulla spinta del direttore Giovanni Benaglia, dopo che Samuele Grassi ha realizzato l’illustrazione del manifesto per il concerto del 25 aprile scorso. “Conoscevamo già il grafico Samuele Grassi, abbiamo lasciato carta bianca all’illustratore Grassi e quel che è nato è un omaggio a quanti, come noi, militano nei lavori sociali. – dice Cristian Tamagnini, presidente della cooperativa Sociale Cento Fiori – Militano perché educatori, psicologi, psicanalisti, tecnici, operai, non lavorano per cooperative sociali e associazioni per i lauti guadagni che il settore sociale offre, ma perché fare solidarietà e accoglienza fa stare bene chi la riceve e chi la fa. Ogni volta che si parla di tagli alla spesa pubblica è il Welfare nel mirino delle amministrazioni pubbliche, con le ricadute sulle persone svantaggiate e le loro famiglie. Oggi una educatrice esce da un percorso universitario, eppure il suo stipendio non rappresenta la sua preparazione né le ricadute positive che ha sulla popolazione. Forse è il caso che la gente e chi amministra riconsideri il lavoro sociale e il volontariato. Non solo quando si presume siamo tutti più buoni”.

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Storia di Persone, non “migranti”

Mar, 03/12/2024 - 12:09
L’altra informazione. La cruda ed emozionante testimonianza di Pietro Bartolo, il medico di Lampedusa, che gira l’Italia condividendo il suo dolore. L’articolo di Enrico Rotelli pubblicato sul settimanale Il Ponte, dopo l’incontro organizzato dalla Cento Fiori.

Alle 20 di venerdì 15 novembre le poltrone del Cinema Teatro Tiberio erano già quasi tutte occupate, in attesa che lui, Pietro Bartolo, il medico di Lampedusa, cominciasse le sue Storie Migranti, Il mare di Lampedusa. Portato a Rimini dalla Cooperativa Sociale Cento Fiori, che da anni si occupa di assistenza ai migranti, la testimonianza di Pietro Bartolo è attesa. Ma forse ben pochi dei presenti si potevano aspettare quel che di lì a poco sarebbe cominciato: un lungo, doloroso viaggio nella coscienza di ciascuno. Fatto da chi quel lungo viaggio l’ha cominciato tanti anni fa e forse, ancora oggi, lo sta elaborando, serata dopo serata, parola dopo parola, immagine dopo immagine.

Vera Bessone, la collega caposervizio Cultura del Corriere di Romagna, introduce l’uomo, medico, ostetrico, “perché a Lampedusa non c’era ospedale, non c’era nemmeno l’elicottero per portare le partorienti in Sicilia”. Padre pescatore, lui stesso marinaio prima di lasciare l’isola, l’ultimo lembo d’Europa nel Mediterraneo, per seguire la carriera di Esculapio, torna nella sua isola per incontrare il fato di migliaia di persone – “perché noi spesso ci scordiamo che queste sono persone”, ricorda come un mantra nel corso della serata – vive o morte. E scoprirne il vissuto attraverso le visite mediche in banchina o sulla tolda delle barche da pesca dei suoi compaesani, sulle motovedette della Guardia Costiera, su barche o gommoni alla deriva.

Lui, che ha studiato per dare la vita, immagine dopo immagine, video dopo video, racconta quello che è diventato un viaggio nella medicina del soccorso: ostetrico, medico di pronto soccorso suo malgrado, anatomopatologo, medico legale. Un viaggio nell’orrore del mare e degli aguzzini libici ad ogni approdo, ad ogni sbarco dei pescherecci lampedusani, con i corpi ammucchiati a poppa, scrutando i corpi irrigiditi dal rigor mortis, per trovare un flebile afflato di vita. Perché in quei mucchi di muscoli rattrappiti, una persona non è irrigidita. “Ne tasto il polso, zittisco il pescatore che li ha portati in porto, «fammi sentire», e dopo un minuto lo sento, un battito, flebile, ma un battito». Non entrerà in uno dei sacchi neri in poliuretano, i bodybag che conosciamo nei telefilm e film sulla guerra, come gli altri. Non farà parte di quella lunga teoria di bare allineate nell’hangar di Lampedusa, mostrate in televisione ma subito digerite dopo i tre minuti di servizio, poi fagocitate dalla politica per farle diventare rabbia e voti da scaricare in una x sul simbolo di una scheda elettorale.

Il racconto per parole, immagini, video e, sì, emozioni e lacrime, diventerà una lunga testimonianza di “controinformazione”, storie e tragedie che sui giornali e sulle televisioni, legate alla leggi della notizia, dei palinsesti e dei timoni giornalistici, non diventano servizi ma sono, quel che si dice in gergo giornalistico, “colore”. “Ma la realtà è un’altra, quel che vi raccontano è tutto falso, è tutto distorto. Non ci sono invasioni, ma quali invasioni…”. Una realtà appresa dai media all’ora di pranzo o al Pc che si sgretola nei volti delle oltre 200 persone che, fino alla fine, gremiscono il Cinema Teatro Tiberio.

Man mano che scandisce la parola “avanti” ai tecnici nel loggione della regia, Marco Biagini e Stefano Tonini – grazie ragazzi, nessuno come chi scrive sa quanto vi siate prodigati per la riuscita di questa testimonianza – i volti della sala cambiano espressione. Due adolescenti in seconda fila all’inizio della serata sorridevano con papà e mamma. Ad ogni “avanti” il volto diventava più cupo, si velava di lacrima come gran parte degli altri spettatori. Nuove malattie affioravano nella narrazione, “il male del gommone”, racconta Bartolo, perché i gommoni che trasportano i migranti stipati in cento usano un motore fuoribordo che deve essere rifornito in viaggio, e la benzina, caduta sul pagliolato, si mischia all’acqua di mare, evapora, intossica i polmoni, sballottata sui corpi produce ustioni, ferite, pustole. “Altro che la scabbia… I migranti portano la scabbia, dicono, ma non è vero, non è quella la malattia di cui sono affetti, nessuno di quelli che ho visitato aveva malattie contagiose, queste altre sono le malattie: le sofferenze di queste persone”. E mostra il volto e il corpo di un uomo dalla pelle devastata dalla benzina e dall’acqua di mare. Niente a che vedere con il migrante che, per farne esempio e sprone agli altri, viene colpito con due colpi di pistola alla scapola e al fianco all’altezza del rene. “Perché la gente non vuole salire sui gommoni, lo sanno che la morte è certa su quei gommoni, e allora sparano a uno o due persone per convincere gli altri a salire”, racconta Pietro, “questo ragazzo invece, si è salvato perché pur con due proiettili in corpo è riuscito a salire”.

La strenua lotta per la sopravvivenza, la voglia di vita e la forza necessaria per arrivare all’Europa dopo due anni di viaggio, dopo torture, dopo sevizie inenarrabili nei campi di concentramento in Libia , è il sottotesto della narrazione. E Pietro Bartolo non risparmia questi aspetti. Esalta la forza delle donne, la loro capacità di arrivare pur stremate, dopo aver sopportato stupri, iniezioni di sostanze per indurle in una forzata menopausa per poterne abusare a piacimento senza “complicazioni” o sfruttarla per la prostituzione. O i momenti concitati di un parto sulla motovedetta, con una stringa delle sue scarpe che serve per chiudere il cordone ombellicale del nascituro. “Vedete? Il bambino appena nato è bianco, proprio come noi, tra qualche giorno prenderà la pigmentazione della madre, una donna del Mali. Ma ora è bianco come noi, è una persona uguale a noi, in tutto e per tutto. Non esistono razze, esistono etnie!”.

Ma qualche volta questa spinta di sopravvivenza deve soccombere. E’ uno dei postulati della legge del mare. La stessa che spinge l’ex pescatore ad aiutare, che proibisce alle persone di piegarsi alle leggi ad hoc e portare invece soccorso, “perché anche io sono stato naufrago”, ma che di fronte all’ineluttabile diventa tragedia. Ci sono le foto: una distesa di corpi in una ghiacciaia di un peschereccio, come in tutti i pescherecci che ci sono anche a Rimini. Fatevela mostrare da un marinaio se capitate al porto: una botola, un locale in legno senza oblò, che su un peschereccio di trafficanti diventa la “terza classe” della traversata, “quella dove non si ha diritto ad un filo d’aria”. “Pietro, vieni a vedere qua sotto, mi dissero, scendo al buio e sento sotto i piedi qualcosa, chiedo luce: i corpi ammassati di persone che hanno lottato per uscire, mi raccontano i sopravvissuti, quando l’aria cominciava a scarseggiare, tenuti dabbasso prima con le botte, poi sigillando la botola con i peso dei corpi degli aguzzini, che tenevano lontani i parenti che avevano capito cosa stava succedendo ai loro cari: stavano morendo soffocati”.

O il video della Guardia Costiera, con i sub che estraggono da un peschereccio adagiato sul fondo i corpi degli affogati. Sono immagini irreali, sembra di essere in una piscina da quanta luce c’è,. L’unica cosa non irrigidita nel rigore della morte sono i capelli, che ondeggiano nell’acqua cristallina. I sub li adagiano in fila poco distanti dal relitto, statue di carne modellate nelle pose in cui la morte li ha raccolti. Li sistemano sulla sabbia del fondo, nel chiarore filtrato dal Mediterraneo, per poi legarli assieme con delle tanichette di plastica e per portarli a galla, dove si inscenerà una danza macabra verso la sponda della motovedetta che li porterà, troppo tardi, nella desiderata Europa.

