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Scajola, giù le mani dall'Enit: colpo alla promozione dal ministro, meno autonomia all'ente

Ministro Scajola, giù le mani dall'Enit: un'interrogazione per fermare la trasformazione da Ente nazionale ad Agenzia Nazionale del Turismo, attraverso la quale il ministro delle Attività produttive ne menomerebbe quel poco di autonomia che resta. Sergio Gambini, sostenuto da numerosi colleghi deputati, chiede uno stop a Scajola, intento a varare lo schema del nuovo regolamento dell'ente. Il ministro segue alcuni dettami del decreto legge del 14 marzo 2005, già modificati dalla Camera, con l'approvazione del ddl sulla Competitività. "Paradossi della politica turistica - dice Gambini - dopo tante pressioni di categorie economiche, Regioni e opposizione, la Camera approva finalmente uno strumento giuridico per modernizzare la struttura e rilanciare l'attività dell'Ente, trasformandolo in un ente pubblico economico, e il ministero competente invece che fa? Imbocca la strada opposta, riproponendo il vecchio modello organizzativo e funzionale, ignorando le proteste delle Regioni come Toscana e Abruzzo, che hanno presentato ricorso alla Corte Costituzionale ".

"E' quanto mai opportuno che il ministro prenda atto della volontà del Parlamento e fermi questa iniziativa. E convochi immediatamente un tavolo di confronto con i rappresentanti delle categorie e le Regioni. Per l'Enit, è già stata imboccata la strada di una forma giuridica più snella, di un'organizzazione e un funzionamento che possa meglio rispettare i principi di imparzialità, efficienza, economia e trasparenza. Regolato da un proprio statuto, dalle norme del codice civile e dalle norme sulle persone giuridiche private, l'Enit può avvalersi di diverse formule contrattuali, che consentirebbero il ricambio generazionale del personale. Così è una risorsa menomata che non aiuta il rilancio e la competitività della nostra offerta turistica, una riforma che Scajola, contro lo stesso voto del Parlamento, non sembra voler imboccare. E' necessario uno stop, attendere che anche il Senato approvi il ddl sulla Competitività. Nel frattempo, il Governo onori il suo impegno finanziario con la promozione turistica italiana: i 20 milioni di euro approvati un mese fa, "pubblicizzati" come risorsa indispensabile per un piano di promozione straordinaria, ancora non sono nella disponibilità finanziaria dell'Enit. E, a quanto si dice, non lo saranno neppure in un prossimo futuro".

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