L’Amir spa attende oltre mezzo miliardo di rimborso dall’Inps per versamenti effettuati e non dovuti nel 1995 e 1996. E il parlamentare Sergio Gambini in un’interrogazione al ministro del Lavoro chiede come intende intervenire, sulla vicenda in particolare e sulla normativa dei contributi previdenziali delle spa pubbliche, ancora non chiara a tuttora.
Il contenzioso tra l’azienda di servizi riminese e l’Inps nasce sui versamenti previdenziali relativi alla Cassa integrazione guadagni (Cig), Cassa integrazione guadagni straordinari (Cigs), Disoccupazione involontaria (Ds) e Mobilità. Secondo la Confederazione italiana servizi pubblici enti locali (Cispel), attraverso una nota del 1995, l’obbligo di tali versamenti non è legittimo. Del medesimo avviso l’Amir, che però ha continuato ad effettuarli “al solo scopo di non incorrere in sanzioni”.
Nel febbraio 1997 l’Inps ha disposto l’esenzione dei contributi Cig, Cigs, Ds e Mobilità per le società a capitale interamente pubblico, mantenendo invece l’obbligo di versamento per le società a prevalente capitale pubblico. E’ il caso dell’Amir, la cui quota azionaria pubblica è del 96.38%. Nuova istanza della società, che ha notificato all’istituto previdenziale ed al ministero del Lavoro la sospensione dei versamenti, in base alle norme contenute nella legge Finanziaria (n. 662 del 23 dicembre 1996, art. 2 comma 28). Da qui la richiesta di rimborso di oltre 541 milioni, versati nel 1995 e 1996 per Cig, Cigs, Ds e Mobilità. Nello stesso tempo l’Inps riminese ha sospeso “temporaneamente eventuali azioni di recupero coattivo in attesa di determinazioni della Direzione generale dell’ente”.
Sempre nel 1997 l’allora sottosegretario al ministero del Lavoro Pizzinato in una nota ha comunicato che tra Inps e ministero sulla questione Cig c’era l’orientamento comune “di esonerare le aziende municipalizzate ora spa dalla contribuzione, anche in presenza di partecipazione azionaria che non sia solo totale ma maggioritaria”. Alla presa di posizione del sottosegretario Pizzinato non è seguita alcuna disposizione ufficiale: l’Inps nel febbraio 2000 ha prima confermato con una circolare il differente trattamento previdenziale tra spa a capitale totalmente o prevalentemente pubblico, per poi sospenderlo nell’ottobre 2000. Da qui la domanda di Gambini per conoscere se il Governo intende finalmente equiparare le disposizioni previdenziali.