L’intensità e la potenza del racconto di Pietro Bartolo, le sue immagini, le sue emozioni che attraversano la testimonianza portano alla catarsi gran parte del pubblico. Una catarsi che si potrà rivivere nel video che la Cooperativa Sociale Cento Fiori posterà presto su Youtube. Qualcuno non regge, molti piangono, qualcuno è provato e non alza lo sguardo verso il grande schermo. Qualcuno, come chi scrive, riesce a popolare la propria memoria marinaresca dei particolari che solo le genti di mare conoscono – la ghiacciaia popolata di morte, la paura, il senso di fratellanza che abbraccia i marinai, il lavoro spasmodico di fronte alle vite in pericolo, i racconti come mantra per metabolizzare paure ancestrali. Si può popolare la propria memoria, ma c’è una domanda che non abbiamo avuto il coraggio di rivolgere a Pietro. La mattina dopo ha di nuovo raccontato le sue Storie Migranti, i dolori e le gioie della salvezza a cui ha assistito, a una platea di giovani liceali al Serpieri di Rimini. E poi via, di nuovo in viaggio verso Pesaro. E questa settimana altri incontri, altre narrazioni, e di nuovo parole al pubblico in città italiane, d’Europa, di nuovo emozionato ed emozionante. Un mantra doloroso che si ripete, senza epica, senza estetica, senza eroi, men che meno lui. Un lungo flusso di coscienza di anima ferita che regala al pubblico il suo dolore.

Enrico Rotelli

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Il mare di Lampedusa: le storie Migranti di Pietro Bartolo, intervistato da Vera Bessone, al Cinema Teatro Tiberio di Rimini

Ven, 25/10/2024 - 16:19
Il medico in prima fila nel soccorso dei migranti racconta con video e immagini le sue esperienze, introdotto dalla caposervizio Cultura del Corriere Romagna nell’incontro organizzato dalla Cooperativa Sociale Cento Fiori il 15 novembre alle ore 20,30.

Le storie di mare di Lampedusa, le tragedie e le speranze che hanno costellato quello specchio enorme di Mediterraneo che lambisce l’estrema propaggine dell’Italia, raccontate da Pietro Bartolo, il medico di Lampedusa che insieme a concittadini e volontari hanno assistito e assistono quotidianamente a lutti, sofferenze e insieme speranze dei migranti.

Il mare di Lampedusa, questo il titolo dell’incontro pubblico di venerdì 15 novembre alle ore 20,30 al cinema Tiberio (via San Giuliano 16) di Rimini, che vedrà Pietro Bartolo dipanare il racconto durante un’intervista condotta da Vera Bessone, giornalista caposervizio Cultura del Corriere Romagna. Una narrazione di Storie migranti fatta di dialoghi ma anche immagini e video per sensibilizzare sul tema dei migranti e della loro accoglienza.

L’incontro è organizzato dalla Cooperativa Sociale Cento Fiori in collaborazione con il Sistema Accoglienza Integrazione (Sai) dell’Unione dei Comuni della Valmarecchia ed è a ingresso libero.

Biografia di Pietro Bartolo

Medico chirurgo, laureato all’Università di Catania, è specializzato in ginecologia. Sposato e padre di tre figli. Dal 1991 ufficiale sanitario delle isole Pelagie, nel 1993 diviene responsabile del presidio sanitario e del poliambulatorio di Lampedusa, occupandosi anche delle prime visite a tutti i migranti che sbarcano a Lampedusa e di coloro che soggiornano nel centro di accoglienza.

Nonostante qualche settimana prima fosse stato colpito da un’ischemia cerebrale, è stato in prima fila nei soccorsi ai sopravvissuti del Naufragio di Lampedusa del 3 ottobre 2013 di un peschereccio carico di oltre 500 migranti, in cui persero la vita 368 persone.

Prende parte nel 2015 al film documentario Fuocoammare di Gianfranco Rosi, che nel febbraio 2016 ha vinto l’Orso d’oro al 66º festival di Berlino e ha ottenuto una candidatura nella categoria miglior documentario agli Oscar 2017.

Dal suo libro Lacrime di Sale (2016) è liberamente tratto il film Nour (regia di Maurizio Zaccaro), per il quale ha contribuito all’ideazione del soggetto. Il film, in cui a vestire i panni del medico di Lampedusa è l’attore Sergio Castellitto, è stato presentato alla 37ª edizione del Torino Film Festival del 2019. È autore anche del testo “Le Stelle di Lampedusa” (2018).

Dal 2019 al 2024 è europarlamentare, con l’incarico di vicepresidente della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni del Parlamento europeo (LIBE).

È sempre stato un sostenitore dell’istituzione di corridoi umanitari contro la tratta degli esseri umani.

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Utopie della realtà _ 1 / La libertà è terapeutica / Cento anni di Franco Basaglia

Ven, 30/08/2024 - 17:51
Due giorni: un seminario, una tavola rotonda, quattro presentazioni di libri, ventisei relatori e autori per parlare dell’opera di Franco Basaglia e portarne i valori nel futuro.

Il primo di una serie di incontri a cadenza annuale dedicati alle utopie della realtà è dedicato a Franco Basaglia. Molti hanno prodotto teorie riguardanti la follia, altri hanno operato nella pratica, ma nessuno, come Franco Basaglia, è riuscito a connettere i due livelli in un modo così radicale. Franco Basaglia ha agito dinamicamente nella scienza, nella politica, nel diritto, nella cultura, nella nostra società e nelle sue istituzioni. Ha aperto la possibilità di un cambiamento epistemologico radicale nelle scienze e di nuovi esercizi di cittadinanza, come ha evidenziato il seminario su “L’eredità di Basaglia”, svoltosi a Oxford nel 2018 e che ha riunito i rappresentanti di 15 paesi dell’Europa e dell’America Latina, oltre i leader della Organizzazione Mondiale della Sanità.

Franca Ongaro presentando la raccolta degli scritti del marito diceva: “Questa raccolta di scritti è la storia di una vita, di un’impresa, di un pensiero” e poi precisava: “Non credo si possa parlare di un “pensiero” di Franco disgiunto da una pratica che non produca un pensiero o che non sia soggetto e oggetto di un pensiero”.

Ci si potrebbe chiedere, tuttavia, quale senso abbia riportarci a un passato, che sembra così lontano dallo attuale presente, non tanto per il numero di anni trascorsi, quanto per l’ampiezza dei cambiamenti sociali e politici intervenuti. Nulla sembra sottrarsi, ormai, all’erosione di “un già detto” e la velocità che ci governa non consente di approfondire non solo il senso degli eventi passati, ma, spesso, nemmeno di quelli presenti. La “modernità” sembrerebbe imporci l’esigenza di accantonare ogni mitologia riferita a quella stagione del passato a cui appartiene Franco Basaglia, per l’inattualità delle prospettive, delle problematiche, dei linguaggi. Ma siamo sicuri che sia proprio così?

Noi riteniamo, al contrario, che leggendo gli scritti di Franco, riflettendo sulla sua impresa possiamo verificare la consistenza dei progressi teorici e pratici realizzati a partire da quelle riflessioni e, nello stesso tempo, percepire quanto cammino dobbiamo ancora percorrere per corrispondere proprio a quelle sollecitazioni.

L’attualità del pensiero di Basaglia risiede semplicemente nella sua inattualità! Inattualità rispetto al potere prevaricante e, oggi, rispetto a un mondo dominato dall’ascensione di governi antidemocratici e negazionisti, dall’espandersi di una cultura dell’odio e del discredito, in cui prevale la logica della guerra e appaiono inevitabili la catastrofe ecologica, la disuguaglianza, l’ingiustizia. Inattuale, perché il pensiero di Franco e dei tanti altri, che hanno lottato contro le istituzioni della violenza e della manipolazione, risiede nell’utopia – “l’Utopia della realtà”1 – che si contrappone al “realismo” senza speranza e al sentimento di impotenza che ci assale di fronte al potere totalizzante di un sistema politico e sociale sprovvisto di etica e di giustizia. Ci riferiamo, naturalmente, a una utopia che non è il sogno ingenuo, illusorio e confortante di un mondo migliore. Intendiamo l’utopia come l’esplorazione di nuove possibilità e volontà, attraverso l’opposizione della immaginazione alla necessità dell’esistente, solo perché esiste; opposizione e lotta in nome del diritto a una vita radicalmente migliore, che tutti meritiamo. In questa prospettiva l’utopia riguarda il presente più che il futuro. Esprime l’attenzione lucida e la volontà determinata di conseguire ciò che oggi non esiste e che invece potrebbe essere, o meglio che è già presente come contro parte di quanto esiste, ma che rimane silenzioso, invisibile.

Per riflettere su questa impresa ci è sembrato opportuno/ necessario promuovere queste giornate seminariali. Lo facciamo cercando di evitare ogni retorica, ogni mitizzazione o monumentalizzazione del personaggio. Parlare di Franco Basaglia può aiutare a riflettere su di noi e cercare/ chiarire la direzione su cui orientare la nostra pratica, la nostra dimensione esistenziale

Ci sembra, tuttavia, altrettanto importante allargare in futuro la riflessione sul tema della utopia – o meglio sull’Utopia della realtà – non solo sul tema della salute e della salute mentale, ma anche rispetto ad altri ambiti – l’arte, la letteratura, la politica, l’educazione, i diritti. Cercheremo di farlo con spirito basagliano: evitando il rischio, sempre presente, di creare nuove ideologie, allargando la nostra riflessione sulla dialettica del cambiamento, sempre possibile e necessario, che è contemporaneamente negazione/ creazione/ invenzione di realtà in una costante transizione.

