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“Integrazione nei servizi sociali e sanitari”: gli assessori regionali Dapporto e Bissoni hanno incontrato Rimini

La parola chiave è "integrazione", che costella la filosofia del primo Piano Sociale e Sanitario della Regione Emilia Romagna. Integrare i servizi sociali e i servizi sanitari è il nuovo orizzonte per le politiche del Welfare, presentate ieri, alla sala dell'Sgr dai due assessori regionali, Anna Maria Dapporto (ai Servizi sociali) e Giovanni Bissoni (alle Politiche della Salute). I quali hanno incontrato una platea di operatori e Amministratori, invitati dai consiglieri regionali Roberto Piva e Massimo Pironi del Partito Democratico, che hanno organizzato l'incontro. Un piano "innovativo per un Paese nel quale più che esercitare al meglio le singole competenze, preferisce difenderle - ha detto Bissoni - Esercitarle al meglio, invece, e magari assieme diventa un dovere". Perché, questo l'assunto del nuovo sistema sociale e sanitario regionale, che tra breve sarà approvato nel "parlamento" bolognese, " come si fa a decidere a due tavoli separati l'assistenza sociale e l'assistenza sanitaria?". Se si vuole mettere al centro le esigenze del cittadino, che spesso sono di varia natura, "l'integrazione dei servizi diventa una necessità". "Dobbiamo tornare alla comunità per recuperare coesione, e le nuove sedi per questa coesione sono i distretti sanitari, il territorio, dove integrare le politiche". Infine, la stabilizzazione del precariato nel settore sanitario: "abbiamo cominciato a discuterne quando non c'erano le risorse, bloccate dalla Finanziaria, ora con gli accordi siglati, siamo pronti - primi in Italia - per andare avanti".

Queste le filosofie di fondo, ma certo anche un'altra parola - chiave interessava ad Amministratori e operatori sociali e sanitari: "Risorse". "Ci troviamo ad avere stanziato 20 milioni di euro in più rispetto al 2007 - ha detto l'assessore Anna Maria Dapporto - circa 2/ 3 dei comuni emiliano - romagnoli hanno ricevuto più risorse e nessun comune ha ricevuto di meno". Scendendo nel dettaglio riminese, l'assessore traduce la ricaduta nel territorio: "9 comuni riceveranno più risorse, 210 mila euro Rimini, 68 mila Riccione, 34 mila Cattolica e via via, per gli altri 11 resteranno invariate", a livello provinciale "1,4 milioni per gli sportelli sociali", "quasi un milione e mezzo di euro per i nidi, di cui 451 mila per la gestione", 207 mila euro al distretto di Rimini e 114 mila per quello di Riccione dedicati all'infanzia e all'adolescenza, 37 mila complessivamente per le famiglie affidatarie, le principali, ma non le sole, voci elencate. Per concludere che "emerge, in modo chiaro, una destinazione di maggiori risorse all'area sociale".

Integrazione e coesione sono le parole chiave anche per il consigliere regionale Massimo Pironi, che ha detto: "siamo nella fase di entrata a regime dell'integrazione tra il sociale e il sanitario, ma questi principi e valori devono accompagnarci in tutti i percorsi che ci consentano di fare un balzo in vanti nel sistema Welfare locale e regionale. Dobbiamo cominciare a parlare di salute come stato di benessere, non solo sulle patologie. L'esempio viene dal nuovo piano sociale e sanitario, ma doppiamo portalo anche in altri territori del Welfare. A cominciare dai sistemi educativi e formativi. Sono i valori che attraversano il progetto di legge sull'infanzia e l'adolescenza che, insieme al nuovo Piano regionale sociale e sanitario, è alla discussione dell'Assemblea Legislativa. Ma possiamo spingerci anche oltre, qualificando tutti i settori utili a costruire una vera e propria rete di Welfare, compreso il settore sportivo - che ricordiamo non è solo attività agonismo ma ha una funzione, in campo sociale, educativa".

"L´assistenza sanitaria della Regione Emilia Romagna - ha ricordato il consigliere regionale Roberto Piva - viene assicurata a tutti attraverso una rete di servizi collegati tra loro: dal medico di famiglia all'assistenza specialistica ambulatoriale, all'assistenza in ospedale, all'assistenza a domicilio e in strutture residenziali socio-sanitarie. Il concetto di rete si riferisce alla collaborazione e al coordinamento tra tutti questi soggetti e servizi. L´obiettivo di questo incontro è quindi di discutere con tutti i soggetti interessati per arrivare all'obiettivo di garantire a ogni persona continuità delle cure e della relazione. E' quindi questo il momento ideale per ragionare insieme dell'oggi e del domani della nostra sanità e salute. E su temi importanti come liste d'attesa, normative sui defibrillatori, riparto del fondo per la spesa sociale, integrazione tra ospedale e territorio, coi nuovi Nuclei di cure primarie".

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