"Quando sono stato eletto al Senato nel 1996, era in pieno svolgimento il contenzioso aperto della amministrazione finanziaria italiana per ottenere da parte dei lavoratori frontalieri il pagamento degli arretrati, nella logica della doppia imposizione. La prospettiva appariva drammatica per migliaia di famiglie, ed anche se vi erano dubbi sulla fondatezza di quella richiesta, le notifiche di procedimenti tributari eranno assai numerose. Ho considerato quei provvedimenti profondamente ingiusti perchè non si poteva fare pagare a migliaia di cittadini la disonestà dei pochi furbi che avevano approfittato della loro collocazione di lavoratori all'estero per ottenere l'assegno di disoccupazione o le prestazioni agevolate dello stato sociale italiano. Per questo motivo il mio impegno è stato quello di azzerare il contenzioso riguardante il passato. Ho presentato assieme ad altri colleghi, un emendamento che ha cancellato i procedimenti aperti, stabilendo che per il passato nulla era dovuto. Poi ho sostenuto con una nuova moratoria nella definizione delle modalità di tassazione dei redditi dei frontalieri fino al 2000, come condizione temporale per consentire, nel frattempo, ad Italia e San Marino, di sottoscrivere una convenzione che regoli il frontalierato, come già avviene con i paesi nostri confinanti (Francia e Svizzera). Anche questo obiettivo è stato raggiunto. Nella finanziaria di quest'anno, prendendo atto che la convenzione tra i due stati non è stata definita, ho promosso un emendamento che proroga per tutto il 2001 quella moratoria. Questi sono i fatti concreti e i risultati raggiunti che nessuno può smentire nè cancellare, frutto del dialogo costruttivo che in questi anni ho intrattenuto con l'Associazione dei frontalieri".