Ernesto Venturini

Il programma

5 OTTOBRE 2024

Cineteca, Rimini

Ore 9.30

Saluti istituzionali

Chiara Bellini, vicesindaca del Comune di Rimini

Cristian Tamagnini, presidente Cooperativa Sociale Cento Fiori.

Leonardo Montecchi, Direttore Scuola di prevenzione “Josè Bléger”

Ernesto Venturini, coordinatore CIAO – Centro Studi Italo-Brasiliano “Franco e Franca Basaglia”

Seminario

La libertà è terapeutica- Storia e attualità del percorso di deistituzionalizzazione

Intervengono:

Ernesto Venturini (già Direttore OP Imola e collaboratore di Basaglia a Gorizia e Trieste)

Stella Goulart (Professoressa di psicologia – Università Federale del Minas Gerais)

Leonardo Montecchi (già Psichiatra Ser.T e Scuola di prevenzione Josè Bléger – Rimini) Luca Negrogno (Coordinatore di progetti formativi Istituto Minguzzi di Bologna),

Maria Augusta Nicoli (Coordinatrice Rede Unida)

Modera:

Bruna Zani (Professoressa di Psicologia sociale e di comunità – UniBo, Presidente Istituzione Gianfranco Minguzzi, Bologna)

Discussione assembleare

12.30 Pausa pranzo

Ore 14.00

Tavola rotonda

Rimini e la Salute Mentale a 100 anni dalla nascita di Franco Basaglia

Intervengono:

Francesco Sartini (Direttore del DSM-DP di Rimini)

Teo Vignoli (Direttore del SerD di Rimini)

Riccardo Sabatelli (Direttore del CSM di Rimini)

Roberta Rosetti (Direttore della NPIA Rimini)

Cristian Gianfreda (Assessore Servizi Sociali Comune di Rimini)

Vittorio Betti (Fondazione Sergio Zavatta EnAIP)

Max Freschi (Cooperativa la Ginestra)

Bruna Tenenti (Comitato Utenti Familiari Operatori)

Debora Santini (Psicologa Modulo Doppia Diagnosi Coop. Cento Fiori)

Modera:

Simona Di Marco (Psichiatra CSM di Rimini)

Discussione assembleare

Dalle ore 16.30

Presentazione di libri

Mario Colucci e Pierangelo di Vittorio_”Franco Basaglia” (Feltrinelli 2024) e Marica Setaro (a cura di)_“Fare l’impossibile: ragionando di psichiatria e potere” di Franco Basaglia. Modera: Ernesto Venturini (ex Direttore OP Imola e collaboratore di Basaglia a Gorizia e Trieste)

A seguire

Ernesto Venturini_“Mi raccomando non sia troppo basagliano” (Armando, 2020) e Maria Stella Brandao Goulart_ “Rehabilitar: una perspectiva basagliana” (Rede Unida, 2024). Modera: Mauro Bertani (storico del pensiero filosofico e psichiatrico, consulente Einaudi)

ore 21.00

Proiezione di film

E tu slegalo (2024) di Maurizio Sciarra (67′) alla presenza del regista.

Presentano e dialogano con il regista: Marco Bertozzi (professore di Cinema, fotografia e televisione, Università IUAV) ed Ernesto Venturini

6 Ottobre 2024

Cineteca, Rimini

ore 10.30

Proiezione di film

San Clemente (1982) di Raymond Depardon (98 m)

Presenta Davide Montecchi (regista e produttore cinematografico)

Dalle ore 15.00

Costruire Reti”

in dialogo con Anna Poma (psicoterapeuta e organizzatrice del Festival dei Matti di Venezia) e Cristina Zani (psicologa, membro Flai, Forum Lacaniano Italia).

Presentazione di libri

Karen Venturini_ Melanconia con stupore” di (Raffaelli, 2016).

Presenta: Gabriella Maggioli (psicoterapeuta e vicepresidente Coop. Soc. Cento Fiori)

A seguire:

Leonardo Montecchi_”L’ombra dell’angelo” (Sensibili alle foglie, 2021) e Paolo Francesco Peloso_”Franco Basaglia, un profilo. Dalla critica dell’istituzione psichiatrica alla critica della società” (Carocci editore, 2023).

Modera: Mauro Bertani (storico del pensiero filosofico e psichiatrico, consulente Einaudi)

ore 18.30

Letture teatrali

dal laboratorio teatrale di Pietro Conversano con gli ospiti della Comunità Terapeutica di Vallecchio – Coop. Soc. Cento Fiori

Ore 21.00

Proiezione di film

Sull’Adamant – Dove l’impossibile diventa possibile (2023) di Nicolas Philibert (109 min)

Presenta: Annamaria Gradara (giornalista e autrice).

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“Il tempo è denaro”: al via il progetto innovativo di prossimità itinerante dell’unità di strada per giocatori d’azzardo

Mer, 03/07/2024 - 16:11
Ausl Romagna / Dipendenze Patologiche, i comuni di Riccione e Rimini con Cento Fiori, Rete Gap dal 5 luglio coinvolgono in un progetto le sale giochi, cominciando dalla disponibilità della sala Giochi Smeraldo di Miramare

L’U.O.C. Dipendenze Patologiche di Rimini Ausl Romagna diretta dal Dott. Teo Vignoli, insieme ai Comuni dei Distretti di Rimini e Riccione, nell’ambito del progetto Circolando con la Cooperativa Sociale Cento Fiori, unitamente alla collaborazione della rete GAP di Rimini e Riccione, darà avvio dal prossimo 5 luglio un servizio innovativo tramite una unità mobile che si sposterà tra i principali luoghi di gioco d’azzardo – con a bordo operatori specializzati – per fornire supporto ai giocatori, offrendo un confronto specializzato per aiutarli a gestire il tempo di gioco e la quantità di denaro speso.

Nello specifico, l’iniziativa si inserisce nell’ambito delle azioni volte a prevenire e ridurre situazioni croniche di dipendenza da gioco, attraverso l’utilizzo di postazioni mobili e di un avvicinamento ai luoghi di gioco, che forniscano ai giocatori occasioni di riflessione critica rispetto ai propri comportamenti di gioco, favorendo una richiesta d’aiuto, limitando il danno e contenendo i rischi di sviluppare un gioco d’azzardo patologico.

Le prime uscite si terranno  venerdì 5/07 e mercoledì 10/7 orario 17-20 presso la Sala Giochi Smeraldo, a Miramare, grazie ad una proficua collaborazione con i gestori della sala, che hanno dato la massima disponibilità a collaborare con l’iniziativa. Nel corso delle uscite operatori esperti saranno a disposizione per fornire consigli e strumenti pratici, promuovendo un approccio al gioco più consapevole e responsabile, offrendo anche informazioni sui servizi disponibili.

Per ulteriori informazioni sui servizi in tema di gioco d’azzardo è possibile rivolgersi agli sportelli di consulenza psicologica e legale: Distretto di Riccione Sportello Match via Mantova, 6 Riccione cell. 351 50 39 709 sportellomatchriccione@gmail.com, Distretto di Rimini Sportello via Bramante, 10 I° piano – Rimini cell. 324 80 36 662 sportellofuorigioco.rn@gmail.com.

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Festival Intrecci Spaziali: sport, giochi, laboratori, musica e teatro per celebrare la giornata mondiale del rifugiato e far conoscere i progetti di Sistema di Accoglienza e Integrazione del territorio

Gio, 20/06/2024 - 16:34

Il 20 giugno si celebra in tutto il mondo la Giornata mondiale del Rifugiato, data scelta dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per porre l’attenzione su un principio imprescindibile: ogni persona ha il diritto di fuggire da situazioni di guerra, violenza e persecuzioni e di trovare asilo in un altro Paese. Una Giornata dunque per ricordare quanto sia importante costruire coesione e relazioni tra chi arriva e chi accoglie. 

Per celebrare questa ricorrenza i progetti SAI (Sistema di Accoglienza e Integrazione del Ministero dell’Interno) del territorio di Rimini organizzano il Festival Intrecci Spaziali, in programma venerdì 21 giugno al Parco Marecchia, nell’area della Serra Cento Fiori, dal tardo pomeriggio e per tutta la sera. Un’occasione di festa e incontro, tra sport, cibo e musica per raccontare alla cittadinanza i progetti rivolti ai rifugiati, costretti a fuggire dai loro paesi per cercare la salvezza. 

A partire dalle 17 spazio a laboratori per bambini, sfide sportive a biliardino, frisbee, ping pong, animazione e soprattutto tanta musica con un programma ricco e vario: generi diversi, contaminazioni, sonorità che vengono da paesi lontani, strumenti di antiche tradizioni che si mescolano con la musica contemporanea. 

