Da settimane Luca Zanotti li aspettava per essere portato in Grecia. E ieri mattina, alle 5,30, i carabinieri di Santarcangelo hanno bussato per scortarlo fino a Milano, aeroporto Malpensa, da dove è partito alle 19,30: la giustizia ellenica lo reclama per un processo che non si sa, con esattezza, quando verrà celebrato. L'accusa è pesante, "Traffico internazionale, detenzione e spaccio", suona spropositata sul capo di due ragazzi, Luca Zanotti di 24 anni, Davide D'Orsi, 29, rei di essere partiti nel luglio 2005 per una vacanza con 21 grammi di fumo. Una leggerezza, che potrebbe trasformarsi in una bolla di sapone come in una condanna. Ma che per certo hanno cominciato a pagare già nell'attesa. Luca era agli arresti domiciliari e più volte ricoverato in ospedale: si è sentito male quando la corte di appello di Bologna ha concesso l'estradizione.
Diverso il destino di Davide: una sezione diversa della Corte ha rigettato la richiesta di estradizione. Ora è libero, ma il 24 ottobre, sollecitata dal Procuratore generale di Bologna, dovrà di nuovo sentenziare. L'avvocato di Davide D'Orsi, Fabrizio Briganti, è disposto ad andare in Grecia e trattare con i magistrati un "Patto fra gentiluomini": «se ritirano il mandato d'arresto europeo e il mio assistito potrà affrontare il processo da persona libera, vi parteciperà».
Per Luca Zanotti si è mobilitato un intero paese, Santarcangelo di Romagna. Il poeta Tonino Guerra ha chiesto "un po' di dolcezza" alla Grecia, stupito per quanto sta accadendo ai due ragazzi. Una delle voci levatesi dalla Romagna, intonate dall'associazione "Ora d'aria" che ha organizzato una manifestazione paesana, un coro di quasi 2 mila persone per dire che non c'è bisogno del carcere preventivo: è un ragazzo tranquillo, reo di aver fatto una leggerezza, non di sfuggire le responsabilità.
Qualcosa si è mosso. «Luca era tranquillo, questa mattina - dice il padre Paolo Zanotti - Sa di non essere solo. E in Grecia c'è chi penserà a lui», riferendosi all'avvocato Georgios Assimakis, che sta seguendo la partita, in contatto con l'ambasciata italiana. Lo dice mentre prevede di volare in Grecia per assistere il suo ragazzo, forse già da sabato. «L'impegno della famiglia è che qualcuno di noi, sarà là».
Oggi Luca Zanotti dovrebbe trovarsi nelle carceri di Kalamata, in transito, per essere trasferito entro un paio di in un carcere vicino ad Atene. Questo solleva un po' amici e parenti: hanno raccolto in questi giorni testimonianze drammatiche di italiani, che narrano di situazioni allucinanti. Il saperlo «in una struttura più vicino alla nostra mentalità», come dice con un eufemismo Zaina, è un piccolo sollievo. E poi c'è qualcosa di più: anche se la data non è stata fissata, «sembra che i tempi si possano accorciare». Forse entro ottobre. Una prospettiva migliore, rispetto al "buio giudiziario" di poche settimane fa.
Pubblicato su L'Unità , prima pagina e pag. 7.