«Governo subdolo: così cancella la storia» Intervista a Maurizio Ridolfi
«No alla soppressione delle Feste civili»: poche parole ma eloquenti che diventano un blog, soppressionefestecivili.blogspot.com e una raccolta firme varati da alcuni insegnanti universitari e amministratori emiliano romagnoli. Roberto Balzani, sindaco di Forlì, Thomas Casadei docente all'Università di Modena e Reggio, il rettore di scienze politiche dell'Università di Tuscia Maurizio Ridolfi, Sauro Mattarelli, presidente della fondazione Oriani di Ravenna, uniti nel dire che «la soppressione delle feste civili, contenuta nelle misure straordinarie di finanza pubblica del Governo di questo agosto, è un colpo molto duro inferto al già precario equilibrio simbolico su cui si regge l'identità della Repubblica».
Quanto duro, professor Ridolfi
«Ha stupito questo assordante silenzio su una misura che incide sulla rappresentazione della Repubblica, così come continuano i ragazzi a conoscerla a scuola. Faccia un confronto con la Francia o gli Stati Uniti: sarebbe possibile cancellare il 14 luglio francese o il 4 luglio? E invece è successo con un provvedimento che ha tutt'altro scopo e finalità. Occorre mettere di fronte alla pubblica opinione un fatto di tale portata: sta succedendo ciò che non è accaduto mai, la cancellazione di quei simboli che nel passaggio da una generazione a un'altra hanno rappresentato l'immaginario della Repubblica».