I progetti SAI

Sul territorio provinciale sono presenti quattro progetti SAI: due del Comune di Rimini, uno per adulti e uno per minori stranieri non accompagnati, gestiti con Consorzio Mosaico e associazione Papa Giovanni XXIII. Un SAI adulti è attivo nell’Unione Valmarecchia, insieme a Cento Fiori e Millepiedi, mentre il quarto è in capo al Comune di Riccione insieme al Consorzio Mosaico. 

I Progetti Sai sono progetti di accoglienza diffusa gestiti da equipe formate da operatori del pubblico e del privato sociale e rivolti a persone titolari di qualche forma di protezione o persone vulnerabili che hanno fatto richiesta d’asilo. Oltre all’accoglienza materiale, i Sai forniscono servizi di orientamento sociale e psicosocio sanitario per stimolare l’autonomia supportando cioè l’apprendimento della lingua italiana, la ricerca dell’abitazione e la formazione professionale, nella consapevolezza che l’inserimento lavorativo dei rifugiati e dei migranti è il primo passo verso una reale integrazione. Dietro ai percorsi Sai ci sono infatti storie di ragazzi con un passato doloroso e complesso alle spalle. Giovani che però qui, mediante la partecipazione a questi progetti, ritrovano speranza e riescono a dare una svolta al loro futuro integrandosi nel tessuto sociale ed economico del territorio. Attraverso queste esperienze, infatti, molti di loro trovano una nuova vita nel tessuto sociale ed economico riminese con opportunità occupazionali in diversi settori, dalle aziende alla fabbriche, dagli alberghi ai ristoranti. E’ successo, ad esempio, ad Houmar, che da anni lavora in un panificio del centro storico, e a Demba che oggi lavora stabilmente in un hotel. Un altro esempio è quello di Kamara Moussa che ora è stato assunto presso un’importante azienda del territorio, mentre nel fine settimana è un resident dj in un locale della costa.

Per queste assunzioni è prezioso anche il contributo del Fondo per il lavoro di Caritas e quello delle famiglie accoglienti che gravitano intorno ad APG 23.

Alcuni numeri

Nel corso dell’ultimo triennio il SAI adulti del Comune di Rimini ha accolto 184 persone, di cui la metà è rimasto sul territorio e mantiene contatti con gli operatori del progetto. 

Il SAI per minori attualmente ospita 9 ragazzi provenienti dall’Africa sub sahariano, 2 dai Balcani, 6 dall’Asia e 4 dal Nord Africa; 27 complessivamente i minori accolti nel triennio. 

Tra questi c’è G., fuggito dalla guerra e arrivato in Italia con il sogno di aprire e gestire una propria officina in cui riparare gli autoveicoli e fare tuning, installando quindi alettoni, neon e altre modifiche estetiche alle auto dei suoi futuri clienti. Proprio a Rimini ha fatto uno stage in un’officina, dove, forte anche dell’entusiasmo che lo contraddistingue, G. ha potuto dimostrare tutte le sue capacità e conoscenze all’interno di quel mondo, tanto che, al termine del tirocinio, l’azienda ha deciso di offrirgli un contratto di lavoro.

IL PROGRAMMA di INTRECCI FESTIVAL

Un programma musicale ricco e vario: generi diversi, contaminazioni, sonorità che vengono da paesi lontani, strumenti di antiche tradizioni che si mescolano con la musica contemporanea. Veri e propri “intrecci” musicali!

dalle 18 alle 20
DJ WIZZY – afrobeat, house music, hip hop e reggaeton.

dalle 20.00 alle 21.30
JABEL KANUTEH E MARCO ZANOTTI

Un duo che si è formato nel 2018, il fulcro della loro musica è il dialogo tra la kora e la batteria.

dalle 21.30 alle 24.00

DEVON MILES FEAT VITANIA AND DJ MR.3

DEVON MILES Polistrumentista, produttore, arrangiatore e cantautore Nigeriano.
VITANIA Cantautrice italiana, finalista di Area Sanremo 2023, ha partecipato all’ Eurovision “una voce per San Marino”.
MARCO TERZO AKA DJ MR.3  I suoi djset sono un viaggio attraverso le sonorità di diversi continenti: dalla musica nera dell’Africa subsahariana al folk, dai paesi dell’est al cantautorato europeo, dall’America Latina alle isole caraibiche. 

IL PROGRAMMA PER I PIÙ PICCOLI

dalle 17 alle 20 

per bambini e bambine dai 6 ai 10 anni

Impastiamoci
Laboratorio di scultura 

a cura di Cidas coop

Voglio volare
Laboratorio per costruire aquiloni e letture 

a cura dell’associazione Arcobaleno

“Sssh…ine”
duo clown I due senza

a cura di Millepiedi

per ragazze e ragazzi dai 10 anni in su

Attività sportive per sfidarsi e divertirsi

• Biliardino

• Frisbee

• Ping pong

• Badminton

Installazione fotografica con testimonianze
5000 km
Le vite sospese della Balkan Route

a cura dell’associazione Rumori Sinistri

Punto informativo 

a cura del Centro Giovani Rm25, dell’Associazione Zavatta e tanti altri.

“Le storie che costellano i progetti del Sai sono le testimonianze di come l’integrazione non sia una parola astratta, ma sia un concetto pratico, con ripercussioni positive per l’intero tessuto sociale e produttivo: da un lato i ragazzi a cui viene offerto un futuro diverso, e dall’altro lato l’arricchimento per tutta la comunità  – è il commento dell’assessore alla protezione sociale del comune di Rimini, Kristian Gianfreda -. La Giornata del Rifugiato che andiamo a celebrare ci ricorda appunto il valore dell’accoglienza quale fattore di coesione che tiene assieme una collettività. Un’occasione per ricordare, ancora una volta, quanto i processi di inclusione siano la chiave per costruire una società più giusta e piena di opportunità”.

“L’importanza delle equipe dei progetti Sai risiede nel suo ruolo di agente del welfare – ha aggiunto Luciano Marzi, Coordinatore progetto Sai Adulti – Consorzio Mosaico -.  Grazie all’accompagnamento e all’orientamento dei beneficiari da parte del team di operatori, infatti, si creano le basi e si facilita una relazione positiva con le comunità locali, mediante un arricchimento reciproco e generale. Questa giornata intende appunto dimostrare che è possibile una relazione armoniosa tra la comunità ospitante e i nuovi arrivati”. 

“Anche lo scorso anno, dopo il dramma dell’alluvione, con i nostri ragazzi siamo stati in prima linea sui territori, dimostrando come l’inclusione possa davvero essere un valore aggiunto per tutti – Hiessel Parra Alvarez, Coordinatore progetto Sai Minori – Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII –  A tal fine, all’interno dei nostri progetti, ci teniamo a lavorare per favorire un pieno coinvolgendo della cittadinanza, per renderla protagonista. Oggi tutto questo lo riscontriamo anche con le accoglienze in famiglia, che negli ultimi anni si sono attivate particolarmente”.

“Abbiamo scelto lo strumento del festival, che quest’anno giunge alla sua seconda edizione, perché rappresenta un luogo aperto a tutte e tutti, dove le persone si ritrovano e possono partecipare a un evento unico e condiviso – ha dichiarato di Gabriele Mancuso della Cooperativa Madonna della Carità – Sai Rimini – Il tema sul palco sarà quello del viaggio, che ogni artista interpreterà a modo suo, in base alla sua sensibilità musicale e sonorità”.

“Sarà una giornata di sensibilizzazione sul tema, di riflessione e condivisione – ha detto Monica Ciavatta della Cooperativa Cento Fiori – ma anche di spensieratezza e divertimento per grandi e piccoli: cibo, giochi, musica e teatro per riunire cittadini, beneficiari e operatori del SAI”.

Parola anche al musicista e comunicatore Demon, tra i protagonisti del Festival: “Eventi come questo sono importanti perché creano un’atmosfera positiva, in cui si mettono da parte pregiudizi e problemi. Sul palcoscenico porterò la mia energia e il mio messaggio che voglio trasmettere ai giovani: trovate voi stessi, adesso. Ogni azione è un seme. Continuate a coltivare la vostra vita”. 

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Marecchia Social Fest Estate 2023 al parco La Serra Cento Fiori: concerti

Mer, 12/06/2024 - 17:48
Il Programma di eventi gratuiti da giugno alla fine di agosto presso il vivaio La Serra Cento Fiori (via Galliano 19, ai bordi del parco XXV aprile). Organizzati dalla Cooperativa Sociale Cento Fiori in collaborazione con Rimini Classica.

Marecchia Social Fest, il calendario estivo proposto dalla Cooperativa Sociale Cento Fiori e offerto ai riminesi e agli ospiti di tutte le età. Calendario che inizia a giugno che finirà in agosto nel quale musica e cultura diventano occasioni per vivere la sera il parco La Serra Cento Fiori. Ingressi dal parco XXV aprile (a 300 metri dal Ponte di Tiberio), ingresso parcheggio via Galliano 19. Su Google maps cercare: La Serra Cento Fiori.

Giugno Giornata Mondiale del Rifugiato 2024

Venerdì 21 giugno, ore 16

In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato 2024 i Progetti della rete SAI del Comune di Rimini, Riccione e Unione Valmarecchia, insieme a numerosissime realtà del terzo settore, organizzano un evento gratuito a cui non puoi mancare!

Saranno presenti food truck di Valmarecchia solidale, Daniele Grossi con il pesce e Alessandro Garattoni con ChiAma Cucina e un gazebo di Casa Madiba.

