Il ministero del Lavoro ha tagliato oltre 116 mila euro di finanziamenti già assegnati all'associazione nazionale Unione Mutilati del lavoro, si tratta di un pasticcio burocratico oppure le modalità degli uffici ministeriali hanno avuto l'obbiettivo di escludere alcuni soggetti? E' succintamente la domanda che Sergio Gambini rivolge al ministro Roberto Maroni, dopo la notevole decurtazione che ha subito l'associazione, un fatto incredibile per le modalità, accaduto a cavallo del periodo natalizio dello scorso anno. "Ho appreso la notizia alla festa che l'Unione Mutilati della voce organizza a pasqua, un appuntamento tradizionale per le famiglie riminesi - spiega Gambini - a Roma mi sono attivato presso il ministero per capire se c'era la possibilità di di riattivare il finanziamento tagliato, ma ho ricevuto una risposta negativa". Da qui l'interrogazione parlamentare. Gambini riassume brevemente la vicenda: "il 22 dicembre arriva all'associazione un fax, la copia di una raccomandata arrivata poi il 29 dicembre, nel quale il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali richiede gli «attestati statali che riconoscessero l’evidenza della funzione sociale svolta relativamente alla legge 476/1987 pena la decadenza del contributo di cui alla L.438/9». La richiesta cade non solo alla vigilia di Natale, ma sollecita l'invio della documentazione entro il 27 dicembre, troppi pochi giorni per la richiesta, in un periodo che lascia l’Associazione nell'impossibilità oggettiva di soddisfarla".
Nonostante il tempo così limitato, il 26 dicembre l'associazione risponde al ministero con un fax interlocutorio, riuscendo a completare l'intera documentazione il 10 gennaio. Ma "nonostante ciò - scrive Gambini a Maroni - l’Associazione è stata esclusa da ogni finanziamento, con il risultato di pregiudicare i suoi programmi di assistenza, riabilitazione, inserimento dei mutilati della voce, che coinvolgono migliaia di famiglie particolarmente nella Regione Emilia Romagna". "A questo punto mi preme sapere quali sono i criteri di richiesta dei contribuiti e come intende procedere il ministero - dice Gambini - perché in futuro non accadano simili incongruenze amministrative. In ogni caso il ministro dovrà dire quali provvedimenti intende prendere per dimostrare concreto riconoscimento all’Associazione Italiana Mutilati della Voce, e riparare a quanto avvenuto".