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"Potenziare gli strumenti legislativi che colpiscono chi trae profitto dalla clandestinità". Gambini presenta disegno di legge

“Nella lotta a chi trae profitto dalla condizione di clandestinità, si è notato che gli strumenti messi in campo dagli enti locali non trovano fondamenta sufficientemente solide nella legislazione nazionale”. Partendo da questo assunto, il deputato riminese Sergio Gambini ha redatto una proposta di legge, inviata ai rappresentanti delle istituzioni locali, delle associazioni imprenditoriali, dei lavoratori e del volontariato. Nella lettera inviata,, Gambini sollecita “la valutazioni da tutti coloro che sono impegnati sui temi connessi all’immigrazione”, prima di presentarlo alla Camera dei Deputati per avviarne l’iter legislativo.

“L’estate appena trascorsa ha riproposto all’attenzione dell’opinione pubblica il tema dell’immigrazione e la sua centralità nel panorama economico riminese. – scrive il parlamentare nella lettera ai rappresentanti delle istituzioni, del mondo del lavoro e del volontariato - Abbiamo avuto la conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, dell’apporto insostituibile dei lavoratori extracomunitari al sistema – Rimini. Nello stesso tempo abbiamo visto come il problema del commercio abusivo si saldi e tragga nello stresso tempo sostentamento dalla clandestinità, con il pericolo che l’intreccio tra questo genere di attività illegali, e la condizione di immigrazione clandestina possa costituire un ponte con presenze di criminalità organizzata. Abbiamo constatato che è necessario potenziare gli strumenti legislativi che colpiscano chi, anche cittadino italiano, trae profitto da questa situazione, coloro che riforniscono gli abusivi o li ospitano in case – lager”.

“Le leggi nazionali – prosegue Gambini nella lettera - hanno stabilito strumenti diversi e - al di là della opinione che ciascuno può avere sulle finalità, sugli strumenti e sull’orizzonte culturale che le sostengono – hanno dimostrato una inadeguata efficacia per quanto riguarda la lotta a chi trae profitto dalla condizione di clandestinità, lucrando sulla disperazione e sul traffico di esseri umani. In questo senso si è mosso il sindaco di Rimini, Alberto Ravaioli, promulgando un’ordinanza sindacale durante l’estate passata. Gli sforzi compiuti hanno prodotto indubbiamente risultati significativi, ma segnalano la necessità di un intervento a livello legislativo, che elimini varchi e sacche di ambiguità nelle quali possono trovare rifugio gli speculatori”.

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