L'ombra di procedure anomale nelle amministrazioni straordinarie di grandi imprese italiane in difficoltà - tra le quali la Giacomelli - al centro di un'interrogazione di Sergio Gambini che ha rivolto quest'oggi al ministero della Giustizia. Il parlamentare riminese chiede immeditata chiarezza sulla vicenda delle grandi imprese in crisi, dopo le rivelazioni del settimanale l'Espresso sull'operato del ministero delle Attività produttive, il quale ha in mano "i destini di Parmalat, Cirio, Giacomelli, Tecnosistemi e molte altre", come si legge nell'articolo di Primo di Nicola e Marco Lillo, apparso sul numero 6 del periodico. Un'ombra inquietante sul destino dell'impresa riminese, dice Gambini "che nasce dagli esiti di un'ispezione disposta dal ministero della Giustizia al Tribunale di Roma. Ebbene, gli ispettori si sarebbero imbattuti, «in tali e tante anomalie delle amministrazioni straordinarie da aver scelto di dedicare una parte della loro relazione a questo settore»". Non solo, nell'articolo del settimanale viene riportata una lettera del luglio scorso, inviata da Simonetta Moleti, capo dell'ufficio E5 del ministero della Attività produttive, al ministro stesso, Antonio Marzano, dove si legge che in molti casi "L'azione dei commissari si dirige non già al rilancio dell'azienda ma semplicemente al tentativo di venderla". E tra i casi viene citata la riminese Giacomelli, la cui vendita "rischia di concludersi al corrispettivo di 7 milioni di euro a fronte del valore inizialmente determinato in 24 milioni".
"Già il Governo nella crisi Giacomelli ha gravi colpe - dice Gambini - , perché ai lavoratori e alle stesse imprese non ha offerto gli strumenti offerti a Parmalat e, nei mesi scorsi, a Volareweb: la possibilità di dividere i creditori in classi, di trasformare i crediti in azioni, quella per l'amministratore straordinario di disporre direttamente delle revocatorie, la velocizzazione dei processi attraverso cui è instaurata la procedura di amministrazione straordinaria. Ora questa denuncia che grava sull'operato del ministero delle Attività produttive, riportata dagli uffici di un altro ministero, quello della Giustizia. Una relazione ufficiale, quindi, sulla quale il ministro Castelli dovrà dare delle valutazioni e che chiedo sia messa celermente a disposizione del Parlamento". L'Espresso mette in relazione le anomalie nelle procedure delle amministrazioni straordinarie con le inchieste avviate dalle procure di Roma e Potenza circa i nomi dei commissari. Il settimanale riporta le scoperte del Gico della Guardia di Finanza ed intercettazioni telefoniche, nelle quali è coinvolto il fratello del ministro Marzano, Ernesto. Le indagini rivelerebbero l'esistenza di un mercato delle nomine, che coinvolgerebbe Ernesto Marzano insieme a consulenti e faccendieri. Un mercato che sarebbe regolato da tariffari che - secondo il settimanale - presuppone parcelle enormi, procedimenti di vendita poco trasparenti e danni ai creditori. "Sono notizie di incredibile gravità quelle riportate dall'Espresso - ha dichiarato Sergio Gambini - che il Governo deve chiarire immediatamente. Sono risposte che deve dare al Parlamento, al sistema economico italiano e ai tanti lavoratori che, in un momento così difficile, chiedono allo Stato tutela e sostegno".