Steso sul lettino sto e osservo un social network che troppo coglierò (scusa Guido Gozzano)
Ieri un gruppo di persone che condividono un progetto di social network, tra le quali io, hanno dato corpo alle loro identità digitali: chi con una birra, chi con uno spritz, chi con un bicchiere di vino. Dal flusso di byte più o meno abituale si è passati a un inusuale (per chi non si è mai conosciuto al di fuori degli universini Facebook o Instagram) flusso di informazioni reali: nomi, cognomi, professioni, desideri, aspettative, puntualizzazioni, anche contrasti. Un embrione di setting - per paragonarla alla psicoanalisi di gruppo - intorno agli hastag che dovrebbero catalizzare le narrazioni sui social media su un soggetto comune. Temo che detta così sia di un'astrusità inusitata.