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L’allarme dell’Ocse sul turismo italiano, mentre il programma della Presidenza italiana Ue gli dedica “appena 6 righe”.

Dopo il crollo dell’11 settembre gli indicatori mondiali del turismo sono in recupero, con un’aspettativa di crescita del 2 o 3%, secondo l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse). E mentre tutti i paesi hanno affrontato la crisi con massicci investimenti per sostenere innovazione e promozione, l’Italia “ha seguito un percorso diverso, anziché promuovere i necessari investimenti, ha ridotto le risorse destinate allo sviluppo del settore”. I giudizi critici emersi dalla recente Conferenza sul turismo di Lugano sono al centro dell’interrogazione in commissione che il capogruppo Ds Sergio Gambini ha presentato al ministro delle Attività produttive, Antonio Marzano. Organizzato dall’Ocse stessa e dall’università di Lugano, il simposio ha restituito un quadro decisamente fosco per l’economia della vacanza in Italia, giunta con il 2003 “alla seconda stagione turistica negativa consecutiva”, ricorda il parlamentare riminese. Mentre è decisamente scarno il programma per il turismo del governo, per il semestre di presidenza italiana dell’Unione Europea.

“L’Italia ha ricevuto critiche per la frammentazione delle iniziative di promozione turistica, - scrive a Marzano Sergio Gambini - mentre numerosi Paesi come Sud Africa, Malta, Svizzera, Germania, Stati Uniti, Australia stanno imprimendo una marcata accelerazione all’innovazione nel settore e agli interventi per lo sviluppo e la promozione”. Da Lugano l’Ocse riporta che “gli Stati Uniti hanno messo in campo 50 miliardi di dollari per recuperare la crisi dei flussi turistici dopo l’11 settembre, il Governo francese ha stanziato 80 milioni di euro per la propria agenzia di promozione”. Mentre il quotidiano Il Sole 24 ore riporta come alla Conferenza i rappresentanti degli operatori italiani abbiano “denunciato senza equivoci la situazione del nostro Paese chiedendo al Governo italiano di affrontare il divario di risorse tra l’Italia e gli altri Paesi e la paralisi dell’Enit”.

Gambini ricorda a Marzano la situazione dell’Ente di promozione turistica italiano: “gli stanziamenti previsti dalla legge finanziaria l’anno scorso ammontavano a 35 milioni di euro, scesi a 28 milioni nel 2003 mentre nel 2004, a fronte di un fabbisogno stimato in 45 milioni di euro, è probabile che ne saranno stanziati meno della metà”. E poi: “il bando relativo alla legge 488 del 1992, che incentiva gli investimenti nel turismo, è bloccato e secondo i tecnici dell’Ocse, la paralisi degli investimenti è una situazione ad alto rischio per il settore”. A questo si aggiunge la decurtazione degli stanziamenti per la qualificazione del settore previsti dalla legge 29 marzo 2001, n. 135, mentre “sono state cancellate tutte le agevolazioni fiscali introdotte dal Governo di Centrosinistra a favore delle imprese”. “In questo contesto cade il Forum europeo del turismo che si terrà nel mese di novembre a Abano Terme – conclude il parlamentare riminese - e il Parlamento non è stato ancora messo in grado di conoscere gli orientamenti che il Governo intende proporre in quella sede per sostenere il rilancio del turismo”.

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