Il video fa parte di una campagna, Safe Internet banking (http://www.febelfin.be/en/safe-internetbanking), belga. Credo sia utile in temmpi di social network dilaganti. Cheers
Tutti gli anni, tra la fine di settembre e queste ore, un tarlo microscopico comincia a rodere un angolo di cuore, là dove si intersecano desiderio, amor proprio e l'arteria che va alla ragione. C'è una piccola cicatrice che il tarlo va a intaccare: quando lasciai il breve impegno dell'università. Scienze Politiche, indirizzo internazionale. Che a sentirla così suona chissà cosa, anziché poca. Il tarlo allora se ne stette buono, aveva comunque di che essere contento, perché il mio diplomino, abbandonato per le scorribande giovanili nel lavoro, l'avevo preso. E quel poco che raccontavano i docenti forlivesi l'ho inseguito per altre vie. E poi, Primum vivere, deinde filosofare. E allora se ne stette zitto. Forse perché rincantucciato vicino all'arteria che porta alla ragione. Ma da qualche anno rifaceva capolino, un po' discreto, un po' aggressivo... Stavolta l'ho zittito.
Argomenti:Sport, benessere ed ecologia: Target Sinergie sponsorizza la Green Race Ecorunning, l’evento milanese per atleti e amatori promosso dall’Amsa, la multiutility che fornisce servizi ambientali e di pulizie strade nel capoluogo lombardo, che si terrà nel Parco delle Cave domenica 21 ottobre. Come avviene a New York, Londra e a Sidney, anche Milano valorizza il suo parco più bello con una corsa che diventa festa. Infatti, oltre al percorso di 10 km ‘street/country’ dedicato agli atleti – al cui interno si trovano grandi prati, boschi, laghi, argini e cascine storiche, con scorci e panorami ambientali unici per un campo di gara – si affianca l’occasione educativa per chi vuole passare una domenica nella natura, con una ecorunning di 2 chilometri.
Target Sinergie ha deciso di affiancare lo sforzo di Amsa anche in questo grande evento. L’azienda riminese è partner della multiutility lombarda – gestisce in outsourcing il magazzino ricambi e il lavaggio del parco automezzi della grande azienda di servizi ambientali – ed è stato naturale sottolineare il legame dell’azienda riminese con Milano sostenendo un momento significativo per la il tempo libero della città, carico di significati per gli organizzatori e per i partecipanti. Come scrivono gli organizzatori: è infatti “sia un’occasione di alto profilo sportivo, tecnico e agonistico (riservata ad atleti e appassionati), sia una festa/corsa/passeggiata,’a passo libero’ aperta a tutti”. Ma anche un modo coinvolgente per mantenere alta l’attenzione sui temi ambientali che Amsa promuove. E che trovano in Target Sinergie un partner consapevole: Target Sinergie e le sue consorziate hanno infatti adottato un Sistema di gestione integrato di Qualità e Gestione Ambientale Iso 9001 – 14001 in tutti i servizi che erogano nelle sei regioni italiane dove operano.
Se il risultato della contestazione alla manifestazione di Forza Nuova è stato un po' di gazzarra e due vetri rotti di un'auto dei carabinieri, credo che l'Anpi abbia fatto bene ad andare a “lustrare le targhe” (come ha più o meno scritto qualcuno), in tutt'altra parte della città. Perché ha segnato diverse misure sulle distanze che possono occorrere oggi tra fascisti e antifascisti e tra metodi che accomunano o distinguono i primi dai secondi.
