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La scure di Tremonti abbatte la mobilità riminese. Gambini: "assurda ed ingiustificata penalizzazione"

La scure di Tremonti si abbatte sulla metropolitana di superficie (Trc). Il decreto blocca spese con il quale il governo Berlusconi ha raschiato il barile della finanza pubblica, cancella definitivamente i finanziamenti per il Trc. “L’Ulivo ha condotto una decisa battaglia parlamentare contro l’impostazione del ministro Tremonti - commenta Sergio Gambini – il quale, alla disperata ricerca di “contanti” ha scelto la via di un provvedimento burocratico dai tagli indiscriminati e privo di ogni criterio di programmazione. E così i fondi per i trasporti metropolitani che non sono stati impegnati entro il 31 dicembre 2002 risultano automaticamente cancellati. Rimini e Monza sono le due città che hanno subito questa assurda e ingiustificata penalizzazione. Non importa se il finanziamento non è stato impegnato a causa dei ritardi legati a contenziosi legali e quindi non imputabili al progetto. Siamo all’assurdo che il Governo, il quale aveva nel suo programma la straordinaria dotazione di opere pubbliche, impedisce la realizzazione di quelle in avanzato stato di progettazione”.

“Diradato il polverone e chiarite le vere responsabilità della cancellazione dei finanziamenti (che vennero confermati ed incrementati dalla legge 413 del 1998 anche su iniziativa di un emendamento “riminese”) – prosegue Gambini - le istituzioni locali in accordo con la Regione sono chiamate a confermare la priorità del Trc per affrontare in maniera moderna ed ecocompatibile il grande problema della mobilità della nostra costa. Nei prossimi giorni presenterò una proposta di legge per ripristinare i finanziamenti cancellati, al fine di evitare la penalizzazione della nostra provincia. Mi auguro che questa mia iniziativa possa essere condivisa dagli altri parlamentari locali, per esercitare ogni pressione con l’obbiettivo che nei prossimi provvedimenti legislativi le necessità di mobilità della Riviera trovino il dovuto spazio. Sono contrario ad ogni progetto “estemporaneo”, più o meno fantasioso come quello proposto dal senatore Bettamio, il quale oltre ad arrendersi senza alcuna resistenza ai tagli di Tremonti, azzera anni di lavoro, di progettazione, di impegni e di aspettative della nostra comunità turistica, per ripartire da zero verso una proposta del tutto indefinita. E’ invece il momento del rigore, della serietà, ma anche dell’analisi degli eventuali intoppi che si possano essere prodotti a livello locale. Soltanto una chiara determinazione di intenti, obbiettivi e tempi realizzativi, cui tutti devono concorrere con precisi ed inderogabili impegni, potrà permetterci di riottenere ciò che ci è stato ingiustamente tolto”.

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