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Rimini. Clochard a fuoco: forse la vendetta per uno schiaffo

Alessandro Bruschi potrebbe aver dato fuoco ad Andrea Severi per uno schiaffo ricevuto alcuni anni fa. L'ombra della vendetta si affaccia sul rogo che ha avvolto il senzatetto di Rimini, per il quale sono al carcere dei Casetti quattro ragazzi, in ambiente protetto e sorvegliati a vista. Alessandro Bruschi, il barista ventenne che ha confessato di aver versato la benzina addosso a Severi. Ma anche i suoi amici, Fabio Volanti, anche lui ventenne, Enrico Giovanardi e Matteo Pagliarani di 19, che hanno aspettato in auto. L'ipotesi sarebbe avvalorata dalle testimonianze di due dei quattro, lo stesso Bruschi e un altro ragazzo, ma si attendono le conferme.

Oggi l'interrogatorio di garanzia per i ragazzi, che per bocca del legale Alessandro Cornacchia, si dicono «dilaniati da quanto successo e seriamente pentiti». Mentre le loro famiglie sono «disponibilissime a risarcire Severi per i danni subiti, e fare tutto il possibile per rimediare al loro gesto sconsiderato». Sale anche il nervosismo: ieri una giornalista di E-Tv, Lucia Renati, è stata spintonata da un ragazzo alla “cantinetta di Padul”, il locale che Volanti frequentava. Poche ore più tardi, altri amici hanno invece parlato alle stesse telecamere, insieme al gestore, Oscar per chiarire – ha detto - che veniva lì solo Fabio, occasionalmente Bruschi, non tutto il quartetto.

Pubblicato su L'Unità - Bologna Emilia - Romagna

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