Forza nuova è andata, comunque la si voglia vedere, ad una conta. Con un'azione dimostrativa su scala regionale e nazionale. Sul peso che ha a Rimini abbiamo già avuto prove evidenti della sua inconsistenza, così come della soglia di attenzione che raccoglie. Sono pochi e non riescono ad andare oltre la stanca litania di teorie ormai rese opaline dalla storia. Non parliamo della loro capacità organizzativa: qualche volantino e un tentativo maldestro finito in giudicato. Una minaccia risibile, insomma: il mascellone, se potesse, li avrebbe già rispediti tra i balilla. La manifestazione di ieri, anche se “organizzata” su scala regionale, non ha superato di molto quelle precedenti. E sì che siamo la terra natia del mascellone. Una ventina di agenti in tenuta antisomossa la dice lunga sulla reale preoccupazione che ha destato il numero dei militanti neri e dei loro contestatori. Il bilancio delle vittime, qualche petardo scoppiato e due vetri rotti, sintetizza il portato degli ideali che li animano. Evitare il terreno di “confronto” con gli uni e gli altri, andando altrove quindi, è stata la summa della filosofia cittadina: quando sei in strada, non parlare con i patacca, chi ti guarda da lontano non capisce la differenza.
Anche andare al parco Cervi ha significato in qualche modo andare alla conta. Intanto per chi si riconosce nell'eredità lasciata dagli antifascisti, quelli scomparsi o con i radi capelli bianchi che l'antifascismo l'hanno vissuto sulla propria pelle. Che, per chi non lo ricordasse, si riassume nella Carta Costituzionale. Ma ha significato anche andare alla conta di chi non sceglie un metodo: quello dei fascisti. E decide di non porsi né allo stesso livello né sulla medesima prospettiva, temporale e politica. Né, tantomeno, prestarsi ad un gioco delle parti che, alla fine, non paga. Ai monumenti di Morri la somma di chi ha ribadito la propria appartenenza mostra un saldo positivo che doppia i manifestanti e i loro interlocutori. E pur senza clamore, soffoca gli echi ormai sordi di parole d'ordine stantie. Non è poco. Anzi, è abbastanza per riflettere su come, almeno a Rimini e provincia, coltivare in futuro il terreno della cultura democratica.
Argomenti: Società: Sodalizi: Luoghi:Tra gli utensili di cucina che POSSONO ASSOLUTAMENTE MANCARE ad un single, c'è sicuramente il robot da cucina. Può capitare che ne sentiate la mancanza, quando dovete preparare, chessò, il ragù in quantità industriali per poi congelarlo. Ed è comprensibile. A tritare la cipolla si fa presto: la tagliate a metà, poi fate quattro taglietti per quasi tutta la sua larghezza, poi la girate e la tagliate a fettine e il gioco è fatto. Il sedano è pure divertente, fa tutto lui: lo stendete, lo battete con il piatto del coltello schiacciandolo ben bene, poi lo tagliate a fettine, ci pensa la sua naturale venatura a far venire fuori i dadini piccoli. La vera tragedia sono le carote. Prima le tagliate a fettine per la lunghezza, poi le fettine le riducete a listarelle lunghe, poi le listarelle le riducete a cubettini. Insomma, una palla. Per fare cosa, poi? Buttarle nel tegame a rosolare con l'alloro in attesa della carne? E vedere scomparire il tutto dopo tre ore di cottura, a parte quei maledetti cubetti che ti hanno fatto perdere tanto tempo? Vabbé, forse però ne vale la pena. Alla prima forchettata :-)
Quando ci si appresta a tutto questo sano lavorio una tantum, è il pensiero delle carote che spinge il single a rimandare la preparazione e a cercare un negozio per investire in un robottino di cucina, magari piccolo perché lo spazio è tiranno. E fa la più grande cazzata della sua vita. Perché se lo prendi piccolo ci triti una cipolla alla volta. E non la triti, no, la rendi una purea. Il che, fa anche un po' schifo, quando vedi che olio e cipolla hanno la stessa consistenza. Non solo. Scopri che per tritarla devi tagliarla in tanti piccoli pezzi, perché senno la lama non fa il suo mestiere. E quindi ci metti più tempo a metterla nel robottino, a tritarla, a scolarla nella pentola che a lavorarla a coltello. Ed ecco che cominci a maledire l'investimento. Ti sollevi un po' quando viene il turno delle carote. Ma è al sedano che scopri quanto sei stronzo. Perché la lama ne trita una parte e i pezzi più grossi rimangono attaccati alle pareti. E non c'è niente da fare, più ti incaponisci e peggio è. Puoi solo consolarti di non averlo preso più grande, perché il risultato sarebbe stato una modica quantità tritata sul fondo ed il resto sparso per le pareti del robottone. Che poi dovrai lavare, prima di metterlo nella scatola e, poi, sul ripiano più alto della dispensa. Dove lo dimenticherai.
