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La Camera dei Deputati istituisce il fondo per la viabilità fieristica. Canoni demaniali: perso l'ultimo treno

Le ultime votazioni alla Camera danno il via libera ai finanziamenti per la viabilità dei poli fieristici nazionali, la legge che, recependo gli emendamenti di Sergio Gambini, istituisce un nuovo capitolo di bilancio dal quale possono attingere gli enti locali per finanziare le infrastrutture. Una conclusione positiva “non scontata per questa leggina – spiega Sergio Gambini – nata sotto la stella del clientelismo e che siamo riusciti dapprima a trasformare in una opportunità anche per Rimini, poi a fare approvare, inserendola in estremis nel calendario della Camera nella quota riservata alle opposizioni”. Oggi l'approvazione del provvedimento che, dice Gambini “da legge particolare è diventato un sostegno dell'intero sistema fieristico. Inoltre la definizione delle priorità finanziabili vede la decisiva partecipazione delle Regioni. L'istituzione del capitolo di Bilancio permetterà di incrementare lo stanziamento ogni anno con la Finanziaria, dagli attuali 3 milioni di euro previsti, come rata annuale dei mutui accessi per la realizzazione delle opere. Sono particolarmente soddisfatto perché è stata una delle poche occasioni, in questa legislatura, che anche dall'opposizione è stato possibile strappare qualcosa correttamente nell'interesse del territorio”.

Negativa invece la conclusione della legislatura per i rincari dei canoni demaniali, la cui proroga era stata richiesta dal parlamentare riminese attraverso gli emendamenti al cosiddetto “Milleproroghe”. Come già avvenuto al Senato con le proposte di Sergio Zavoli, la maggioranza di centrodestra ha posto il voto di “fiducia” al provvedimento, rendendolo impermeabile ad ogni modifica. Oggi sono decaduti gli emendamenti, domani avverrà l'approvazione definitiva. “Un epilogo davvero negativo per il nostro sistema turistico, che si troverà così a fronteggiare gli inevitabili rincari dei costi. A questo punto, purtroppo, non ci sono più prove d'appello. Quando le Camere saranno in condizione nuovamente di legiferare il meccanismo di riscossione dei canoni sarà già stato attivato, sia per le cifre dovute nel 2004, sia per il 2005, e non ci sarà più nulla da fare. Temo che l'aumento avrà effetti davvero negativi sulla competitività della nostra offerta turistica. Il Governo ha scelto la via più comoda e iniqua: quadruplicare i canoni solo sulle imprese che già pagano le concessioni, rinnovando invece l'impunità a vaste aree turistiche italiane dove l'evasione impera, rinunciando a coinvolgere Enti locali e Regioni nella lotta all'evasione fiscale. L'unica via per ottenere una corretta rimodulazione dei canoni, come del resto chiedono gli imprenditori di spiaggia. In più c'è la beffa: si pagherà più di quanto inscritto dal Bilancio dello Stato. Se fosse stato varato il decreto, previsto dalla Finanziaria 2004, il prelievo sarebbe stato infatti di 140 milioni, mentre con l'aumento del 300% c'è una stangata aggiuntiva, del tutto immotivata, che “rastrella” dalle imprese balneari altri 50 milioni di euro all'anno”.

Con la “fiducia” decade anche l'emendamento di Gambini teso a migliorare il dispositivo sulla proroga all'adeguamento antincendio delle strutture alberghiere, che in parte è stato varato al Senato. La stessa sorte ha subito anche l'emendamento presentato dal deputato riminese volto a scongiurare la chiusura delle attività di noleggio delle moto d'acqua, causata da una contraddittoria norma del Codice della navigazione.

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