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Finanziaria e spiagge accessibili: La Riviera Romagnola, porte aperte. Anche ai nudisti

Finanziaria o non finanziaria, l’accesso alla spiaggia romagnola è libero. Punto. E su questo i romagnoli – e gli emiliani che scendono al mare – non transigono. Si pagano i servizi, quelli, sì: ombrelloni, lettini, ed ogni anno qualcosa in più si inventa. Ma secondo l’Aptservizi, l’ente di promozione regionale, nemmeno rincarati rispetto all’anno scorso, contenuti al tariffario Istat. E per quanto riguarda i gusti, beh, per quelli c’è da scegliere, in 110 chilometri di sabbia. Fino ad arrivare alle spiaggia dedicata alla sole donne, che ha aperto gli ombrelloni a Riccione. Donne le gestrici, donne le frequentatrici, dei maschietti resta solo l’effige, incorniciata nel cartello simil stradale, tondo, bordato di rosso come la losanga, che blocca l’accesso a un mondo di relax rigorosamente in rosa. Muretto beach, questo il nome per un’area di 50 lettini a libero sole, con hair stilist, truccatori per rimettersi in forma dopo la spiaggia e menù a cura di una dietologa.

Per il resto, su tutta la Riviera, dai lidi ferraresi a Cattolica, la spiaggia è un diritto che tutti difendono, a cominciare dalle istituzioni, la Regione, che ogni anno emana una direttiva sul demanio pubblico. “Da noi sulle spiagge si è sempre potuto entrare. E si continuerà ad entrare. Non solo, garantiamo ogni anno un cospicuo numero di spiagge libere”, dice Massimo Pironi, presidente della commissione regionale Turismo. Quelle delle foci dei fiumi o nei pressi dei porti canale, così care alle popolazioni. A Rimini, ogni estate, c’è sempre il gruppetto di amanti della spiaggia fai da te, ombrellino e sdraio comprato in ferramenta, tanto affezionati al loro lembo di arenile libero da difenderlo anche con le proteste, se poco poco sembra che i servizi di pulizia si allentino. Ma è un po’ che non si animano. Mentre tra i lidi ravennati di Classe e di Dante, si estende l’area libera forse più suggestiva, cinque chilometri d’arenile tra la Pineta, dove spirò Anita Garibaldi, e l’Adriatico. Lì l’accesso è più che libero, è naturale. Anzi, naturalista, una delle più vecchie colonie di chi ama prendere il sole come natura l’ha fatto, a contatto con la natura e senza troppi ingombri contemporanei. Un’isola che, negli anni, è diventata un simbolo.

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