Per la cronaca, dopo aver rosolato le verdure, mettete la carne (manzo e maiale = 3 + 1), fate rosolare bene, quando si asciugano i liquidi una bella spruzzata di vino bianco, fate evaporare (bene senno il vino lascia l'acido), aggiungete il pomodoro (io metto i pelati frantumati) e fate cuocere a fuoco lento (due o tre ore).
Argomenti:E’ partita in Sardegna la nuova esperienza di logistica agroalimentare in outsorcing del gruppo Cellino, il quale ha affidato a Target Sinergie l’appalto del reparto confezionamento dell’omonimo pastificio a Santa Giusta, Oristano. Fondato nel 2001, per opera di Alberto e Lucina Cellino, il pastificio è nato come naturale conclusione di una filiera che vede il gruppo Cellino da tempo impegnato nella valorizzazione delle produzioni cerealicole sarde. In 12 anni il Pastificio Cellino ha consolidato la sua offerta attraverso la produzione di numerosi tipi di pasta commercializzati con il proprio marchio “Di Sardegna”, presente capillarmente nell’isola e diffuso sui mercati italiano, tedesco e statunitense. Accanto alla propria produzione, il Pastificio Cellino affianca la produzione di pasta alimentare per altre 20 aziende a marchio privato.
Il connubio logistico Target Sinergie – Pastifico Cellino si è sviluppato a partire dal reparto confezionamento dello stabilimento sardo. In precedenza era gestito totalmente “in casa”, poi il Pastificio ha intravisto nella terzializzazione dei vantaggi operativi importanti ed è nata la collaborazione con Target Sinergie, che vede l’impiego attuale di circa 26 addetti. Entro pochi mesi la collaborazione si estenderà alla gestione del magazzino Prodotti finiti, con una previsione di utilizzo di 50 unità totali. Target Sinergie consolida così la sua presenza sul mercato logistico sardo, dove da tempo eroga servizi alla società di distribuzione agroalimentare Marr spa.
La scuola di prevenzione José Bleger riaprirà le sessioni di studio 2012 – 2013 con un seminario di Osvaldo Saidon su “Gruppi autogestiti nella clinica”. Il seminario si svolgerà presso l’Hotel Imperial Beach in Via Toscanelli 19 a Rimini dalle 16 alle 19 di venerdì 28 settembre 2012. Attività in collaborazione con http://area3.org.es
Osvaldo Saidon
Psichiatra Psicoanalista, Docente della scuola Bleger, si occupa di gruppi e di interventi istituzionali. E’ stato per diverso tempo esule in Brasile dove ha lavorato sui temi dei gruppi e dell’analisi istituzionale. A Buenos Aires esercita la clinica e formazione, interventi di supervisione e attività psicopolitica. E’ impegnato su temi che riguardano la scena teatrale di avanguardia ed il cambiamento sociopolitico come forma di diffusione del benessese psicosociale. Sviluppa la schizoanalisi di Deleuze e Guattari.
Ultimi volumi pubblicati:
Clinica Società e Schizoalaisi, Paidos
La potencia Grupal, Paidos
El cuerpo en la clinica Istituzional, con Bernardo Kononovich, Paidos
Articolo di Saidon
La scuola di prevenzione José Bleger riaprirà le sessioni di studio 2012 - 2013 con un seminario di Osvaldo Saidon su "Gruppi autogestiti nella clinica". Il seminario si svolgerà presso l'Hotel Imperial Beach in Via Toscanelli 19 a Rimini dalle 16 alle 19 di venerdì 28 settembre 2012. Attività in collaborazione con http://area3.org.es
Osvaldo SaidonPsichiatra Psicoanalista, Docente della scuola Bleger, si occupa di gruppi e di interventi istituzionali. E' stato per diverso tempo esule in Brasile dove ha lavorato sui temi dei gruppi e dell'analisi istituzionale. A Buenos Aires esercita la clinica e formazione, interventi di supervisione e attività psicopolitica. E' impegnato su temi che riguardano la scena teatrale di avanguardia ed il cambiamento sociopolitico come forma di diffusione del benessese psicosociale. Sviluppa la schizoanalisi di Deleuze e Guattari.