Festa di Apertura del Marecchia Social Fest

Sabato 22 giugno, ore 19.30 aperitivo e truck food, ore 21, concereti

Musica dal vivo con Slow Writer Duo e gli Evergreen due band riminesi. Possibilità di cenare con il food truck di ChiAma Cucina dello chef Alessandro Garattoni e i suoi gustosi piatti e le scelte vegetariane.

Slow Writer: canzoni che si prendono il loro tempo, come chi scrive con lentezza. Dopo anni dedicati ai confini del rock con Occhi in Apnea, Rachele e Cristian propongono un nuovo set acustico in un’atmosfera essenziale.

Con due ep e due album pubblicati, hanno sempre cercato di proporre brani che avevano come denominatore comune un’attenzione costante alla forma canzone con testi in italiano e inglese. L’eclettismo, la curiosità e l’amore per la musica hanno portato la band a cercare di evolversi sempre, dai primi brani di ispirazione post-punk fino a canzoni dal respiro folk-rock.

Ora, sotto la sigla Slow Writer, propongono brani che prendono ispirazione dalla tradizione e dal repertorio anglosassone che hanno come spina dorsale la chitarra acustica e i testi di Rachele. La chitarra elettrica di Cristian contribuisce a creare un’atmosfera riverberata e un panorama sonoro che si ricollega alle matrici rock più amate.

Evergreen: band riminese con una storia e una passione decennale per la musica di tutti i tempi. Propongono rivisitazioni dei più famosi brani rock e pop degli anni ’80 e ’90 con incursioni nei ’70, il loro amore per la musica e la loro esperienza sono una garanzia per una serata dove poter riascoltare i grandi successi che ci hanno fatto cantare e ballare.

No tears, yes music: ricordando Franco Fattori e Lou Pesaresi

Venerdì 28 giugno, ore 20: djset, aperitivo e truck food

Dalle ore 20 Dj set Andrea Fattori, Werter Corbelli, Paolino Zlaia, La Marzia Fraternale e la musica che Franco amava. Gli amici vogliono ricordare Franco Fattori con la musica che ci ha fatto conoscere e ascoltare via etere e ballare in tante serate, occupando con i sensi tanta parte della nostra vita. In questa occasione vogliamo ricordare anche l’amico Lu Pesaresi autore di tante performance che accompagnavano spesso le serate di Franco.

Inoltre il leggendario scrittore Paolo Nessuno leggerà qualche pagina dal suo ultimo libro cult “Slego not Slego”.

Per tutta la serata saranno attivi bar e gastronomia, con la possibilità di fare aperitivi o cenare. Menù carne o vegetariano con il food truck di MAD for BBQ che ci presenteranno dei menù dedicati alla serata.

Filippo Malatesta in concerto

Sabato 29 giugno, ore 21 il concerto, ore 19,30 aperitivo e stand gastronomico

Filippo Malatesta, una bellissima passeggiata musicale nel suo ultimo album e nei sei precedenti firmati dall’artista, oltre ad alcuni omaggi agli artisti più amati da Malatesta, tra i quali De André e gli U2.
Concerto dalle ore 21, il parco aprirà alle ore 19,30 per l’aperitivo e la cucina a cura del il food truck di MAD for BBQ che ci presenteranno dei menù dedicati alla serata..

Luglio La Notte Rosa con L’amore all’Opera

Venerdì 5 luglio, ore 21

Le più belle arie di romanze d’opera e una selezione di canzoni eterne per ascoltare il bel canto dei nostri interpreti accompagnati al pianoforte: Chiara Guerra soprano, Alessandro Moccia tenore, Roberto Gentili baritono, Fabrizio Di Muro pianoforte

Sarà presente il catering della Macelleria Pari di Rimini con un menù dedicato alla serata su prenotazione, anche con proposte vegetariane. Per prenoitare la cena scrivere su Whatsapp al 338 3925600.

Canzoni Rubate, con il giornalista Michele Bovi e il maestro Vince Tempera

Sabato 6 luglio ore 21

L’inevitabilità del plagio: testimonianze e accuse degli artisti più popolari della musica italiana. A confronto il giornalista Michele Bovi autore del libro “Anche Mozart copiava e plagiava i Beatles”e il direttore d’orchestra Vince Tempera

Sarà presente il catering della Macelleria Pari di Rimini con un menù dedicato alla serata su prenotazione anche con proposte vegetariane.

La musica pop sembra aver esaurito le combinazioni. L’accusa che la stampa specializzata e i social muovono alla discografia è che le canzoni oggi sono invariabilmente sfacciati copia-copia di melodie, armonie e ritmi del passato prossimo o remoto. Il tema dell’inevitabilità del plagio sarà affrontato sabato 6 luglio al Parco della Serra Cento Fiori in occasione della presentazione del libro del giornalista Michele Bovi “Anche Mozart copiava e plagiava i Beatles”. Con lui ci sarà il maestro Vince Tempera, veterano dei direttori d’orchestra del Festival di Sanremo e re delle sigle dei cartoni animati. Si parlerà anche dell’imitazione di stili, con riferimento ai modelli che di volta in volta hanno suggestionato esecutori come Little Tony, Bobby Solo, Adriano Celentano, Zucchero e i Måneskin. E sullo schermo scorreranno i filmati esclusivi di Michele Bovi, già caporedattore centrale del Tg2 e poi capostruttura di Rai 1 (a lui si deve anche l’invenzione della rubrica Teche teche te’) che in 25 anni di inchieste sul diritto d’autore ha raccolto le denunce di artisti di primo piano. Vedremo e ascolteremo così testimonianze e accuse di Ennio Morricone, Nicola Piovani Gino Paoli, Francesco Guccini.

Nei prossimi giorni verrà diffuso il programma di luglio e agosto. Ulteriori informazioni a comunicazione@coopcentofiori.it – cell 338 3925600

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San Vito, la “ligaza” dal mondo degli abitanti della frazione

Mar, 21/05/2024 - 16:26
Cena di vicinato organizzata dal Sistema Accoglienza e Integrazione (Sai) della struttura di San Vito, dove risiedono sei persone assistite dalla Cooperativa Sociale Cento Fiori.

Cena di vicinato organizzata dal Sistema Accoglienza e Integrazione (Sai) della struttura di San Vito, dove risiedono sei persone assistite dalla Cooperativa Sociale Cento Fiori per l’Unione dei comuni della Valmarecchia. Una “ligaza” in piena osservanza della tradizione d’accoglienza romagnola, però con gli ingredienti della multiculturalità. Per cui accanto ai piatti tipici cucinati dalle e dagli abitanti della struttura di “San Void”, si è aggiunta la pizza fatta in casa e gli involtini di carne ucraini, oltre ai dolci tipi romagnoli. Il tutto innaffiato con the alla menta dal Marocco e vino per gli altri.

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Lo Stato Sociale ha galleggiato sopra 3 mila persone che hanno Ballato la Liberazione al parco della Cooperativa Sociale Cento Fiori

Ven, 26/04/2024 - 16:44
Successo per il 25 aprile alla Serra Cento Fiori, tra stand gastronomici e impegno sociale, tante generazioni si sono date appuntamento per la musica e i diritti dal pomeriggio a tarda sera. Questa sera Legno. Il programma del fine settimana

Rimini – Tre il numero fortunato del 25 aprile Cento Fiori: il concerto per la Liberazione al parco de La serra Cento Fiori si conferma per il terzo anno un appuntamento irrinunciabile per oltre 3 mila persone. E la Festa continua per tutto il fine settimana con il contest che Risuona Rimini organizza per i musicisti riminesi emergenti al pomeriggio e i Legno in serata, e poi sabato con i dj del Velvet, e domenica con Csi e ancora tanta musica e concerti dal vivo, con il dj Marco Corona e la band Nasville & Backbones domenica.

Ragazze, ragazzi giovani famiglie con bambini piccoli o figli grandi: i festeggiamenti per il valori della libertà e della democrazia hanno di nuovo coinvolto generazioni di riminesi e dalle provincie vicine venuti ad ascoltare Lo Stato Sociale e a mangiare negli stand dello street food di numerose attività riminesi, dalle tagliatelle fatte in casa al pesce dell’Adriatico, dai burgher alla piadina all’asado argentino. Una folla che ha firmato per i referendum promossi dalla Cgil, si sono fermati al banchetto dell’Anpi, dei centri sociali, hanno comprato libri dalle bancarelle di associazioni di attivisti per i diritti, prima di accedere all’area spettacoli.

In 3 mila, dicevamo, per ascoltare l’opening act di Eleonora Elettra accompagnata da Luca Arduini alla chitarra, i saluti dell’assessora Francesca Mattei, a nome del Comune di Rimini, le parole di benvenuto di uno dei fondatori della Cento Fiori, Werther Mussoni, e di chi ne ha raccolto l’eredità nell’amministrazione della storica cooperativa che si occupa di recupero delle persone dalla dipendenza: la vicepresidente Gabriella Maggioli a nome dei soci e degli oltre 70 lavoratori.

