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Senatori An per resuscitare la tassa di soggiorno, Zavoli e Gambini contrari: "E' l'ultimo colpo alla competitività"

No alla tassa di soggiorno per chi alloggia in alberghi o case prese in affitto attraverso le agenzie: è la proposta di alcuni senatori di Alleanza Nazionale, un emendamento alla Finanziaria firmato per primo da Giuseppe Specchia, trova il dissenso dei parlamentari riminesi Sergio Zavoli e Sergio Gambini. "Sarebbe una nuova iattura per il nostro turismo che già soffre della competitività rispetto alle destinazioni europee nostre concorrenti - dicono dal Senato e dalla Camera, commentando negativamente un'idea che, a far di conto, penalizzerebbe prima di tutto il turismo romagnolo. "Il nostro turismo già soffre per i prezzi più alti rispetto alla concorrenza: è ormai consolidata la richiesta di diminuire l'Iva per l'industria turistica italiana, allineandola alle imposte che vigono nei paesi vicini. In Francia è al 7,50%, Spagna e Grecia sono al 4,5%. Si discute da anni per combattere il "dumping" fiscale dei nostri concorrenti, e ora a una forza di Governo viene in mente di aumentare del 5% il costo della vacanza in Italia? Se la proposta trovasse conferma ci troveremmo davanti a un errore macroscopico".

Non è il solo aspetto "singolare" della proposta depositata dai parlamentari di An per la Finanziaria 2006. Innanzitutto si colpirebbero le imprese ricettive e le agenzie turistiche ed immobiliari, in gran parte piccole e medie imprese, diffusissime nel nostro territorio. E poi c'è l'aspetto dei tagli della Finanziaria che, anche per il disegno di legge in discussione quest'anno, graveranno sugli Enti locali e, quindi, sui servizi ai cittadini e agli ospiti. "E' un rimedio per compensare i tagli ai Comuni, attraverso i quali il Governo cerca di far quadrare i conti - spiegano i due parlamentari, Zavoli e Gambini - tagli che la Finanziaria compenserebbe gravando sul prezzo della vacanza, introducendo un balzello sul tempo libero degli italiani, già provati nei loro consumi, e sui turisti stranieri. Che tendono, ovviamente, a risparmiare. Faremo la nostra parte alle Camere - concludono i riminesi - ma temiamo che, se la discussione andrà avanti come lo scorso anno, a colpi di Fiducia, sarà necessario un ben altro impegno. Per questo lanciamo un appello agli esponenti riminesi della Casa delle Libertà: fate presente a chi ha avanzato la proposta che non solo per la nostra Riviera, ma anche per tutto il turismo balneare italiano, sarebbe un grave colpo".

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