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Canoni demaniali, sussurri e annunci di provvedimenti ma nessuna proroga, nonostante la risoluzione del Parlamento.

Voci prima, annunci alla stampa poi di una proroga nell'aumento dei canoni demaniali marittimi, ma nessun riscontro negli atti parlamentari, passati al setaccio dal deputato riminese Sergio Gambini. In questa preoccupante ridda di notizie e sussurri senza conferme, il parlamentare chiede chiarezza e puntualità al ministro dell'Economia Domenico Siniscalco attraverso un'interrogazione, poiché la vicenda degli aumenti varati dal Governo nel 2003 ruota solo intorno a due certezze: che la proroga è scaduta il 15 dicembre 2004, e che il Governo non ha varato un provvedimento per scongiurarla. Disattendendo così una risoluzione approvata dalla commissione Finanze della Camera, che vincola l'Esecutivo a procedere negli aumenti solo dopo aver accertato l'evasione fiscale e non utilizzando meccanismi automatici. Insomma, niente 300% in più - questo in sintesi il pronunciamento della commissione parlamentare - ma aumenti dei canoni in misura di dati oggettivi sulla base alle caratteristiche delle imprese e delle concessioni.

L'interrogazione ripercorre i tentativi fatti da Gambini e da altri parlamentari, senza risultati purtroppo, durante l'iter di approvazione della legge Finanziaria e dei documenti ad essa collegati. E le cronache degli ultimi giorni. Nei primissimi giorni del 2005 l'incomprensibile annuncio alla stampa di un nuovo rinvio, al 28 febbraio, diramato dal Sindacato italiano balneari (Sib). Però "da una ricerca effettuata presso gli uffici della Camera dei Deputati - scrive Gambini a Siniscalco - tale notizia risulterebbe destituita da ogni fondamento. Da ultimo si vocifera dell'intenzione del Governo di inserire la proroga in un Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, una fonte normativa non adeguata per modificare un termine di legge inserito nella Manovra economica del 2004", spiega Sergio Gambini. Che al ministro chiede conferma dell'esistenza di un tale intendimento, sollecitandolo nello stesso tempo a dare seguito alla risoluzione unitaria approvata dalla VI Commissione: "un'iniziativa legislativa urgente di proroga. Il mio obbiettivo è di concludere questa pantomima, di restituire certezza alle imprese balneari facendo cessare il susseguirsi di voci e di promesse. I listini delle vacanze 2005 sono una cosa troppo importante e decisiva per la nostra offerta turistica per continuare a scherzarci sopra, come sta facendo il Governo".

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