La foto del chitarrista de Lo Stato Sociale che galleggia sulla folla del 25 aprile è eloquente sul successo e sul legittimo orgoglio del gruppo di dipendenti della Cooperativa Sociale Cento Fiori, che si presta però ad altri tre giorni di fatica a partire da oggi, venerdì 26 aprile, con la musica sul palco inizia alle ore 16 con il contest musicale ChiAmaLaCittà, arrivato alla sua seconda edizione, per giovani musicisti emergenti del territorio di Rimini, organizzato da RisuonaRimini APS. L’idea del contest (da cui il nome) nasce dalla duplice necessità di dare spazio e voce ai giovani emergenti, e di invitare la città ad ascoltarli e conoscerli. L’evento clou è alle 21 con Legno in concerto, un progetto indipendente, un duo toscano che ha totalizzato 40 milioni di stream. Firmato dall’etichetta indipendente Matilde Dischi, il progetto debutta a giugno 2018 con la trilogia “Sei la mia droga” (parte uno), “Tu chiamala estate” (parte due) e “Mi devasto di thè” (parte tre).

Sabato 27 l’amore per i quattrozampe apre la giornata, con un duplice appuntamento allo stand che i colleghi della Cento Fiori che gestiscono il canile comunale di Rimini Stefano Cerni e i volontari che li coadiuvano allestiranno al parco de La Serra Cento Fiori. Per chi vuole fare un’’esperienza di condivisione, alle 11 inizia la passeggiata nel parco XXV aprile che durerà fino alle 12, con i cani del canile, ai quali possono partecipare tutti, anche chi ha un proprio cane e vuole unirsi ad una bella carovana scodinzolante. Nel corso della giornata lo stand, invece, sarà aperto fino alle 16, con educatori e volontari pronti a dare tutte le informazioni necessarie su adozioni e vita con i nostri amici a quattro zampe. Un punto informativo davvero utile, gestito di chi ha fatto dell’amore per gli animali il loro mestiere.

Alle ore 16 di sabato 27 spettacolo Tra le viole, mentre dalle ore 19 il djset è appannaggio della musica ereditata dai due templi del rock riminese Velvet e Slego. Il primo evento Velvet del 2024 durerà fino a notte con i Dj Elio (LuciferRising) e dj Fullnelson.

Domenica invece musica e sport per grandi e piccini: è A ruota libera Bike fest, a cura di CSI e numerose associazioni ciclistiche. Sarà allestita una pista di Pumptrek, ovvero una pista per giovanissimi a circuito chiuso. Alle ore 15 si svolgerà una tavola rotonda alimentazione e allenamento. Ore 17 dj set con Marco Corona, dalle ore ore 21 Nashville e Backbones in concerto, quattro musicisti riminesi dalle canzoni originali e cover di grandi artisti: The Police. Musica Americana a tutto tondo, dal rock, al pop, da Country al Folk.

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Successo per Ri-conosciamoci a Borgo Marina. Condivisioni, testimonianze e apprezzatissimi piatti provenienti da tutto il mondo

Mer, 24/04/2024 - 11:54
L’iniziativa promossa da Cas Cento Fiori, Casa Italia Cina, Comunità Bengalese Rimini, Nuovo Comitato Borgo Marina all’oratorio della chiesa di San Nicolò di Rimini

È stata un grande successo la festa del 21 Aprile “Ri-Conosciamoci a Borgo Marina” alla quale hanno partecipato tutti gli abitanti del quartiere, che hanno passato una piacevole serata tra cibo, musica e chiaccihere. L’intento dell’evento era permettere a tutte le persone che abitano e attraversano il quartiere di conoscersi e ri-conoscersi attraverso la condivisione delle proprie storie e dei propri piatti.

La serata si è aperta con delle esibizioni canore da parte di alcuni giovani della comunità italo-cinese e italo-bengalese, seguito da un momento al microfono in cui ogni rappresentante delle varie comunità del quartiere ha raccontato la propria storia. Il Nuovo Comitato del Quartiere Borgo Marina ha raccontato com’è cambiato nei secoli il borgo, dalla sua nascita fino ai giorni nostri, i rappresentanti della comunità del Bangladesh hanno parlato della propria esperienza come migranti e come italiani di seconda generazione, per la Cooperativa Cento Fiori un ospite del Centro di Accoglienza Straordinaria (CAS) ha portato la propria esperienza come richiedente asilo mentre il portavoce di Casa Italia Cina ha portato il tema della fratellanza, il filo conduttore di tutti questi racconti.

La seconda parte della serata è stata scandita da un mix di musica e da una varietà di apprezzatissimi piatti provenienti da tutto il mondo. Questo è stato solo l’inizio di una conoscenza che vorrebbe portare alla creazione di un quartiere a misura di tutte le anime che lo abitano.

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“Ri-Conosciamoci a Borgo Marina”. Il quartiere si incontra in festa: racconti, musica e cibi delle nostre terre.

Ven, 19/04/2024 - 15:25
Domenica 21 aprile dalle 17,30 all’oratorio Chiesa San Nicolò, Rimini: evento organizzato con la partecipazione degli abitanti in collaborazione con Cas Cooperativa Sociale Cento Fiori, Casa Italia Cina, Comunità Bengalese Rimini, Nuovo Comitato di Quartiere Borgo Marina.

Rimini – Domenica 21 aprile 2024 ore 17.30 – 19 presso l’Oratorio di San Nicolò “Ri-Conosciamoci a Borgo Marina”. Il quartiere si incontra in festa: racconti, musica e cibi delle nostre terre, un evento dedicato a tutti gli abitanti del Borgo Marina, che sono invitati a partecipare.

Borgo marina è uno dei borghi più antichi della città di Rimini che negli anni ha visto cambiare il proprio tessuto sociale. Ai riminesi “storici” si sono aggiunte nuove identità etniche e culturali, che oggi compongono la geografia di una nuova convivenza. Negare le problematiche che inevitabilmente sorgono in questi casi, o semplicemente non parlarne, significa non solamente chiudersi ai cambiamenti storici, ma soprattutto precludersi le opportunità di crescita e di trasmissione anche dei propri valori alle prossime generazioni.

Per questo motivo, abbiamo creato insieme una occasione per alimentare la conoscenza fra le varie anime della nostra comunità: quelle più antiche e quelle nuove, per età e per arrivo, e quelle forse di passaggio. Nasce così l’iniziativa del Borgo che si Ri-Conosce, cioè che inizia un nuovo percorso di conoscenza reciproca, di scambio e comunicazione. L’idea non è quella di superare le diversità, ma proprio di raccontarsele e aiutarsi reciprocamente a comprenderle, perché conoscere diventi capire e andare oltre le naturali diffidenze, creando insieme occasioni di connessione e cura degli spazi che si condividono, di risoluzione dei problemi comuni, in quella reciprocità di diritti e doveri alla base del welfare della comunità.

L’evento è organizzato con la partecipazione degli abitanti stessi e grazie alla collaborazione fra Centro Accoglienza Straordinaria Cooperativa Sociale Cento Fiori, Casa Italia Cina, Comunità Bengalese Rimini, Nuovo Comitato di Quartiere Borgo Marina.

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Lo Stato Sociale, Legno, djset Velvet e Slego: Balla la Liberazione, musica gratuita e street food, una festa con Cento Fiori lunga tutto il ponte.

Mar, 16/04/2024 - 15:52
Il 25 aprile Lo Stato Sociale, 26 Legno, sabato djset Velvet e Slego, domenica ciclismo per grandi e piccini e ancora tanta musica stand gastronomici: è il fine settimana della Cooperativa Sociale Cento Fiori, nel cuore del parco XXV Aprile.

Il 25 aprile con Lo Stato Sociale, il 26 con Legno, sabato djset Velvet e Slego, domenica in sport ciclistico per grandi e piccini e ancora tanta musica, il tutto in un’arena delimitata da stand gastronomici: è il fine settimana di Balla la Liberazione, la festa creata dalla Cooperativa Sociale Cento Fiori, anche quest’anno nel cuore del parco XXV Aprile, a Rimini.

Una manifestazione che attende, solo per il concerto principale nella grande arena del parco de La Serra Cento Fiori (ingressi da via Galliano 19, via Padre Tosi oltre che dal parco XXV aprile) oltre 3mila persone, dato confermato dalle due edizioni precedenti della festa svoltasi nello stesso luogo, a circa 350 metri dal Ponte di Tiberio e dal centro storico di Rimini.

Quattro giorni e una lunga serie di eventi, concerti, che trasformeranno il perimetro in una festa per giovani, adulti e famiglie nel segno della condivisione dei valori che la cooperativa, anche in questa ricorrenza, vuole celebrare: l’accoglienza, la convivenza nel segno delle regole democratiche e civili, la bellezza della volontarietà, la valorizzazione dei beni comuni, come l’area verde un tempo degradata e ora restituita alla vita cittadina.

E che vede questi valori impreziositi dall’apporto dell’illustratore riminese Samuele Grassi, che ha disegnato il bellissimo manifesto di questa edizione.

Ma vediamo nel dettaglio il programma. Si comincia giovedì 25 ore 17 con l’opening act di Eleonora Elettra, alle 18 Lo Stato Sociale in concerto, segue alle ore 21 dj Muna feat Ale Paglia in FestivalPark.

Venerdì 26 la musica sul palco inizia alle ore 16 con il contest musicale ChiAmaLa Città, organizzato dall’associazione Risuona Rimini. L’evento clou è alle 21 con Legno in concerto. Sabato 27 nel pomeriggio lo spettacolo

Sabato 27 h 16 spettacolo Tra le viole, mentre dalle ore 20 il djset è appannaggio della musica ereditata dai due templi del rock riminese Velvet e Slego. Domenica invece muscia e sport per grandi e piccini: è A ruota libera Bike fest, a cura di CSI e numerose associazioni ciclistiche. Sarà allestita una pista di Pump trek, ovvero una pista per giovanissimi a circuito chiuso. Alle ore 15 si svolgerà una tavola rotonda alimentazione e allenamento. Ore 17 dj set con Marco Corona, dalle ore ore 21 Nashville e Backbones in concerto. Buon divertimento.

