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«Sulla patrimoniale sfido il Cavaliere in televisione». Bersani tra i lidi di Romagna

La sinistra vuole mettere la patrimoniale!? «Perché non proponiamo a Berlusconi di venire in televisione? Con me magari. Facciamo una bella sfida perché di sentire queste balle ci siamo stancati. Si metta in un contraddittorio: loro hanno alzato le tasse, venga in tv come in ogni paese normale» E' appena approdato a Marina di Ravenna Pierluigi Bersani, nemmeno il tempo di mettere piede in spiaggia per l'incontro a sostegno del candidato sindaco (uscente) Fabrizio Matteucci che lo raggiungono le parole di Berlusconi al Palasharp di Milano. Alle quali replica lanciando il guanto di sfida televisiva.

Ne ha ancora Bersani, in questa lunga giornata sulla Riviera Romagnola, iniziata a Rimini e finita nell'antica capitale dell'Impero romano d'Occidente. Interviene sulle nomine dei sottosegretari e la verifica dei capigruppo parlamentari dopo le osservazioni del presidente della Repubblica Napolitano. «Non rincorro il voto in più o in meno che Berlusconi può comprare. Ormai questa maggioranza è allo sfascio. Non riesce più a parlare dei problemi del Paese, prende il Parlamento in ostaggio finché non risolve i suoi. Del lavoro, dei redditi, dei servizi che mancano ai cittadini, cosa dicono? Nulla. Non vivono più, sopravvivono. Giorno e notte nelle Camere a parlare del processo breve, poi lungo. Ma solo dei suoi processi, perché per i cittadini continuano ad essere lenti»

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Voto a Rimini. Record di liste. Tutti contro tutti e Cl non sa più chi benedire

Dodici candidati sindaci per 21 liste, ovvero 670 candidati consiglieri comunali: si può dire che Rimini abbia sentito un risveglio "primaverile" della politica. Che per molti invece è sinonimo di una classe dirigente che fatica a riconoscersi e non è capace di dialogare. «E' una caratteristica di Rimini l'individualismo estremo - ci dice Piero Meldini, storico, ex bibliotecario della Gambalunghiana e autore di fortunati romanzi dallo sfondo riminese - Addirittura fin dal '600 si riconosce. Si vede durante le competizioni elettorali ma anche nella vita quotidiana. Non tendono a riconoscersi in qualcosa, non hanno punti fermi, ogni idea è più facile che trovi critici. Mi pare che la campagna è coerente con questi caratteri».

Angelo Ranuzzi, governatore, scrive nel 1660: «i riminesi sono per natura queruli e litigiosi». E infatti la frammentazione si vede e si sente. Fioriscono le liste civiche, come Il cuore di Rimini, creata su Facebook dal medico di base Corrado Paolizzi e finita ad appoggiare il candidato Fli Pasquale Barone. O la cattolica Rimini più, nata da scontenti Pd, come gli ex segretario Luigi Bonadonna e on. Ermanno Vichi, ai quali si sono aggiunti dall'associazionismo il medico Antonio Polselli, candidato sindaco, e l'ex presidente Compagnia delle Opere Domenico Pirozzi. Cl non ha apprezzato la spaccatura, per il coordinatore Pdl Marco Lombardi invece: «ha le potenzialità di togliere voti al centrosinistra». O Rimini 2021 dell'ex sindaco socialista Marco Moretti dal '90 al '92, travolto con il pentapartito dal crollo elettorale del dopo Tangentopoli. Al fianco ha l'Udc.

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Coop sociali l'altra faccia della crisi. Per gli «svantaggiati» il lavoro è un miraggio

La crisi economica che spinge a una forte competitività è una ganascia della tenaglia, l'altra sono i tagli agli enti locali e nel mezzo c'è un settore del mercato del lavoro che non guarda solo al profitto ma all'inclusione sociale dei lavoratori cosiddetti "svantaggiati": la cooperazione sociale di tipo B. E che comincia a sentire gli effetti di questa morsa. L'allineamento con il mercato in crisi è cominciato proprio dalla missione, dare un lavoro a chi, per disabilità fisiche o psichiche, faticava più degli altri a trovarlo. «Se prima della crisi riuscivi a inserire lavoratori svantaggiati anche con condizioni di media gravità, ora devi impiegare uno "svantaggiato biondo, alto e velocissimo", facendo una selezione dei migliori. - dice Vittorio Saltini, presidente del modenese Consorzio solidarietà sociale, circa 30 coop di cui 20 di tipo B - I lavoratori con problemi psichici prima della crisi erano gli ultimi a essere impiegati. Oggi, con la disoccupazione che cresce, sono gli ultimi di una lunga fila. Nei servizi ambientali di "psichici" non ce n'è più». E' la produttività, baby, un tema - o uno scoglio - che ricorre in ogni tipo di contratto, sia che si forniscano servizi alle grandi multiutility, sia ai privati, sia agli enti locali.

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Una comunità di... Cento Fiori. «Creammo per la prima volta quella che oggi è chiamata sussidiaretà»

«Esistono due tipi di assuefazione all'eroina: 1) l'assuefazione del tossicomane. 2) l'assuefazione dell'opinione pubblica. Una efficace attività preventiva deve combattere questo secondo tipo di abitudine. L'eroina a Rimini nel giro di tre anni ha assunto dimensioni preoccupanti. I tossicomani che si sono rivolti al C.M.A.S (Centro Medico di Assistenza Sociale) per disintossicarsi sono in continuo aumento. L'incremento nel periodo 30/9/1979 - 30/4/1980 è stato del 187% di eroinomani al di sotto dei 20 anni, del 9,5% tra i 20 e i 24 anni e del 51% al di sopra dei 25 anni. Da questi dati si può notare che il mercato punti decisamente sugli adolescenti e di come questi caschino nella rete. [...] A Rimini e circondario esistono circa 600 tossicomani, comperano in media 50 mila lire di eroina al giorno. Con una semplice operazione scopriamo che il mercato è di 30 milioni al giorno, 900 milioni al mese, circa 12 miliardi all'anno». Siamo nel 1980, con queste parole inizia un volantino che chiama ad una manifestazione cittadina organizzata per il 22 novembre. Lo firmano «i giovani del Centro, il comitato dei genitori, gli operatori del Cmas», struttura della Usl Rimini Nord. L'obbiettivo della manifestazione, la prima del suo genere, è «politicizzare il tema della tossicodipendenza». Ovvero, per dirla ai nostri giorni, farla mettere in agenda per la città.

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Rimini, corsa a tre. Ma è polemica sul ticket Gnassi - Arlotti

Uno spettro agita le primarie di Rimini: si chiama Ticket, il binomio Andrea Gnassi & Tiziano Arlotti, ovvero due dei 3 candidati rimasti alle selezioni di coalizione per sindaco di Rimini. Un ectoplasma di accordi per dopare il confronto evocato dal terzo candidato, Ferdinando Fabbri, sul suo sito (www.nandofabbri.it): "Perché si vorrebbe tagliar fuori Fabbri in barba a qualsiasi valutazione di merito e di capacità di portare a casa dei voti?

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