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Vertici Enit, nessun consulto del Governo con Regioni e associazioni di categoria.

“Una vera e propria occupazione di potere, un colpo di mano in barba alle Regioni, cui è delegato il turismo e al tessuto imprenditoriale italiano”. Non c’è pace per l’Enit, l’ente di promozione turistica italiano, alle prese, secondo quanto trapelato alla stampa specialistica, con un rinnovo dei vertici tutto improntato alla lottizzazione e non proiettato al sostegno del turismo italiano. In un’interrogazione il capogruppo dei Ds Sergio Gambini in commissione Attività produttive, sollecita il ministro competente a dare conto dei criteri e delle modalità per il rinnovo delle cariche.

“Prima i tagli al budget, previsti dalla finanziaria 2002 e sventati grazie ai nostri emendamenti – ricorda Gambini – ora la cupa ombra di un rinnovo decisamente al di fuori degli interessi del settore turistico italiano. La stagione 2002, già difficile per la grave crisi internazionale nata dall’11 settembre, non ha decisamente santi a palazzo Chigi”. Secondo le anticipazioni riportate dalla stampa specializzata, l’Esecutivo avrebbe già individuato presidente ed esperti del cda, “secondo una esclusiva logica di parte anche in un ente, come l’Enit, da sempre gestito secondo criteri pluralistici fondati sulla partecipazione delle categorie, delle regioni e delle diverse competenti politiche e culturali.”

Per Gambini si rinnova la sfida “alle Regioni, dopo che il nuovo statuto dell’Enit è stato approvato senza attivare la Conferenza Stato – Regioni, sollevando la protesta di queste ultime, cui compete, dopo la riforma del titolo V della Costituzione, la materia turistica. L’Ente Nazionale Italiano per il turismo da anni attende una riforma in grado di renderlo più efficiente ed adeguato alle sempre crescenti esigenze di promozione del turismo italiano. Viene invece aggredito da pratiche spartitorie dei partiti della maggioranza che ne umiliano la storia e ne danneggiano ulteriormente l’immagine e le capacità di innovazione.”

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