Un giorno la nebbia era tanta che non si vedeva da qui a là, cioè una decina di metri, forse anche meno. Ero imbarcato su un peschereccio vecchio, con la prua a picco che sembrava un bragozzo e la poppa allungata che sembrava la coda ritta di un tacchino, con un comandante che definire alcoolista era un eufemismo: una cassa di vino bianco gli durava un giorno in mare. Stavamo tornando in porto e per un po' abbiamo viaggiato a radar, ma vicino all'imboccatura non bastava più: toccava seguire il nautofono e guardare. Il radar, all’epoca, non era molto preciso sulle corte distanze e il GPS era sconosciuto su quel legno.
Io ero a prua e il capitano aveva ficcato la testa nella finestrella per sentire meglio le mie indicazioni, ripetendo ansiosamente «Vedi niente?» Cercavo gli scogli intorno al faro rosso all'imboccatura. Niente: il suono del nautofono era sempre più forte, ma di scogli nessun contorno. Mi ero quasi convinto di averli superati quando mi sorpresi a gridare «dai indietro, dai indietro...» a quel vecchio ubriacone. Mi spaventai parecchio. Però imboccammo il porto, seguendo il profilo della palata e l'ombra del Rockisland.
Tolta questa esperienza, datata 30 anni fa, con le attrezzature che ci sono ora su qualunque barca, il nautofono non ha senso. E’ un vezzo retrò per pochi nostalgici, che magari vivono lontano dal suono e non fanno a tempo ad esasperarsi al cupo brontolio intermittente, ormai superato dal tempo. E che, forse, come talvolta accade, del mare conoscono giusto «la roiga blu» orizzontale e quella verticale dei tanga.
(Foto del Corriere Romagna tratta dall'articolo https://www.corriereromagna.it/news-rimini-33396-suoni-solidi-fatti-nebb...)
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Rimini – Con profonda gratitudine annunciamo la chiusura della raccolta fondi per il rimpatrio della salma di Yousaf Muhammad Ali, giovane richiedente asilo pakistano scomparso a lo scorso 15 Ottobre presso l’ospedale di Cattolica, assistito dalla Cooperativa Sociale Cento fiori.
Grazie alla straordinaria partecipazione e al cuore grande della comunità pakistana, in Italia e all’estero e alla generosità della cittadinanza riminese, è stato possibile raccogliere le risorse necessarie per permettere a Ali di tornare nella sua terra, dove potrà finalmente riposare accanto ai suoi cari.
La salma di Ali è finalmente arrivata in Pakistan e vorremmo fare un ringraziamento speciale alle Onoranze funebri Terra Cielo Rimini, e in particolare a Luigi Girometti, che hanno seguito con professionalità, rispetto e grande umanità ogni passaggio di questo delicato percorso, portando a termine il tutto in tempi rapidissimi.
La raccolta fondi che la Cooperativa Sociale Cento Fiori ha lanciato con un proprio contributo ha raggiunto dei grandi risultati, che per trasparenza rendicontiamo:
Totale raccolto: € 10.437
Spese sostenute per rimpatrio e pratiche funebri: € 7.335,81
Spese sostenute per accompagnamento salma in Pakistan da parte di un amico di Ali viaggio a/r: € 999,00
Totale spese complessive: € 8.334,81
Somma rimanente: € 2.102,19
Il conto resterà aperto ancora per 15 giorni, e ogni ulteriore donazione sarà destinata ad aiutare la famiglia di Ali nel pagamento dei debiti contratti per le spese del viaggio per arrivare in Italia e per le difficili condizioni affrontate durante la sua permanenza e le sue detenzioni in Libia.
Grazie ancora a tutte e tutti per la fiducia, la solidarietà e il rispetto dimostrati. Questa raccolta è stata una dimostrazione concreta di solidarietà, vicinanza e umanità condivisa.
L'articolo Ali è tornato tra i suoi cari. La Cooperativa sociale Cento Fiori ringrazia la comunità pakistana, la generosità riminese e la professionalità delle onoranze funebri Terra Cielo di Rimini proviene da Cento Fiori, Rimini.
