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Affondata per un voto la legge Giovanardi, per Gambini "sconfitta la demagogia ed il proibizionismo" Il problema resta.

"Sono stati sconfitti la demagogia ed il cieco proibizionismo. Se il Governo veramente aveva a cuore il problema delle stragi del sabato sera non doveva battere in ritirata come ha fatto, rifiutandosi di discutere anche quei provvedimenti che davvero potevano efficacemente combattere la piaga degli incidenti". E' soddisfatto Sergio Gambini per l'esito della votazione alla Camera della legge che doveva regolamentare gli orari delle discoteche. Un primo parziale esito del lavoro del parlamentare iniziato mesi fa quando, a sorpresa, il governo ha dirottato in commissione Affari istituzionali il disegno di legge, trasformando l'offerta del tempo libero giovanile in un problema di ordine pubblico, esautorando nello stesso tempo imprese e le comunità locali da ogni possibilità di intervento. Poi, ieri in Aula, per un voto è passato un emendamento presentato da tre deputati, un leghista e due forzisti, che lasciava ai sindaci la competenza in materia di regolamentazione degli orari per i locali notturni, il Governo è "andato sotto" proprio su uno dei capisaldi della proposta, il più controverso. Un brusco stop, l'intoppo finale nel travagliato iter del disegno di legge che ha in Berlusconi la prima firma e nel ministro Giovanardi l'alfiere.

"Erano già preannunciati ricorsi delle Regioni e degli Ento il locali, il testo del Governo disattendeva la riforma del capitolo V della costituzione - ricorda Sergio Gambini - Un segnale forte che la legge Giovanardi è nata sotto il segno della demagogia: un provvedimento scritto con la consapevolezza di limiti evidenti, anche di tempo. La riprova è giunta dallo stesso Giovanardi, immediatamente dopo il voto, quando ha ritirato il provvedimento, rimandandolo in commissione. Tolto questo "vizio" di giurisdizione, giustamente bocciato dall'Aula, si potevano discutere tutti quei provvedimenti che possono avere un ruolo decisivo nella lotta alle stragi del sabato sera, se si sceglie di fare prevenzione e di trovare nelle imprese della notte degli alleati contro i comportamenti deviati. E non degli antagonisti, come si è tentato di fare. Le ricordo brevemente queste proposte, le agevolazioni per il guidatore designato, la possibilità di vietare l'accesso nelle discoteche ai violenti e agli spacciatori, l'aumento delle forze di polizia per i controlli sulle strade, una migliore regolamentazione del sistema e del personale di vigilanza nei locali, la dotazione di etilometri ai comuni e alle imprese della notte: c'erano anche queste proposte sul tappeto, e non sono state nemmeno discusse. E' chiaro che al Governo interessavano poco i nostri giovani, l'interesse è evidente: la ricerca del facile consenso attraverso assurdi divieti ed anacronistiche, quanto inutili, proibizioni".

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