Messaggio di avvertimento

The subscription service is currently unavailable. Please try again later.

Gli orari delle disco restano un problema di ordine pubblico: prosegue nella commissione Affari costituzionali la discussione.

“Non posso condivide l'impostazione del disegno di legge presentato dal Governo, che nasce da una valutazione del fenomeno delle stragi del sabato sera come strettamente connesso al divertimento notturno giovanile”. E’ intervenuto nella commissione Affari costituzionali Sergio Gambini, per discutere i disegni di legge, tra i quali il suo, che puntano a regolamentare gli orari delle discoteche. Come “denunciato” dallo stesso Gambini, la discussione non è stata affrontata in commissione Attività economiche, naturale sede, pur essendo una regolamentazione dell’attività di imprese, ma è stato “trasformato in un problema di ordine pubblico dal centrodestra”. Nel contestare tale equazione, Gambini ha sottolineato “la crisi del settore registrata negli ultimi anni, che attesta una diversità di atteggiamento da parte dei giovani, i quali si orientano verso tipi di divertimento di diversa natura. Pertanto intervenire esclusivamente sull'orario di apertura delle discoteche rischia di risultare inefficace rispetto all'obiettivo che si intende perseguire. Viceversa, abbandonando ogni approccio proibizionista, occorre prendere atto di una realtà in evoluzione e valorizzare il ruolo delle imprese dedite al divertimento notturno, che possono rappresentare un presidio importante per contrastare fenomeni negativi. Per questo sottolineo la necessità di una normativa che indirizzi sui binari della legalità e della qualità le imprese del settore”.

Oltre al testo di Gambini, la discussione affronta 5 proposte, tra le quali quella del Governo, il cui portabandiera è ministro per i Rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi. “Nella precedente legislatura il Parlamento non è riuscito a concludere l'iter – ha poi commentato Sergio Gambini - è perciò opportuno, se si vuole davvero contrastare i fenomeni negativi legati al divertimento giovanile, individuare punti d'incontro sufficientemente condivisi e non soggetti al rischio di incostituzionalità, come la proposta del Governo. Altrimenti, come sa Giovanardi, si finisce per fare solo “grida manzoniane” assolutamente inefficaci, destinate ad essere impugnate dalle Regioni. Insomma, pura propaganda sulla pelle dei giovani”. In commissione oltre al deputato riminese, sono intervenuti con tesi analoghe Maurizio Fistarol (La Margherita) e Massimo Polledri, della Lega, il quale ha evidenziato la necessità di giungere ad una soluzione ragionata, attraverso una riflessione che veda il coinvolgimento dei giovani e degli esercenti dei locali. Osservando nello stesso tempo che la normativa proposta dal Governo rischia di risultare inefficace. “Il clima in commissione mi sembra contrario ad una discussione sbrigativa come quella proposta dal Governo e secondo contenuti esclusivamente proibizionistici. Si svolgeranno senz’altro audizioni, e nella stessa maggioranza, come dimostra l’intervento di Polledri, la riflessione è aperta“ ha commentato Gambini al termine della seduta.

Comunicato stampa scritto per: 
Istituzioni: 
Argomenti: 
Luoghi: 
Attività istituzionali: