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Quadriennale d'arte di Roma, il riminese Franco Pozzi tra i cento artisti selezionati. Dal 19 giugno al 14 settembre.

In girum imus nocte et consumimur igni, di Franco Pozzi, carta velina, cm 150 x 250

Franco Pozzi tra il centinaio di artisti che esporranno da domani alla Quadriennale d'arte di Roma. Il pittore riminese, selezionato dal critico Claudio Spadoni - insieme a Erich Turroni, Marco Neri, e Francesco Bocchini - parteciperà con una propria opera, realizzata per l'occasione, al principale appuntamento istituzionale di arte contemporanea italiana. Che, nell'occasione, torna nella sua sede storica, il Palazzo delle Esposizioni, dove sarà l’unica mostra in programma per tutta l’estate 2008. L’attenzione di questa quindicesima edizione è circoscritta alle generazioni di artisti che hanno iniziato ad affermarsi in Italia negli ultimi vent’anni.

[[{"type":"media","view_mode":"media_small","fid":"25","attributes":{"alt":"Il pittore riminese Franco Pozzi","class":"media-image media-image-left","height":"250","style":"float: left;","title":"Il pittore riminese Franco Pozzi","typeof":"foaf:Image","width":"166"}}]]Franco Pozzi presenta un pezzo unico, realizzato in carta velina e candeggina, un grande lavoro di un metro e mezzo per 2,5. “In girum imus nocte et consumimur igni” (tradotto dal latino: giriamo di notte e siamo consumati dal fuoco), un lavoro a parete speculare, leggibile da destra a sinistra e da sinistra verso destra. “Si tratta di una tessitura, una trama molto sottile realizzata a pennello, ottenuta per sottrazione. Ossia lavorando su una carta velina nera, che si stinge con la candeggina. - dice il pittore riminese - Un lavoro sviluppato in quattro mesi, quasi rituale, una sorta di mandala, nel quale ho forzando il mio ritmo interno. Un vagare nel lavoro, nel quale ha senso il vagare”.

Franco Pozzi, nato a Rimini nel 1966, dove vive e lavora, ha iniziato il suo percorso pittorico all'Accademia di Belle Arti di Ravenna. Nel settembre scorso ha partecipato ad un evento collaterale della Biennale d'arte di Venezia, presentando due lavori: Fluxus, un omaggio a Joseph Beuys, un volo di farfalle di carta velina che atterrando creando una croce, il monogramma che contraddistingueva Beuys; e la partecipazione al progetto del Parco della Memoria, presentato da un gruppo di architetti riminesi per il monumento a ricordo dei bambini morti nella scuola di San Giuliano di Puglia.

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