La tragica attualità del Vicino Oriente è al centro dell’attenzione, anche qui nel riminese. Sono diverse infatti le realtà e le persone impegnate ad alleviare per quanto possibile le vittime degli eventi che stanno destabilizzando la pace. Oggi più che mai si levano le voci per “fermare genocidio e apartheid, ottenere giustizia per i crimini di guerra e cambiare la narrazione mainstream di media e politica”. In due parole, “Gaza chiama”, l’incontro di sabato 18 ottobre alle 16 con i testimoni riminesi che hanno partecipato alla Global Sumud Flotilla, Michela Monte (giornalista) e Marco Croatti (senatore), insieme a Yousef Hamdouna, responsabile dei programmi Educaid per il Medio Oriente, Silvestro Ramunno, presidente dell’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia – Romagna, con la moderazione di Vera Bessone.
Durante l’incontro che si terrà presso la sede CGIL di Rimini (salone Adriano Polverelli), via Caduti di Marzabotto 30, Rimini, ci saranno anche le letture di Sabrina Foschini e Tamara Balducci. Immediatamente prima dell’iniziativa, alle 15.30 si terrà l’inaugurazione dell’opera d’arte su Gaza di Giovanni Aureli con la collaborazione di Emma Baiesi Lanfranchi.
Gaza chiama è promossa da Cooperativa sociale Cento Fiori, CGIL Rimini, AssoPace Palestina, Coordinamento donne Rimini, Il Palloncino Rosso, ANPI Comitato Provinciale Rimini.
L'articolo “Gaza chiama”, Rimini risponde: le testimonianze di chi ha partecipato alla Global Sumud Flotilla, le azioni per la pace nel Vicino Oriente. proviene da Cento Fiori, Rimini.
Notizie ImpreseOggi
CNCA Emilia-Romagna esprime la propria solidarietà e vicinanza al Comune di Bologna, ai SerDP e agli Enti del Privato Sociale che in Regione attuano interventi di Riduzione del Danno (RdD) e Limitazione dei Rischi (LdR), per gli attacchi politici ricevuti in merito alla distribuzione in strada di pipe destinate alla tutela della salute delle persone che fanno uso di crack.
Questi attacchi stupiscono ancora di più oggi, quando le politiche e gli interventi di RdD e LdR risultano ormai consolidati e validati da decenni all’interno della comunità scientifica e tra gli operatori della prevenzione; tant’è che gli interventi di RdD dal 2017 sono inclusi a pieno titolo nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) che lo Stato dovrebbe garantire ad ogni cittadino e cittadina.
Alla base di questi interventi non c’è una “resa”, né tanto meno un “favorire” il consumo di sostanze, ma vi sono principi validati scientificamente ed eticamente, prima ancora che di buon senso:
Per questo un’ulteriore polemica sugli interventi di RdD ci pare pretestuosa e frutto di un dibattito arretrato.
Crediamo invece che la sfida dovrebbe essere opposta, ovvero garantire in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale servizi e interventi che, seppur riconosciuti dai LEA, risultano allo stato attuale ancora implementati a macchia di leopardo sui diversi territori.
Auspichiamo che le politiche di RdD e LdR tornino ad essere a pieno titolo incluse e riattualizzate all’interno del dibattito sul fenomeno delle dipendenze (a cominciare dalla prossima Conferenza Nazionale sulle Droghe del 7 e 8 novembre); un fenomeno oggi quanto mai complesso e sfaccettato e che, proprio per questo, richiede approcci multidimensionali (non paternalistici o moralistici) e proposte di cura e presa in carico della persona tossicodipendente che non possono essere legate esclusivamente ad una condizione di astinenza dall’uso.
Riuscirà la politica ad essere adeguata a questa sfida? Almeno una parte di essa ci sembra proprio che ancora oggi non lo sia.
L’Esecutivo CNCA Emilia-Romagna
Cristian Tamagnini, Silvia Salucci, Fabio Salati, Giorgia Olezzi, Nello Calvi
L'articolo Tossicodipendenza e riduzione dei danni e dei rischi connessi: Cento Fiori e CNCA aprono una riflessione sugli attacchi alla distribuzione di pipe per i consumatori di crack proviene da Cento Fiori, Rimini.