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La politica e l'estetica del filtrino

Exitime, rivista mensile di cultura e divertimento - copertina n. 6

Caro lettore,

quando leggerai queste poche righe - per noia, disperazione, oppure perché, in attesa dal tuo dentista, hai già letto l'illeggibile - la sbornia elettorale sarà finita. Oppure sarà ancora in corso e tu ti starai ancora dannando l'anima in cerca di un santino elettorale che ti sia stato utile. Lo so, non li fanno più come una volta, sono tutti patinati, iperinchiostrati, lucidi e plasticosi. E per questo hai dovuto dare fondo alla tua scorta di biglietti da visita per fare un filtro degno di questo nome, necessario a rollare qualcosa che sia esteticamente vicino a degli standard accettabili.

E' vero, anche queste elezioni sono state una occasione mancata, l'ennesima per un sano riciclo di carta che non sia quello della raccolta differenziata. Ma rifletti un attimo. In questo tuo peregrinare alla ricerca di un rettangolo di carta, forse hai ottenuto qualcosa di più, che ti differenzia ulteriormente rispetto a quei pochi che non si pongono il problema. O ai troppi che hanno condannato mente e salute alle banconote arrotolate. Hai potuto maturare una scelta consapevole.

Nel maneggiare questi microspot elettorali hai potuto misurarti veramente con la politica, uscendo dai soliti steccati del più o meno tasse per tutti, più o meno lavoro per tutti, ecc ecc. Che sia andato a votare o meno, scelto Qui, Quo oppure Qua, almeno hai potuto farti un'idea, fugace, certo, ma basata - fortunello - su poche e chiare parole. Stampate su supporti del tutto inadatti, è vero, ma almeno hai potuto rollare con mano la politica. Non è poco, in questi tempi bui, rissosi e un bel po' densi di ipocrisia. Non è poco.

Ps. Sia ben chiaro: se alle prossime elezioni un candidato stampa slogan sui filtrini della Rizla io e Samuele vogliamo le royalty.

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