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"La Romagna non è Cenerentola, secondo il Sole 24 ore le nostre province crescono e superano quelle emiliane. Perché separarsi?"

"L’appuntamento con la classifica del Sole 24 ore sulla qualità della vita registra la crescita positiva di due posizioni della provincia riminese, che si attesta al 7° posto. Non entro nel dettaglio delle singole voci, sulle quali certamente molti discuteranno per enfatizzarle o per sminuirle. Forlì è poco da presso, immediatamente seguita da Parma. Troviamo Ravenna al 17° posto, poi Modena e Reggio Emilia, ventesima. Insomma, le province emiliano - romagnole primeggiano insieme a quelle certamente più “favorite” da status particolari, come l’appartenere a regioni a statuto speciale o esserne addirittura capoluoghi.

Secondo questa fotografia l’essere romagnoli non ci ha penalizzato, come spesso qualcuno vuol far credere. Invece ci troviamo a braccetto, anzi, un passo avanti alle cugine emiliane, accomunate da una qualità della vita che ci proietta tra le migliori regioni europee, tutte parte integrante di una realtà fondamentale del tessuto italiano. Il Sole 24 ore tratteggia un territorio dai confini economici ancora più incerti di quelli geografici: dove finisce la “ricca” Emilia e dove inizia la “povera” Romagna?

Il quotidiano economico conferma la nostra appartenenza regionale, ma anche il nostro ruolo economico di cerniera tra nord e sud dell’Italia, ruolo che alla Romagna ha dato molto e che abbiamo saputo cogliere e sviluppare. Fatico molto a vedere questa Romagna “cenerentola” che i separatisti favolisticamente dipingono, deformando la nostra realtà di punta avanzata, nell’economia come nella qualità della vita.

Perché separarsi? Quali ragioni ci portano ad abbandonare una realtà tra le più dinamiche dell’Europa? L’ipotesi più fantasiosa è che staccandoci potremmo mantenere una tale posizione, magari accrescerla. Mi pare invece che isolandoci, rischieremo di allontanarci da questa tendenza positiva e perderemmo peso, avvicinandoci più alla realtà marchigiana. La quale, se escludiamo il capoluogo dorico, al 10° posto, vede le altre tre province ben distanti dalle performance dell’Emilia e della Romagna".

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