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A contrastare il gioco d’azzardo due iniziative, una teatrale a Casa Madiba Rimini e una in parrocchia a San Vito

Mer, 10/04/2024 - 17:05
Da una parte l’impegno della Rete Gap e delle istituzioni provinciali con l’Ausl l’11 marzo, dall’altra lo spettacolo delle Albe/Ravenna teatro, “Slot Machine” il 12 marzo

Dal teatro con “Slot machine” a Rimini all’incontro a San Vito, due appuntamenti per contrastare il gioco d’azzardo e conoscerne i pericoli. E’ nutrito il prosieguo delle attività per contrastare il gioco d’azzardo, che vede nei prossimi giorni impegnati da una parte nella frazione riminese, la Rete Gap, la rete di contrasto al gioco d’azzardo che vede uniti in uno sforzo comune associazioni di volontariato, onlus, enti locali della provincia riminese e Ausl nel progetto “Occhio al gioco – quando il gioco non è un gioco”. Dall’altra invece un’iniziativa teatrale promossa da Casa Madiba e la Cooperativa Sociale Cento Fiori, a Rimini.

Andiamo con ordine: “E se il gioco d’azzardo diventa un problema?” è la domanda dalla quale prende l’avvio l’incontro con la dottoressa Michela Muccioli, psicologa e psicoterapeuta dell’Unità Operativa delle dipendenze patologiche dell’Ausl di Rimini. L’incontro è presso la sala parrocchiale della chiesa dei santi Vito e Modesto, in via Emilia Vecchia 219, San Vito. L’iniziativa sarà preceduta da un’aperi-cena gratuita alle 19,30, mentre l’incontro con la dottoressa Muccioli inizierà alle 20,30. Per info chiamare il numero +39 338 150 0188. L’iniziativa san vitese è curata per la Rete Gap dalle cooperative sociali Cento Fiori e Il Gesto e dall’Associazione Parkinson in Rete.

Da San Vito il tema del gioco d’azzardo si sposta a Rimini e prende la forma dello spettacolo teatrale, nella cornice di Casa Madiba, in via Dario Campana 63. Il centro sociale, nell’ambito di Senza filtri, rassegna di teatro e cinema pop & del percorso partecipato Zero Homeless presenta in collaborazione con la Cooperativa Sociale Cento Fiori venerdì 12 aprile “Slot machine”, soliloquio della fossa. Ovvero, la caduta vertiginosa di un giocatore, di un annegare nell’azzardo, dove ogni legame affettivo viene sacrificato sull’altare del niente. Amara è la sua fine e, nel suo malato sogno di potenza, delira da solo dal fondo di un fossato di campagna, colpito a morte dai suoi strozzini, allo stesso tempo vittima e carnefice di se’ stesso. Il gioco è una sfinge. Come una sfinge, ci interroga sulla nostra natura. E se siamo noi a interrogarlo, a interrogarne il concetto, l’essenza, la presenza millenaria nella storia dell’umanità, come un oracolo antico ci fornisce risposte ambigue: il gioco può manifestarsi come la voragine dell’autodistruzione solitaria, oppure, al contrario, come il senso più alto e bello dello stare insieme, del miracolo della convivenza. Il gioco può rivelarsi strumento demonico o danza angelica, inferno o paradiso, perché va al fondo della nostra enigmatica natura umana.

Lo spettacolo di Marco Martinelli, che ne è anche regista e l’ha ideato insieme a Ermanna Montanari, vede in scena Alessandro Agnani. E’ una produzione di Albe / Ravenna Teatro in collaborazione con Teatro La Cucina/Olinda. A seguire un momento di riflessione insieme alla dottoressa Chiara Pracucci, psicologa e psicoterapeuta, l’attore di Slot machine Alessandro Agnani, un rappresentante di Giocatori anonimi e Cristian Tamagnini, presidente della cooperativa Sociale Cento Fiori.

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Una festa di diritti: tanta gente, associazioni, enti locali e il vescovo alla Giornata della visibilità transgender al parco de La Serra Cento Fiori.

Lun, 08/04/2024 - 15:54
La manifestazione indetta da Aics Emilia Romagna e Rimini, Gruppo T. & Non-binary di Arcigay Rimini e la Cooperativa Sociale Cento Fiori, con il contributo della Regione Emilia – Romagna e Comune di Rimini.

«Cento Fiori nasce nel 1981 da una richiesta di diritti fatta dalla città con una manifestazione. Per questo ci siamo trovati a fianco di una manifestazione che rivendica diritti, come la “Giornata della visibilità trasgender, che rientra a pieno titolo nella nostra missione e in questo spazio». Cristian Tamagnini ha dato il benvenuto alle tante persone che hanno partecipato alla manifestazione indetta da Aics Emilia Romagna e Rimini, Gruppo T. & Non-binary di Arcigay Rimini e la Cooperativa Sociale Cento Fiori, che ha messo a disposizione il parco de La serra Cento Fiori.

Un evento che ha visto una nutrita partecipazione di persone al programma di musica, giochi, laboratori creativi, una grigliata di pesce promossa dalla Community 27 e un pranzo al sacco condiviso, evento creato intorno alla promozione della visibilità della comunità transgender, necessaria sia per contrastare i luoghi comuni, sia per ricordare l’universalità dei diritti civili, sia per creare reti con enti e associazioni del territorio.

L’evento ha anche avuto un grande risalto mediatico grazie al vescovo di Rimini Nicolò Anselmi, il primo a partecipare in Italia ad un evento in difesa dei diritti LGBT. E insieme a lui sono arrivati diversi rappresentanti degli enti locali, per una festa che ha radici nella società e che deve essere introiettata nelle istituzioni. Ha così portato il suo saluto Emma Petitti, presidente dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna – «Cento Fiori è ormai un presidio per i diritti nella città», riportiamo ciò che ha detto con un pizzico di orgoglio – l’assessora Francesca Mattei per il Comune di Rimini, Marco Tonti nella duplice veste di consigliere del Comune di Rimini e presidente di Arcigay, Viviana Neri presidente di AICS regionale dell’Emilia-Romagna.

«La Serra Cento Fiori nasce come luogo non solo di divertimento ma anche e sopratutto come spazio sociale e culturale, – ha detto Cristian Tamagnini – un luogo di inserimento di lavoratori svantaggiati e di attività ergoterapiche, un luogo un luogo per attività didattiche per i bambini a contatto con la natura; un luogo dove prende corpo il concetto di “Comunità Curante”, il prendersi cura reciprocamente; un luogo appunto di affermazione di diritti che, soprattutto in questa fase storica e politica, non vanno mai dati per scontati e acquisiti definitivamente, ma difesi costantemente, con forza, coraggio e orgoglio». Poi si è congedato dando appuntamento al 25 aprile, per la quattro giorni di musica e cibo di strada organizzata alla Serra per la Liberazione, che sarà aperta sul palco da Lo stato Sociale, Legno, numerosi gruppi locali e Djset.

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Passeggiata con 100 cani: l’iniziativa Cento Fiori all’insegna dell’affetto per i quattrozampe insieme agli youtuber Filippo Capriotti e Aka

Mer, 24/01/2024 - 17:10
Domenica 28 gennaio alle 11,30 in piazzale Boscovich con il proprio cane e gli ospiti del canile comunale Stefano Cerni di Rimini per una passeggiata in spiaggia, insieme a volontari, operatori, educatori e veterinari della Cento Fiori

“Passeggiata con 100 cani”, è il nome della nuova iniziativa organizzata dalla cooperativa sociale Cento Fiori: più di una passeggiata, ma un vero e proprio connubio tra divertimento e amore per gli amici a quattro zampe, in programma domenica 28 gennaio, con ritrovo in piazzale Boscovich a partire dalle ore 11.30.  

Tra scarpe sportive e code scodinzolanti, a prendere parte a questa camminata aperta a tutta la città e ai proprietari di cani ci saranno anche due special guest: il creator digitale Federico AKA Angelico, altrimenti detto @ciaosonoaka (che vanta un canale YouTube con un bacino di 484 mila iscritti, una pagina Instagram con 48 mila follower e quella TikTok con oltre 700 mila follower) e il noto youtuber Filippo Capriotti, seguitissimo sui social per i video in cui racconta simpaticamente le avventure quotidiane con i suoi pelosi Litz, Mery, Shirley e Blue (oltre 45 mila follower su Instagram, circa 140 mila iscritti sul canale YouTube e 262 mila follower su TikTok). 

Durante l’iniziativa con l’obiettivo della videocamera saranno catturati i momenti più magici, così da trasformare la mattinata in un coinvolgente video. 

Ci saranno anche l’Assessora al Benessere degli Animali del Comune, Francesca Mattei, e il team di operatori e volontari del canile Stefano Cerni di Rimini insieme ai ‘Fido’ di San Salvatore, facilmente riconoscibili per la loro bella bandana.  

Ogni partecipante è invitato a portare il proprio amico a quattro zampe. Non è obbligatorio avere cani per prendere parte alla passeggiata.  