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Articolo di Saidon
E' bello pedalare, andare al lavoro e tornare, e ricordarti, ogni volta, che fai prima su due ruote piuttosto che su 4. Perché Rimini è piccola. Centro – Gros 15 minuti appena. Gros - centro un po' di più, se – bum! - buchi alla Colonnella. Ma vuoi mettere camminare fino a San Giovanni, con le scarpe antinfortunistica... Vado da Martini, di fronte alla chiesa – ho una bici Martini, gli ho scucito 240 euro anni fa, due settimane dopo avergli scucito altri 240 euro per una bici poi rubata, mi aspetto che mi ripari la ruota - faccio per entrare mentre il titolare si congeda da una cliente e questi, il titolare, sulla porta, mi dice «Aspetti un momento». Aspetto. Sotto il sole. Sento che parla con un altro cliente di una corona da 44, o un pignone, non so. Aspetto. Sotto il sole. Lo congeda con calma – senza aver venduto niente - viene da me, sempre sotto il sole e mi dice «Dica». «Buongiorno». Capisce al volo e ripete «Buongiorno». «Mi è scoppiata una gomma» «Scoppiata o bucata?» «C'è differenza?» «Se è scoppiata tocca cambiare il copertone». «E' scoppiata ma non so se il copertone è da cambiare». «Ma ha fatto bum o ha fatto pssss?» «Ha fatto bum, direi». «Bisogna cambiare anche il copertone, allora». «Mah, vediamolo prima» dico io. «No, è sicuro, se ha fatto bum, tocca cambiare il copertone...» «Prima vediamo» insisto io. E questo mi alza la bici e mi fa controllare il copertone... Non ha strappi, almeno sul battistrada. «Venga domani a prenderla». «Guardi che io ci vado a lavorare con la bici» «Allora venga verso le 7 – 7,30. Sono le sei, vediamo se riesco a trovare un buco...» «Grazie». Nel frattempo, nonsopperché, il dialogo – «ha fatto bum o psss? Cambiamo il copertone» - mi fa venire in mente il meccanico di via Bertola, altro genio del savoir faire commerciale. In vetrina ha un cartello: si riparano solo le bici vendute. Il quale, per un tirante del freno spanato, (sì, quella stupida, piccola vite cava d'allumino che serve a regolare la guaina del cavo del freno) voleva cambiare entrambe le leve. Quattordici euro. Per la cronaca, il tirante l'ho comprato da Semprini per 50 centesimi. Alle 7,30 ritiro la bici, vedo da lontano la camera d'aria e il copertone sulla bici. Gentile – che strano - mi fa vedere il buco nella camera d'aria ma NON quello del copertone. Sbircio quello montato, che mi sembrava un po' tassellato per l'uso che ne faccio e mi dice: «visto che fa molta strada ne ho messo uno più robusto». «Quant'è?» «Venti euro». «Grazie».
Argomenti: Luoghi:C'era la domenica mattina in piazza Cavour prima delle grandi mostre, sonnacchiosa e usuale, e c'era la domenica mattina delle grandi mostre di Goldin, più movimentata e dagli accenti inusuali. Inusuali in città, beninteso, non a marina. E non era spiacevole, anzi. Direi rinfrancante. Anche perché, prendendo il giornale all'edicola o eseguendo il rito cittadino della colazione al caffé Cavour, vedevi Rimini attraversata da persone che della “solita” cartolina riminese per antonomasia – sabbia sole sandali e sudore – non gliene poteva fregare di meno. Anche in giornate uggiose come questa, o brumose di calico autunnale. Niente contro i sandali e il sudore, parecchio del pane riminese viene da lì, eccezion fatta per buona parte di poveri bagnini e di poveri albergatori, che lavorano “a gratis et amore deo”. Per questo mi sono un po' preoccupato quando la Fondazione Cassa di Risparmio ha annunciato il divorzio dall'imprenditore della Linea d'ombra. Ultima conseguenza di un disastro amministrativo sancito dal commissariamento della cassaforte – e vetrina di potere - dei maggiorenti cittadini.
