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Concessioni demaniali a rischio "Insediamenti turistici di qualità": emendamento di Sergio Gambini modifica la legge

Uno scampato pericolo per le imprese balneari delle aree demaniali, che rischiavano di subire le nuove disposizioni sugli Insediamenti turistici cosiddetti "di qualità", anziché avvantaggiarsene. Un emendamento di Sergio Gambini accolto dalla Camera ha così modificato il disegno di legge sulla Competitività, che tra i suoi articoli favorisce la realizzazione da parte di enti locali o privati, di insediamenti turistici su aree demaniali. L'articolo è stato approvato, ma insieme ad un emendamento di Gambini, che ha così bloccato uno "scivolone legislativo" piuttosto rischioso per i titolari delle concessioni demaniali. "E' un meccanismo pensato per grandi insediamenti, ma che non tutelava abbastanza le imprese turistiche esistenti - spiega Gambini - Serve a megainterventi nel meridione, dal sapore fortemente speculativo. Per giunta, senza la mia modifica, la legge avrebbe permesso a chiunque di presentare progetti di grandi dimensioni su beni demaniali, indipendentemente dal fatto che su di essi vi fossero imprese già operanti. In pratica, chiunque, ente locale o grande gruppo immobiliare, avvenne potuto presentare un piano per un parco spiaggia a Marina Centro, e la Regione avrebbe dovuto mettere a gara il progetto con le concessioni attualmente esistenti, mettendole di fronte a un rischio - revoca ingiusto. Una spada di Damocle inaccettabile per il nostro tessuto imprenditoriale. Per fortuna l'emendamento è stato accolto, non è andata così bene per un'altra mia proposta, che introduceva le Società di trasformazione urbana per insediamenti turistici (Stuit), uno strumento per intervenire sul tessuto urbani di stazioni turistiche "mature", come la nostra. Non è passato, ma c'è ancora la lettura del Senato. E' un'occasione che non va persa per modernizzare la nostra offerta turistica. Per adesso accontentiamoci dello scampato pericolo". 

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