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Pioggia di emendamenti contro l’aumento dei canoni demaniali. Gambini: “senza coordinamento il Governo farà la sua razzia"

Pioggia di emendamenti per mitigare la stangata fiscale sui canoni demaniali, varata dal Governo attraverso il decretone. Ma se unanimi sono state le proteste contro un provvedimento che per fare cassa aumenta di 4 volte le annualità dovute per le concessioni demaniali, molto più frastagliate le contromisure in sede di Finanziaria, in discussione alla Camera dei Deputati. “E’ la solita storia, tutti uniti nella protesta, poi quando si tratta di passare alle contromisure, tutti divisi”. E’ Sergio Gambini a commentare una situazione decisamente ingarbugliata, dove il fronte del “No” agli aumenti registra un orientamento non univoco, anzi, decisamente discordante. “Sono divise le associazioni che non sono riuscite a coagularsi intorno ad una proposta unitaria, non solo tra loro ma anche al loro stesso interno, con differenze di orientamento di carattere territoriale. Dopo avere negato in un primo tempo l’evidenza del contenuto del provvedimento, alcune associazioni sono giunte a proporre emendamenti che hanno trovato i loro bravi “sherpa”, emendamenti che riscrivono l’intera materia con risultati sorprendenti: una furbesca diminuzione generalizzata dei canoni concessori rispetto alla situazione attuale. Con queste proposte è chiaro che si lascia mano libera ai gabellieri di Tremonti”.

“E’ evidente che l’unica strada seria e credibile, invece, è quella di azzerare il Decretone – spiega il parlamentare riminese - e di individuare il percorso che coinvolga, come propongo con un altro mio emendamento, le Regioni e le associazioni di categoria per revisionare la classificazione e i canoni previsti dalla legge 494 del ’93. Niente di nuovo, d’altra parte la revisione è scritta anche nella legge di riforma del turismo, che non è mai stata attivata dal governo, il quale ha preferito ad un percorso concertato con Regioni e Categorie l’assurdo colpo di mano del decretone”.

“Nelle prossime ore – dice il deputato riminese - si conoscerà il contenuto dei maximendamenti alla Finanziaria, e perciò il testo che il Governo proporrà anche per correggere il decretone. L’effetto certo sarà di fare decadere tutti gli emendamenti e di imporre al Parlamento la soluzione: prendere o lasciare. Conosciamo solo l’anticipazione partorita alle 4 di giovedì notte, in commissione Bilancio dal tandem Armosino – Corsetto, dove la prima, in rappresentanza del Governo, ha affidato al secondo il compito di presentare l’unico emendamento gradito all’Esecutivo: una gradazione dell’aumento diversificata per le diverse classificazioni. Invece del 300% per tutti, si parte dal 100% per la classe C fino al massimo per la classe A. Ciò ovviamente nel presupposto di una revisione della classificazione, comunque prevista dal decretone. Per cui la nostra spiaggia, attualmente classificata in zona C, pagherebbe un aumento del 100%, ma alla fine è destinata a passare in classe A, cioè al 300%”.

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