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Un accordo "informale" Governo - Confcommercio dietro la nuova presidenza Enit? Gambini interpella l'Esecutivo.

La nuova presidenza Enit sarà il frutto di "un accordo informale" tra Governo e Confcommercio, come scrive sulle sue colonne il settimanale Il Mondo? E' quanto chiede al Esecutivo Sergio Gambini, capogruppo Ds in commissione Attività produttive alla Camera, riferendosi alla notizia circa la futura designazione a presidente dell'Ente del turismo italiano di Bernabò Bocca, attuale presidente di Confturismo, la struttura Confcommercio che raggruppa le associazioni di settore . Il settimanale nel numero del 30 marzo riporta che l'accordo coinvolgerebbe non solo il vertice dell'ente di promozione, ma le associazioni legate al turismo della Confcommercio: l'attuale incarico di Bocca alla presidenza Confturismo passerebbe ad Antonio Tozzi, presidente della Fiavet, l'associazione degli agenti di viaggio che da tempo lamenta malcontento verso le politiche di settore della Confederazione. Se tali notizie fossero vere, scrive Gambini "si avrebbe la conferma di un modus operandi, da parte del Governo che considera l’ENIT - piuttosto che un decisivo strumento per la crescita del turismo italiano - oggetto di scambio e pegno del consenso, confermando la sistematica esclusione delle Regioni da un effettivo coinvolgimento nelle sorti dell’Ente e del turismo a livello nazionale. Al di là delle qualità del presidente di Confturismo, la scelta di collocare ai vertici Enit un presidente di un'associazione di settore in conseguenza dei problemi interni è inaccettabile".

"Sono anni che il Governo fa colpevolmente languire l’ENIT, decurtandone i finanziamenti e rinviando una riforma per la quale già dal 2001 disponeva delle necessarie deleghe. - dice Sergio Gambini - La scelta di una presidenza frutto di una privata spartizione rappresenterebbe per il nostro Ente, il colpo definitivo. Tutto ciò risulta ancor più inaccettabile in quanto le Regioni e le associazioni nazionali di categoria del turismo hanno raggiunto un accordo sulla riforma dell’ENIT, del quale hanno investito il Governo. Che invece, con il decreto-legge 14 marzo 2005, n. 35 (Disposizioni urgenti nell’ambito del Piano di azione per lo sviluppo economico, sociale e territoriale), ha provveduto ad eludere gran parte delle proposte delle Regioni e delle categorie, deludendone le aspettative. Se la nomina del presidente dell’ENIT dovesse seguire l’iter descritto dal settimanale si colpirebbe l’importante accordo Regioni - categorie, azzerando tutto, aprendo un inutile conflitto con le Regioni che a seguito della riforma del Titolo V della Costituzione sono e rimangono titolari della potestà legislativa in materia di turismo. La scelta sarebbe ancora più grave dopo le elezioni Regionali dei giorni scorsi, i nuovi assessori regionali al turismo che verranno nominati nei prossimi giorni no potranno mai accettare su materie di loro competenza un colpo di mano che li esclude e che non ti tiene minimamente conto del nuovo orientamento politico voluto dall'elettorato".

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