La salute del cittadino, il cammino della macchina sanitaria verso un miglior rapporto con l’utente, l’abbattimento dei costi del benessere, il bilancio di fine legislatura con le proprie proposte in Parlamento: questi alcuni dei temi affrontati da Sergio Gambini, durante un incontro con un gruppo di operatori sanitari. La riforma della macchina sanitaria varata dall’Ulivo, la terza nella storia repubblicana, è stata al centro di un incontro svoltosi nella sede del comitato per Sergio Gambini deputato. Una riforma, è stato ricordato dal parlamentare, “che parte da un dato di fatto: l’Italia è al secondo posto come rendimento dei servizi sanitari solo dopo la Francia, secondo i dati diffusi dall’Organizzazione mondiale della sanità nel suo rapporto 2000. Da qui siamo partiti per raggiungere dei precisi obbiettivi: una maggiore tutela del cittadino, il potenziamento dei servizi sul territorio l’integrazione tra servizio pubblico, privato e privato sociale, il rafforzamento del ruolo dei medici pubblici all’interno del servizio sanitario nazionale, con l’adozione dell’attività cosiddetta intramoenia”. “A questi scenari di prospettiva – ha continuato Gambini – già in parte raggiunti, dobbiamo aggiungere ciò che il cittadino ha riscontrato direttamente. Non si pagano più i ticket sulle ricette a partire da quest’anno, i farmaci sono di sue sole fasce, gratuiti e da banco. Per la diagnostica il percorso di abolizione del ticket è già in moto, da quest’anno non si paga per la prevenzione dei tumori al seno, all’utero e all’intestino, mentre dal prossimo anno la franchigia scenderà dalle attuali 70 mila lire a 23 mila”. Una sanità quindi più vicina ai cittadini, quella illustrata da Gambini, “anche nelle possibilità che offre di aprirsi al volontariato qualificato. Sono orgoglioso di essere il primo firmatario di una legge che consente l’utilizzo di un defibrillatore semiautomatico anche a quei cittadini che, pur non essendo dei sanitari, hanno sostenuto dei corsi formativi e di aggiornamento in materia di manovre di rianimazione cardio polmonare. Parliamo di una legge “vitale” per oltre 60 mila pazienti all’anno in Italia. Una sanità – ha concluso il parlamentare – in grado di rispondere ai bisogni di benessere, che fissa regole certe anche nel settore delle terme, distinguendo rigorosamente l’intervento sanitario dal fitness, sottolineando la validità sanitaria delle cure termali”