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"Lavoriamo qui comunque": restano in via Portogallo le cooperative sociali. Aperta la sottoscrizione: attestati di solidarietà

Accampati, con problemi per l'acqua, senza riscaldamento, stretti in uffici un po' precari, ma "stiamo qui comunque": in via Portogallo il "day after" dell'incendio che ha devastato le sedi delle cooperative Ecoservizi l'Olmo e La Formica, risparmiando la New Horizon e l'appartamento - comunità della Cento Fiori, ha il sapore dell'orgoglio, più che del dolore. Il lavoro di decine di soci e centinaia di lavoratori in una notte ha preso fuoco per colpa di ignoti, ma le fiamme non hanno spento lo spirito cooperativo e la voglia di fare. Anzi, li stanno alimentando. "Faremo di tutto per restare nello stabile di via Portogallo a lavorare - dicono quasi in coro Gilberto Vittori, Pietro Borghini e Carlo Urbinati, presidenti delle tre aziende cooperative che lì hanno la sede, Ecoservizi l'Olmo, La Formica, New Horizon - proprio come un segno di reazione a questo colpo alla cooperazione sociale" Anche se le offerte di una sede sono fioccate, a cominciare dalla Cento Fiori, a nemmeno 100 metri di distanza. Niente, useranno qualche stanza dell'appartamento, ma "le fiamme non ci hanno scacciato".

Nella palazzina di via Portogallo ci sarà da stare un po' stretti: due sedi sono devastate dall'incendio, e anche se quest'oggi sono state dissequestrate, certamente passerà del tempo prima che siano nuovamente operative. Ecoservizi l'Olmo si è sistemata al piano terra, la New Horizon ha già fatto posto alla cooperativa La Formica, meno colpita dalle fiamme: il server, che conteneva tutti i dati, non ha subito danni ed è già acceso: con difficoltà si può riprendere il lavoro. Diversa la situazione di Ecoservizi l'Omo, dove si sono sviluppate le fiamme. Agli uffici devastati, ai documenti distrutti, si aggiunge l'incognita dei dati contenuti nel server: si incrociano le dita. Già partiti i lavori al centralino, mentre si mettono in comune le reti informatiche superstiti e i locali disponibili: insomma, insieme le quattro cooperative hanno "tirato su" la sede, insieme supereranno questo difficile momento. Una ricostruzione a tutti gli effetti.

In via Portogallo, al telefono, via sms, su Facebook, politici, imprese, cooperative sociali e non, associazioni di categoria da tutta la regione stanno cominciando a "restituire" quel che il cooperativismo sociale riminese è in grado di dare: tanta solidarietà con le parole ma, sopratutto, con i fatti. La cooperativa Cbr ha dato immediata disponibilità per comprare i computer, il Cescot - ente di formazione - ha offerto sedie e tavoli. Parole di solidarietà dai committenti come Hera, Geat, Anthea, al telefono si sono sentiti il sindaco di Rimini, Alberto Ravaioli, il presidente della Provincia Stefano Vitali, che ha rilanciato anche su Facebook un messaggio, come l'assessore riminese Andrea Zanzini e il consigliere regionale Roberto Piva. Ha mandato un messaggio il sindaco di Santarcangelo, Mauro Morri, i consiglieri riminesi Pasquale Barone (Pdl) e Sauro Galvani (Rc). Lega delle Cooperative e Confcooperative hanno già avviato le sollecitazioni alla loro forte rete nazionale di contatti. E poi chiamate dalle coop sociali del Consorzio Sociale Romagnolo, di cui tutte fanno parte, ma anche da Bologna e Ferrara.

In molti hanno chiesto come poter aiutare in questo difficile momento. Dalle cooperative rispondono: "riprenderemo a lavorare, come se non fosse successo niente. Onoreremo le nostre commesse e ne cercheremo di nuove". Nello stesso tempo tra i soci e i lavoratori è partita una sottoscrizione, che verrà estesa a tutti coloro che vogliono aiutare, versando un contributo volontario, tra l'altro deducibile dalle tasse, in uno dei tre conti correnti del Consorzio via Portogallo, nato dalle quattro cooperative per costruirsi la sede:

B. C. C. Romagna Est IT 33 J 08852 24200 030010043809

Banca Malatestiana IT 53 N 07090 24212 025010112979

Eticredito - Banca Etica Adriatica spa IT 15 N 03310 24201 CC0010000781

indicando nella causale "Erogazione liberale - donazione", per poterlo dedurre dalla propria dichiarazione dei redditi del 2011. Viene così dato il via ad una sottoscrizione che nei prossimi giorni dovrebbe prendere corpo anche con iniziative pubbliche.

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