A me e Samuele piacciono un sacco i giochi di ruolo. Ma no Magic o Dungeon and Dragons. Giochiamo al Direttore e all'Editore. Qualche volta io faccio Scalfari e lui Caracciolo. Abbiamo provato a fare la Lanzetti e Casali, ma io sono poco credibile e lui... Beh, lasciamo perdere. Comunque, gli interminabili summit sulla linea editoriale servono: io scarico la posta a scrocco, lui fa rispondere al telefono che "L'editore è in una riunione delicatissima". Robe così, insomma.
L'ultima volta però la discussione era seria. Verteva su: "Siamo un giornale misogino". Come misogino, gli faccio. "He, ci sono pochi servizi su donne". "Ma se abbiamo aperto con Heron e la sua compagna". "Si, è vero - mi fa - ma sai, mia moglie ha letto il giornale e dice che si parla poco di donne..." "Come ha letto il giornale?! L'hai costretta!" "Beh, qualcuno le bozze le dovrà pur correggere". "Ma sei una carogna... Poverina". "Poverina!?!? Si vendica, cosa credi?! L'altro ieri, mentre ne parlavamo, mi ha scatenato contro i due carlini da guardia. Guarda 'ste due belve.... c'ho tutti i garognoli rosicchiati". E mi fa vedere una caviglia maciullata. "E ieri era ancora più incazzata: mi ha stirato una gamba dei pantaloni. Con me dentro".
"Insomma, ha detto che il giornale è troppo al maschile, che così non va, che è ora che le donne abbiano il ruolo che meritano nella società, che basta con le quote rosa e altre foglie di fico così... Insomma, dobbiamo fare qualcosa". Già temevo una delle sue fulminanti idee. Chessò: servizi fotografici con modelli efebici, mentre fanno shopping o yoga o cristallo terapia, in stile Hamilton "denoartri". E invece: "facciamo il numero di marzo tutto al femminile. E' la festa della donna". "Tutto qui? - dico - Pensavo peggio. E le macchine da rafting, non le metti"? "Drifting, si dice drifting. Si, le mettiamo, immagini senza le solite modelle supergnoccone. Diciamo che le pubblichiamo come 'quota azzurra'". "Beh, allora ce la caviamo con poco, tutto sommato - gli dico - né più né meno come qualunque maschio medio italiano". "Scherzi!? A me va grassa. Ha detto che se non lo facciamo la prossima volta mi stira il cavallo".
