Made in Italy, "proteste da tutto il Paese degli operatori commerciali e dei produttori per la vendita abusiva di merci contraffatte lungo le strade e sulle spiagge", il Governo ha messo in atto le azioni di contrasto e sostegno ai marchi italiani, previsti dalla legge Finanziaria 2004?. E' ciò che chiede Sergio Gambini ai ministri alle Attività produttive e alle Finanze, in un'interrogazione in commissione. L'azione parlamentare è stata depositata ieri per sollecitare l'Esecutivo ad intervenire sul fenomeno dilagante dell'abusivismo, il quale "da un lato danneggia la rete commerciale e dall'altro mette a rischio la convivenza civile a causa del degrado che provoca sul territorio e delle conseguenti forme di intolleranza che induce". L'allarme di Gambini, che prende le mosse dall'evoluzione in Riviera delle vendite illegali, pone gli interrogativi sugli effettivi adeguamenti della normativa italiana di contrasto, non solo in Italia ma anche nelle propaggini estere dello Stato e degli enti collegati.
Il dubbio è che nulla sia stato ancora fatto e particolarmente che il ministero delle Attività produttive non abbia provveduto, come prevede la legge, ad attivare l'attività giudiziaria.
"La Finanziaria 2004 disponeva nuove norme in materia di contraffazione e di tutela del marchio «made in Italy» e della proprietà intellettuale, punendo ai sensi dell'articolo 517 del codice penale l'importazione, l'esportazione a fini di commercializzazione e la commercializzazione di prodotti recanti false o fallaci indicazioni di provenienza, la falsa stampigliatura «made in Italy» su prodotti e merci non originari dall'Italia, l'uso di segni, figure, od ogni altra cosa che possa indurre il consumatore a ritenere che il prodotto o la merce sia di origine italiana - scrive ai ministri Marzano e Siniscalco il parlamentare riminese - disposizioni che prevedono tra l'altro il potenziamento delle attività di controllo e di analisi nelle operazioni doganali con finalità antifrode, il potenziamento della lotta alla contraffazione anche attraverso l'istituzione di un Comitato nazionale, campagne promozionali a sostegno del «made in Italy», la creazione di uno sportello unico doganale, l'assistenza legale all'estero per le imprese italiane tramite l'istituzione di un apposito Fondo".
A Gambini risulta che il 28 febbraio 2004 "sia stata istituita presso l'Agenzia delle dogane la prevista banca dati multimediale dei dati caratteristici idonei a contraddistinguere i prodotti da tutelare". Ma che ne è di tutte le altre iniziative? "Sono state date disposizioni precise a Guardia di Finanza e alle altre forze di polizia per reprimere la contraffazione dei cd musicali? - domanda Gambini - Il ministero delle Attività produttive ha avuto notizia di casi di uso di merci che violano un diritto di proprietà intellettuale e se l'abbia segnalato all'autorità giudiziaria, come previsto dall'articolo 4 comma 79 della legge Finanziaria per l'anno 2004. E se siano a conoscenza dei Ministri casi in cui l'autorità amministrativa, abbia accertato la violazione di un diritto di proprietà intellettuale o industriale e se in tal caso sia stato disposto il sequestro della merce contraffatta secondo quanto previsto dal comma 80 del citato articolo 4".