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Finanziaria 2002, accolto l’emendamento Gambini sui frontalieri a San Marino. Scongiurata per un anno la doppia imposizione

Finanziaria 2002, recepito l’emendamento Gambini sui frontalieri: rinvio di un anno in attesa di giungere ad un accordo che escluda la doppia imposizione per i lavoratori impegnati in aziende del Titano. Nel pomeriggio di martedì 18, verso le 18, alla Camera dei Deputati è stato approvato il maxiemendamento presentato dal relatore di maggioranza alla legge Finanziaria, nel quale era inserito la proposta di Sergio Gambini per scongiurare, temporaneamente, la doppia imposizione fiscale, prorogando la norma varata lo scorso anno dal governo dell’Ulivo. I tre emendamenti, due a firma Gambini ed uno presentato dal parlamentare ligure di An Bornacin, sono stati recepiti dopo essere stati accantonati e poi, nella nottata, addirittura bocciati. Soltanto l’insistenza dei parlamentari dei territori confinanti con i due stati è riuscita a ripescare un provvedimento che sembrava difficilmente ottenibile.

“Sono soddisfatto e voglio ringraziare il relatore Conte ed il collega Bornacin, che come me si sono impegnati per ottenere questo risultato. Non è stato risolto definitivamente il problema dei lavoratori sul Titano – ha commentato Gambini – ma è certo un nuovo passo avanti: al Senato il centrodestra aveva completamente disatteso le richieste dei frontalieri, accontentandosi di un ordine del giorno e presentando a firma della Lega un emendamento inaccoglibile: le proroghe sine die, infatti, non possono rientrare nel nostro ordinamento perché non hanno alcuna copertura finanziaria certa”.
“Consiglio agli esponenti del Polo, come il segretario della Lega romagnola, che anziché presentarsi alle manifestazioni dei lavoratori giustamente esasperati con false promesse di rinvii sine die (che non trovano nessun riscontro negli atti parlamentari), di essere più seri e responsabili, come altri della loro stessa parte politica. Siamo riusciti ad ottenere un anno di proroga, un tempo sufficiente per trovare una soluzione definitiva. Come è noto, infatti, la fase di preparazione della convenzione è conclusa, i governi italiano e sammarinese prima o poi se ne dovranno fare carico: i lavoratori hanno il diritto di avere certezze e non possono aspettare, ogni anno, che un emendamento provvidenziale risolva temporaneamente il loro problema. La soluzione è a portata di mano, senza aggravi per i redditi dei lavoratori e restituendo loro parità di diritti sui luoghi di lavoro”.

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