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Prorogati i termini per i canoni demaniali, la Camera in commissione Finanze detta le regole al Governo.

Un'iniziativa "urgente" che disponga la proroga dei termini per la ridefinizione dei canoni demaniali, nessun aumento "secondo meccanismi automatici", lotta all'evasione fiscale: in una risoluzione, che accomuna i testi della maggioranza e di Sergio Gambini, la commissione Finanze della Camera dei Deputati detta le regole al Governo per rivedere tutta la questione degli aumenti per gli stabilimenti balneari. E' di oggi il voto che per Sergio Gambini blocca "una ingiusta stangata e nello stesso tempo recepisce quanto da mesi chiediamo: regole certe che non penalizzino le imprese e l'offerta turistica del nostro territorio, nel rispetto delle competenze attribuite agli enti locali. Siamo partiti da una situazione scandalosa, un provvedimento che doveva fare cassa indiscriminatamente, siamo arrivati a vincoli per l'Esecutivo oggettivi, che comprendono priorità la lotta all'evasione. Un passo avanti nella tutela delle imprese balneari. La risoluzione è stata approvata con il consenso del Governo. Una disponibilità che è stata confermata in sede di conferenza Stato - Regioni".

Dopo mesi di iniziative, alla fine il Parlamento detta le regole di base nella partita degli aumenti: il Governo intanto dovrà prorogare i termini che lui stesso si è dato per aumentare i canoni per le concessioni, differendo la scadenza fissata, in modo del tutto arbitrario, nella Finanziaria 2004. In questo lasso di tempo dovrà affrontare il problema dell'evasione, "onde evitare - si legge - che l'incremento possa determinare sperequazioni in danno degli operatori in regola con i pagamenti". "E' una novità apprezzabile che incammina la vicenda sulla strada dell'equità - commenta Sergio Gambini - soprattutto quando obbliga il Governo a ridefinire la misura dei canoni - cito testualmente la risoluzione - sulla base di dati oggettivi e certificati, relativi al numero, all'estensione, alle tipologie, alle caratteristiche economiche delle concessioni e delle attività economiche". Nello stesso tempo la risoluzione affronta l'altro aspetto denunciato dal parlamentare riminese, la mancanza di coinvolgimento degli Enti locali, sui quali come è noto ricade la competenza degli arenili. Nella risoluzione infatti si prevede "la costituzione di un gruppo tecnico di confronto tra Amministrazioni dello Stato e Regioni" che concluda i lavori entro il 30 ottobre. Nello stesso tempo si dovranno definire "la quota dei Canoni demaniali da assegnare al ministero delle Infrastrutture" e "da devolvere alle Regioni". Quote che, spiega Gambini, "sono vincolate per il funzionamento del sistema informativo del demanio per la parte ministeriale, e che per le Regioni serviranno a finanziarne l'attività di gestione".

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