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Il nuovo consiglio d’amministrazione Enit segnato da incompatibilità e incongruenze. Preannunciati ricorsi delle Regioni

Le incompatibilità tra i membri del cda Enit , la nomina del presidente e l’esclusione delle Regioni dal processo decisionale sui vertici dell’ente di promozione turistico nazionale sono al centro di una interrogazione al ministro alle Attività produttive Antonio Marzano, rivolta da Sergio Gambini. Il capogruppo Ds alla commissione Attività produttive incalza il membro del Governo chiedendogli “se non consideri pericoloso perseverare in un atteggiamento che può arrecare danni all’erario, in conseguenza di eventuali ricorsi” contro le nomine e ”le singole deliberazioni dell’Ente”.

Già in occasione della discussione in commissione del decreto di nomina del presidente Enit Gambini aveva sottolineato l’esclusione delle Regioni dalla creazione dello statuto dell’ente, nonostante che per Costituzione agli enti locali sia delegata la materia turistica. A questa situazione di conflitto, che sfocerà in ricorsi come annunciato da diverse Amministrazioni regionali, si aggiunge la nomina di due nuovi membri, in palese conflitto con la normativa vigente. Il ministro Marzano infatti ha proposto un membro della sua segreteria, Luciano Francesco Marranghello, e Maurizio Maddaloni, Presidente della Confcommercio di Napoli e componente del Consiglio della Camera di Commercio della stessa provincia. Marzano propone di aumentare ulteriormente il numero di membri del cda, modificando lo statuto.

“E’ una grave situazione di conflitto istituzionale che non sembra nemmeno avviata verso una positiva soluzione – è il commento di Sergio Gambini - Anziché riportare l’ente ad una situazione regolare, il ministro Marzano lo espone al rischio di ulteriori ricorsi, aumentando il numero di membri del consiglio di amministrazione a 9, quando la legge ne consente 8”. Insomma per l’ente che dovrebbe diffondere l’immagine turistica dell’Italia nei mercati mondiali pende il rischio della paralisi per i ricorsi sul suo vertice.

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