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I borghi di Valconca e Valmarecchia come teatro di un “turismo dell'esperienza”: convegno sull'Albergo diffuso a Mondaino

Un pubblico di addetti ai lavori, operatori del turismo, responsabili di club di prodotto, amministratori della Valconca. Si sono dati appuntamento a Mondaino per discutere - e apprendere dalla voce di chi ha già avviato con successo - l'esperienza dell'Albergo diffuso, la nuova tipologia alberghiera che la Regione Emilia Romagna, settima in Italia, ha varato quest'anno. Interessati a come questa formula turistica, una serie di residenze in un borgo, collegate tra loro da servizi centralizzati come reception, ristorante, possano permettere al turista di vivere una vacanza a contatto con gli usi, i costumi, le tradizioni del luogo. "Una vacanza emozionale, la cui grande novità - ha sottolineato Massimo Pironi, presidente della commissione Turismo - è data dal fatto che siano cambiati i consumi e si vede oggi l'affermazione di nuovo turista, interessato non solo alle proposte per "l'ozio" e tempo libero, ma che cerca l'opportunità di vivere i luoghi come un'esperienza. Una formula turistica che può fare la differenza e valorizzare dei luoghi così suggestivi e ricchi come la Valconca e la vicina Valmarecchia".

Dopo l'introduzione di Giancarlo Dall'Ara, Docente Universitario e Presidente A.D.I., l'associazione che raggruppa le esperienze di alberghi diffusi in Italia, Pierfilippo Spoto, titolare di un albergo nella Val di Kam, a Sant'Angelo Muxaro, Agrigento. "Da me il turista viene perché interessato all'esperienza di un borgo: porto i turisti a vivere ciò che fanno i pastori nel loro lavoro di tutti i giorni, la cura degli animali, il formaggio, o i panettieri, insomma, le abitudini degli abitanti, da secoli".

Per fare questo tipo di turismo occorre puntare con maggior decisione alla riqualificazione, dell'ambiente, dei borghi, non visti come dependance della costa. "Dobbiamo arrivare alla consapevolezza - ha detto Pironi - che l'entroterra non può vivere guardando al serbatoio della Riviera. Pensare di portare il turista dalla costa all'entroterra è incrementare il "mordi e fuggi", le nostre valli devono guardare a un turista attratto da ben altre "sirene". Gli investimenti fatti negli ultimi anni di riqualificazione e adeguamento (musei ecc) stanno andando in questa direzione". Lo strumento dell'albergo diffuso si può inserire in questa orizzonte. Ci vuole una programmazione provinciale delle progettazioni: in questo senso l'intervento di Antonio Gabellini, Coordinatore progetti europei della Provincia di Rimini e di Enrico Cocchi, coordinatore regionale dei programmi europei. I programmi europei, infatti, puntano alla sostenibilità dello sviluppo, che si decodifica poi nella sostenibilità del turismo.

Andrea Babbi, amministratore delegato Apt Servizi, ha concluso l'incontro focalizzando sulla promozione. Non è possibile, allo stato attuale, promuovere gli alberghi diffusi poiché, in Emilia - Romagna, ce n'è uno solo, a Portico di Romagna, ma è possibile, attraverso il coordinamento tra i vari assessorati - Agricoltura, attività economiche -creare una promozione che sia anche turistica, "raccontando" i valori veri, tipici, reali, che vengono espressi dal territorio.

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