Undici partner europei per un progetto che unisce 10 città che hanno subito le guerre nel '900, i loro musei che ospitano le testimonianze di un passato doloroso. E in Valconca, sulla linea Gotica e nelle gallerie che hanno accolto a San Marino gli sfollati, insieme cominciano il loro cammino in comune per costruire cittadini di pace. E' “Appeace: war places / peace citizens”, una tre giorni di studio e lavoro comune, ma anche momenti pubblici in convegni, concerti, visite e trekking – sì, passeggiate nella natura nemmeno tanto tempo fa stravolta dal passaggio della Seconda Guerra Mondiale - per cercare di costruire insieme una comune cittadinanza europea. E condividerla con studenti, ricercatori, appassionati di storia e attivisti della pace in occasione del 70° anniversario dell'evento bellico.
Succederà a Montescudo, Montegridolfo e Gemmano dal 20 al 22 novembre: i tre comuni della Valconca organizzeranno il primo di sette eventi che toccheranno poi nei prossimi mesi Sandanski (Bulgaria), Usti nad Labem (Repubblica Ceca), Kavala (Grecia), Sarajevo (Bosnia-Erzegovina), Ypres (Belgio), La Junquera (Spagna), Maribor (Slovenia). Amministratori e responsabili dei musei europei partner del progetto saranno accolti giovedì mattina da Elena Castellari, sindaco di Montescudo, Giuseppe Morganti, segretario di Stato per l'Istruzione, la Cultura e l'Università della Repubblica di San Marino e Francesca Panozzo, vicepresidente dell’Istituto per la Storia della Resistenza e dell’Italia Contemporanea della Provincia di Rimini. Nel pomeriggio accolgienza istituzionale a San Marino con i segretari di Stato Giuseppe Morganti e Iro Belluzzi (segretario per il Lavoro e l'Informazione) e il coordinatore del dipartimento di Storia, Cultura dell'Università di San Marino Karen Venturini.
L'appuntamento italiano del progetto vede, oltre alle tre municipalità di Montescudo, Montegridolfo e Gemmano, impegnati i musei della Linea Gotica Orientale (a Montescudo), della Linea dei Goti (a Montegridolfo), l'Istituto storico della Resistenza e dell'Italia Contemporanea di Rimini e, come partner associato, il Centro di Ricerca sull’Emigrazione - Museo dell’Emigrante dell'Università di San Marino.
Molteplici gli obbiettivi di questo progetto cofinanziato dal programma dell'Unione Europea “Europe for Citizens”. Innanzitutto “Share the history”, condividere la storia, ovvero cinque focus sui conflitti europei del '900: guerre Balcaniche (1912-1913), Prima Guerra Mondiale, (1914-1918), la Guerra civile spagnola (1936-1939), la Seconda Guerra Mondiale (1939-1945) e la Guerra civile Yugoslava (1991-2001).
Educare alla pace è il secondo obbiettivo di fondo, condividendo tra i partecipanti gli strumenti didattici e le metodologie rivolte alle giovani generazioni. Tra gli strumenti di questo obbiettivo c'è anche la valorizzazione dei luoghi, con tutto quel che possono innescare i patrimomoni museali e ambientali in chiave turistica. Infine dare corpo all'Appartenenza all'Europa, sia attraverso tavole rotonde e incontri pubblici, sia attraverso lo sviluppo di contatti istituzionali a livello europeo, nazionale e locale.