Una vittoria non scontata né per la statistica, “un sindaco eletto a Rimini al primo turno non si è mai visto”, né per la composizione della coalizione che lo ha sostenuto, “sapevamo di aver fatto scelte nette, che avremmo potuto pagare”. E invece no, non paga queste scelte Alberto Ravaioli: batte il suo più diretto antagonista, il coach di basket Alberto Bucci, candidato dal centrodestra, per oltre 10 lunghezze: 51,09 a 40,21%, come recitano le urne riminesi poco prima della mezzanotte. E non paga nemmeno il fio della concorrenza a sinistra, né alla Rosa nel pugno, che a Rimini è restata fuori dalla coalizione, e che ha schierato Stefano Casadei, attestatosi al 3%. Né all'ex deputato socialista Renato Capacci, che conclude il suo ritorno alla politica insieme a molti compagni della stagione craxiana nella lista Rimini Riformista, con il 4,55%.
“Abbiamo vinto perché siamo un interlocutore credibile per la città”, commenta a caldo Ravaioli, guardando alla geografia più o meno omogenea del voto riminese. Parla dell'Ulivo, “un esperimento sostanzialmente riuscito”, sorvolando sui “conti spiccioli del consigliere in più o in meno a questo o quel partito”. Guarda invece ad un consiglio “fortemente rinnovato nella maggioranza, ben 16 elementi su 24, un segnale dell'elettorato per investire su una classe dirigente motivata, fresca”, da concretizzare “anche nella composizione della Giunta”. Che presenterà entro il 15 giugno. Poi, nei 100 giorni di governo, “l'attivazione delle procedure per il Piano strutturale e per il Piano Urbano del traffico”, l'apertura dei cantieri per “i buchi neri dell'Adriatica, il recepimento del progetto esecutivo del teatro Galli e la chiusura definitiva della partita Natalini”. Ravaioli non fa i conti, ma nei 24 seggi consiliari della maggioranza qualche cambiamento c'è: Rifondazione comunista, scendendo dal 5,42% delle Politiche (Camera) al 3,78, perde uno dei due consiglieri, mentre ne conquistano uno i Comunisti italiani. La lista Di Pietro, che nella scheda elettorale è accanto al nome di Ravaioli, raddoppia i voti (4,39%) e conquista due seggi. L'Ulivo flette quasi un punto dalle Politiche: con il 37,3% conquista 19 seggi, 11 dei quali, per il gioco delle preferenze, sono appannaggio dei Ds.
L'orografia dell'opposizione vede sprofondare Forza Italia al 18%, un terremoto che gli costa ben più dei 4 punti persi rispetto alle Politiche: 4 consiglieri in meno. Sarà stata l'astensione alle urne, l'assenza di un candidato di partito, la concorrenza a sinistra della solitaria Rimini Riformista di Renato Capacci? Oppure la concorrenza della lista civica schierata nel centrodestra, in dote ad Alberto Bucci, che ha ottenuto il 2,23%? La discussione, dentro Forza Italia, è già stata aperta, a responsi ancora non del tutto definiti. An invece incrementa voti, il 2% e spicci, e arriva a 5 consiglieri, + uno rispetto alla passata legislatura, mentre uno va all'Udc.
Pubblicato su “L'Unità” di mercoledì 31 maggio 2006