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La vera notizia è la memoria che non c'è - L'Unità Emilia - Romagna

"E' tutto scritto". Le parole del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano le cita Carlo Lucarelli, scrittore, mentre si parla di rifiuti, al Premio Ilaria Alpi, a Riccione, alla vigilia della proclamazione dei 12 vincitori. Tema: il "Rifiuto del rifiuto", ovvero, il rapporto "tra il giornalismo e le tematiche ambientali: dai rifiuti di casa nostra ai traffici illeciti". Ma dietro al titolo c'è l'attualità delle parole Napoli e Camorra. E la domanda se ci si è sottratti al proprio mestiere di raccontare la realtà, giornalisti e romanzieri, oppure no.

"Io temo di sì, i giornali hanno raccontato questa storia", dice Mariano Maugeri del Sole 24 ore, facendo eco alla cronologia di Andrea Cinquegrani, direttore de "La voce della Campania". Proprio Cinquegrani annulla la parola Emergenza ricordando 25 anni di inchieste della magistratura, che mettevano in luce come la "Camorra aveva puntato i suoi fari sul business dei rifiuti". Guadagnando dal trasporto dalle industrie del Nord Italia allo smaltimento. Grazie alle collusioni politiche. Storie scritte, lo testimoniano le minacce subite dalla sua redazione.

Cattiva memoria dei lettori, allora? Quel "è tutto scritto" di Napolitano, ricordato da Lucarelli, pone la domanda. "Se la gente rimane smarrita dagli atti parlamentari, il giornalismo non è stato capace, noi scrittori non siamo stati capaci di raccontare" è l'autodafé del narratore della realtà. La quale ora è Napoli, ma Maugeri allarga il tiro: "i campani hanno avuto il coraggio e l'impudenza di mettere sotto agli occhi di tutti questa modernità. Della cui responsabilità sono investiti tutti, noi cittadini, le industrie, il cosiddetto packaging".

Non tutta la Campania, aggiusta il tiro Alessandro Bratti, ex direttore Arpa Emilia Romagna, deputato alla Camera nella commissione Ambiente, "A Salerno si sono dati da fare". Ma il ciclo dei rifiuti industriali, sottratto al Pubblico, può diventare emergenza altrove: "In Emilia - Romagna su 1200 addetti, un quarto ha funzioni di Polizia Giudiziaria. In Campania nessuno, 2 in Sicilia. Anche altre regioni del sud possono andare in emergenza. E' successo persino in Lombardia". Quasi una profezia, se non si fosse scoperta, pochi giorni fa, la più grande discarica abusiva italiana. In Puglia.

Ieri sera i premi, intitolati alla giornalista Rai e al suo operatore, Miram Hrovatin. Di nuovo l'ambiente, nel "miglior reportage italiano - breve", aggiudicato a "La Cattedrale" di Anna Migotto (Terra, Mediaset), sul petrolchimico di Gela, da "speranza contro la disoccupazione" a "nemico numero uno della salute". Torna anche Napoli, tra Secondigliano e Scampia: "Il terzo Mondo", titolo del premiato reportage - lungo di Domenico Iannaccone (W L'Italia, Rai 3). E, tra gli altri, il premio Produzione - per free lance e indipendenti un passaggio su Rai 3 e RaiNews 24 - andato ad "Argentina, un paese sull'orlo della crisi di nervi", di Pietro Suber e Guido Torlai: ovvero, un lettino da psicanalista per chi ha subito i dissesti dell'economia, poveri compresi.

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