Ai presenti, prima della partenza, verrà dato un regalino speciale fino a esaurimento scorte.

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Gabriella Maggioli, vicepresidente Cento Fiori, ha condotto una conversazione interattiva sulle dipendenze con 150 studenti delle scuole di Riccione

Ven, 19/01/2024 - 18:03
Al Cinepalace l’evento della Fondazione Conad ETS: i saluti della sindaca, Daniela Angelini, dell’ad CIA-Conad Luca Panzavolta e in collegamento don Luigi Ciotti, Gruppo Abele, lo scrittore Daniele Mencarelli, Leopoldo Grosso e Simona Baracco dell’Università della Strada Gruppo Abele.

Riccione (RN), 19 gennaio 2023 – «Non esistono moventi universali per le pratiche d’uso, in quanto le sostanze e i comportamenti a rischio caricano di diversi significati e valenze le storie delle persone, e devono pertanto essere interrogati e trattati nella loro profonda complessità».

Così Don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele, è intervenuto da Milano di fronte a più di 150 ragazzi delle scuole di Riccione, collegati dal Cinepalace Multiplex per l’evento sulle dipendenze organizzato da Fondazione Conad ETS e Commercianti Indipendenti Associati.

La mattinata era stata aperta dai saluti della Sindaca, Daniela Angelini e dell’amministratore delegato di CIA-Conad Luca Panzavolta.

Dal vivo ad approfondire il tema c’era Gabriella Maggioli, vice presidente e responsabile delle strutture terapeutiche  della cooperativa sociale Cento Fiori, che ha tenuto una conversazione interattiva con gli studenti, sollevando un dialogo ricco di domande, stimoli e quesiti. Hanno preso parte all’iniziativa le ragazze e i ragazzi dell’Istituto professionale di stato “Severo Savioli” e dell’Istituto comprensivo “Gianfranco Zavalloni”. A condurre l’incontro la responsabile Formazione di Commercianti Indipendenti Associati, Enrica Mancini.

Da Milano — per una diretta streaming che ha coinvolto decine di migliaia di studenti di tutte le regioni italiane — hanno parlato anche lo scrittore Daniele Mencarelli, Leopoldo Grosso e Simona Baracco dell’Università della Strada Gruppo Abele.

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L’Open day del Canile Comunale di Rimini Stefano Cerni diventa una festa per tutti: cani, gatti e per chi ama fare beneficenza

Ven, 01/12/2023 - 13:06
Nella struttura di via S. Salvatore 32 il 9 dicembre è dedicato al mercatino natalizio, che sovvenzionerà le cure di Eddy e di altri cani ammalati, alla musica ma anche ai proprietari dei gatti: microchip gratuito su iniziativa del Comune di Rimini.

Arriva il Natale e il Canile Comunale Stefano Cerni e la Cooperativa Sociale Cento Fiori che lo gestisce aprono i suoi cancelli al tradizionale Open day natalizio, in programma sabato 9 dicembre dalle 10 alle 15. Un open day speciale perché quest’anno è dedicato a Eddy e a tutti gli ospiti che soffrono di malattie con un mercatino natalizio ricco di proposte natalizie e idee regalo. Nello stesso tempo, l’Open day si arricchisce anche di una proposta vantaggiosa per i possessori di gatti: è festa anche per loro con un Microchip Day gratuito.

Ma andiamo con ordine: dalla mattina alle 10 al pomeriggio alle 15 il canile comunale di Rimini Stefano Cerni si schiude alla festa, durante la quale si starà insieme ai nostri ospiti tra visite guidate con l’ educatore, musica dal vivo, merenda preparata dai volontari e un ricco mercatino, un’ occasione perfetta anche per fare i regali di Natale e nello stesso tempo aiutare i nostri piccoli e grandi amici.

Quest’anno poi c’è un’occasione speciale che dedichiamo a Eddy, un vispo cucciolone di due anni che ha sofferto di ben due patologie autoimmuni e che si è recentemente ristabilito dopo una cura particolarmente onerosa. Nel suo nome vi proponiamo una vasta scelta di articoli, che potrete già prenotare, il cui ricavato servirà per sostenere le cure di Eddy (alcuni di voi conoscono la storia, altrimenti seguite il link https://gofund.me/f7b411c5) e di altri nostri ospiti che purtroppo sono colpiti da varie patologie.

Nel nostro mercatino natalizio troverete:

Felpe, natalizie e non, di vari colori, disponibili in tutte le taglie, costo 35 €

berretta in pile 15€

shopper 10€

pallina natalizia 8€.

Inoltre siamo molto fieri di proporvi i nostri originalissimi giochi da tavola realizzati con le foto dei nostri cani, a cura dell’obbiettivo fatato di my pet photography:

Memory 10€

Domino 10€

Gioco quiz 15€

Attenzione, tutti gli articoli verranno prodotti in base alle prenotazioni quindi ci raccomandiamo di scriverci prontamente ciò che desiderate all’indirizzo mail benessere.animali@coopcentofiori.it nome, cognome, articolo desiderato, colore e nel caso delle felpe anche la taglia.

Microchip day, l’occasione per stare ancora più vicini, con il microchip, al nostro amico felino

Un evento speciale coincide con l’Open Day: il Microchip Day! Il Comune di Rimini infatti, in collaborazione con il canile comunale Stefano Cerni e i veterinari che hanno aderito all’iniziativa, ha deciso di regalare a tutti i cittadini riminesi l’innesto del microchip ai proprio gatto di proprietà, uno strumento indispensabile per identificare il proprio animale domestico in caso di smarrimento o incidente. Insomma, un grande gesto d’ amore e di legame al vostro piccolo amico, che vi permetterà di essere un poco più sereni in caso di smarrimento. Portate il vostro felino alla festa, naturalmente nel trasportino, dove saranno microchippati gratuitamente dai nostri veterinari. Insomma, una giornata particolare per tutti gli amici a quattro zampe riminesi.

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Cento Fiori lancia il crowdfunding per le costose cure del giovane Eddy, cane con due rare malattie autoimmuni, tra i pochi casi in Italia

Mar, 14/11/2023 - 13:46
Adottato da cucciolo e rimandato in canile a un anno, Eddy è stato colpito da una deformazione al volto e curato alla Clinica San Marco. Le costose cure lo hanno ristabilito. Ora si cerca una nuova casa per lui.

La storia del giovane Eddy potrebbe essere simile a quella di tanti altri cani, adottati da cuccioli e abbandonati al canile, una volta diventati grandi. Per Eddy la storia non è comune, è una storia deformata. Una storia rara come la malattia che l’ha colpito sulla parte destra del muso, deformandola. Ma in una storia dolorosa ci sono anche dei lati positivi, fatti di dedizione, di cure, di amore – e qui entra in gioco il lettore – di speranza e di aiuto, queste ultime parti tutte da scrivere alla fine della raccolta fondi lanciata dalla Cooperativa Sociale Cento Fiori su Gofundme e da chi darà a Eddy una nuova famiglia.

Eddy entra dunque al Canile di Rimini Stefano Cerni a un anno di età, un bel cucciolone candido che sta bene, dalla vitalità e dall’espansività che rivelano la sua giovinezza e il suo buon carattere. Nel giro di pochi mesi però una neoformazione sul muso incomincia a comparire. Operatori e veterinari non si sono mai trovati davanti a casi simili e avviano una serie di esami per andare a fondo del caso, mentre il cane diventa inappetente, perdendo rapidamente peso. Si avvicenda una lunga serie di esami, che culmina con la diagnosi di due malattie rare autoimmuni, forse l’unico caso di doppia malattia in Italia, le relative terapie e il costoso ricovero per oltre due mesi nella clinica veterinaria San Marco di Padova.

Ringraziamo di cuore la clinica San Marco di Padova, la clinica Gaudenzi di Pesaro e l’ ambulatorio veterinario Roberta Gai di San Marino per aver curato Eddy con passione e dedizione.

Eddy è tornato dalla clinica, visibilmente sta meglio ma continua a seguire le terapie. Gli è tornato l’appetito e ha rapidamente recuperato i 10 chili perduti nella fase acuta. Porta ancora i segni della deformazione, una incavatura sopra l’occhio destro che non perderà, perché la malattia ha leso alcuni muscoli, ma sta bene, ha recuperato giovialità e l’energia di un bel meticcio di due anni. Insomma, anche se costantemente sorvegliato da un punto di vista sanitario, è pronto per una nuova casa e una nuova vita nella quale c’è posto per amicizie con cani e gatti ma con attenzione: il suo sistema immunitario è fragile e l’esposizione a virus, batterie parassiti potrebbero essere pericolosi.

Dopo aver perso dieci chili per l’inappetenza durante la fase acuta della malattia, Eddy si è ristabilito. Ecco che sgamba felice nel prato del Canile di Rimini Stefano Cerni

E mentre si cerca un’adozione, operatori, veterinari e volontari hanno lanciato una sottoscrizione per coprire le costose cure dei mesi trascorsi, lanciando un crowdfunding nel nome di Eddy. Sul sito Gofundme ai donatori che vorranno sostenere il decorso del cucciolone basterà un click per entrare a far parte di questa storia e darle un lieto fine per chi tanto si è impegnato per dare un futuro a questo bianco amico, di taglia grande come è grande la sua vitalità e l’affetto che sa donare.

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