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Gambini "stacca un assegno" per le Regioni di 1700 milioni di euro: "salta" la compensazione tra finanziamenti

"E' un bell'assegno per le nostre Regioni, 4 righe che valgono 1700 milioni di euro": ammontano a tanto i fondi che un emendamento di Gambini "recupera" tra i tanti tagli, fondi destinati in gran parte al finanziamento delle imprese (innovazione tecnologica, imprenditoria femminile, turismo, export), oltre all'edilizia abitativa e al sostegno degli invalidi. Lo "sblocco" dei cospicui finanziamenti è giunto da una proposta del parlamentare riminese, responsabile Ds della commissione Attività produttive, un emendamento alla cosiddetta legge Milleproroghe, "quattro righe appena, che sarebbero costate care alle nostre Regioni e che la Camera ha accolto scongiurando un grave blocco nei trasferimenti". Blocco denunciato nei giorni scorsi dalle associazioni delle piccole imprese ed amplificato dalle testate economiche italiane. I trasferimenti sarebbero stati bloccati da una norma contenuta nella Finanziaria 2003: dal 1° gennaio, infatti, alle Regioni non sarebbero arrivati i fondi previsti dalla legge e dai decreti Bassanini per il decentramento amministrativo. La Finanziaria prevedeva invece che al posto dei mancati trasferimenti le Regioni avrebbero "incassato" i finanziamenti attraverso l'adeguamento delle aliquote di compartecipazione regionale all'Iva, dell'addizionale Irpef e la compartecipazione all'accisa sulla benzina. Tutte compartecipazioni che dovevano essere adeguate entro il 30 giugno 2003.

"Qualcosa non ha funzionato nel meccanismo di decentramento delle risorse messo in piedi dal centrodestra - spiega Gambini - Il termine di adeguamento delle aliquote non è stato rispettato, mentre è scattato, invece, il blocco dei trasferimenti statali, con la conseguenza che le Regioni non avrebbero ottenuto fondi per 1700 milioni di euro, 3400 miliardi delle vecchie lire". Una "svista legislativa" che ha preoccupato il mondo economico, il grido d'allarme maggiore è venuto dalle associazioni delle imprese: il 40% di questi finanziamenti vengono utilizzati per innovazione tecnologica, sostegno all'export, imprenditoria femminile, turismo. Non solo, senza questi fondi le Regioni italiane non possono attivare il cofinanziamento regionale sulle risorse europee, "mettendo a rischio -spiega Gambini - centinaia di milioni di euro che il "Quadro comunitario di sostegno" ha assegnato alle Regioni italiane".

"Adesso - conclude Gambini - per realizzare un compiuto federalismo fiscale è necessario sostituire cespiti fiscali ai trasferimenti erariali per le funzioni trasferite: è urgente provvedere alla rideterminazione delle aliquote della compartecipazione regionale all'IVA, dell'addizionale regionale all'IRPEF e della quota di compartecipazione regionale all'accisa sulle benzine; abbiamo chiesto al Governo che questo venga fatto entro giugno 2004, con una risoluzione parlamentare e con un emendamento al "milleproroghe", ma la nostra richiesta non è stata accolta: è questo il federalismo che vuole la destra?"

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