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Scuola, aperto il fronte dopo il decreto legge Moratti ed il ritiro dei regolamenti di attuazione delle riforme

Blocco delle riforme in atto con la revoca dei regolamenti e un provvedimento che mira a stravolgere il sistema delle graduatorie per le nomine a ruolo dei precari: il ministro alla Pubblica Istruzione Letizia Moratti apre di fatto il fronte della scuola, presentando il Decreto Legge 3 luglio 2001 n.255. Sulla carta il Dl recita “Disposizioni urgenti per assicurare l’ordinato avvio dell’anno scolastico 2001 / 2”, in realtà assicurerà caos nel sistema e forti malumori tra docenti e dirigenti scolastici, anche i meno propensi alla riforma.

Il decreto, infatti, favorisce di fatto le nomine di quanti hanno prestato servizio nelle scuole private. Ugualmente, il ritiro di alcuni regolamenti blocca le riforme in corso. Si tratta del riordino dei cicli scolastici, della sperimentazione nella scuola d’infanzia, della riduzione a 32 ore settimanali di lezione negli istituti tecnici e professionali e della nuova formazione universitaria dei docenti della scuola di base.

Non condivisione delle misure del governo, quindi, anche se come opposizione abbiamo fatto una parziale apertura di credito sulla parte del Decreto che cerca di affrontare l’annoso problema della continuità didattica per gli studenti, attraverso alcune misure organizzative e con l’affidamento delle nomine dei supplenti annuali a ai dirigenti scolastici a partire dal prossimo 1° settembre. Le forti riserve riguardano la fattibilità del nuovo impianto, la tenuta organizzativa delle scuole e la possibilità di rispettare i diritti dei futuri supplenti, dal momento che difficilmente si riusciranno ad approntare le necessarie graduatorie.
Il ministro Letizia Moratti ha sostenuto la necessità di dare esecuzione a tutte le sentenze che contestavano l’attuazione della legge 124 del 1999. Il Governo, quindi, ha condiviso il significato politico delle sentenze dei Tar, mentre sarebbe stato attendere quanto auspicavamo: il pronunciamento del Consiglio di Stato, atteso per il 13 luglio.

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