Attenzione, grandi mostre a Castel Sismondo ce ne sono state: il Meeting negli anni non si è risparmiato, così come la Cgil del congresso nazionale, per dirne qualcuna. Non si può dire che prima di Goldin ci fosse il deserto dei barbari, no. Dico che però la presenza di un evento espositivo in città non è mai stata così palpabile e netta come negli ultimi tre anni. Non tiro in ballo le cifre, anche perché stiracchiandole a destra o a sinistra si può provare tutto e il contrario di tutto. E non faccio nemmeno i conti del bottegaio, con esempi di ristoranti e bar del centro prima e dopo la cura espositiva: su questo terreno scivolano già le associazioni di categoria e gli ultimi esempi di dibattito – torno ai bagnini – mi fanno stare alla larga. Mi preoccupa invece la piega dei commenti sul "divorzio".
C'è chi esulta perché Linea d'ombra non sarà più tra noi. La proposta culturale era troppo bassa, secondo molti e ben educati all'arte pensatori, che vedevano nei percorsi espositivi di Castel Sismondo pochi contenuti e grande ricchezza di nomi, specchietti per il facile orecchio delle casalinghe di Voghera piuttosto che per occhi abituati al bello dell'Arte. Insomma, una cultura con la c minuscola, fatta per masse ineducate. Con buona pace di tutti quei lamentii stratificati nei decenni della cultura riminese – lo stesso coro che ha criticato Goldin, beninteso – circa un eccessivo appiattimento sul turismo senza cultura: sabbia sole sandali sudore, appunto. Coro nel quale mi ci metto anche io, sia chiaro. Non so se la pensano così i molti che nelle esposizioni hanno lavorato, sopratutto in questi periodi grami. Un'amica mi ha parlato delle ore trascorse a lustrarsi gli occhi nei colori di Van Gogh. Se le proposte di Goldin sono da massaia o Culturali, non ha fatto parola. E non posso dimenticare il magnetismo di Turner, quando me lo sono trovato davanti. Ma da qualche parte, per invertire con numeri tangibili (non con le dotte dissertazioni, ché qui a Rimini siamo maestri) la deriva turistica da non culturale a culturale, toccava cominciare.
Un amico ben educato (all'arte), dopo aver ricordato la querelle sulla proposta culturale ecc. ecc, che le file all'ingresso erano diminuite, ha liquidato il divorzio come una necessità: “il commissariamento...”. Il resto (visitatori, diverso approccio con la proposta turistica) non conta. Quanto al dover guardare anche con gli occhi dell'Amministratore, oltre che dell'Esteta, l'ha liquidato con un "Noi abbiamo Massimo" (Pulini), sottintendendo che qualcosa si inventerà. Perché, dei due, l'Amministratore è Massimo. E accanto alla mia fiducia in Massimo (Pulini) ci metto pure gli auguri di cuore. E ce ne vogliono di auguri, con le casse pubbliche di 'sti tempi. Auguri che questo filone espositivo non si spezzi, ma che si rafforzi con proposte che incontrano sì la massaia, ma la fanno crescere. Perché di vernissage pieni e sale vuote l'indomani, francamente, ne abbiamo piene le culture. E vuota l'arte.
Argomenti: Persone: Opere: Luoghi:
Target Sinergie coglie l’occasione per invitare i soci lavoratori, i dipendenti e i tirocinanti a trascorrere una giornata insieme al “Meeting per l’amicizia tra i popoli”, ospitato presso i padiglioni fieristici di Rimini – manifestazione internazionale di arte, lavoro, media e attualità, luogo di incontro tra religioni e culture diverse. Desideriamo partecipare all’evento che, in questi anni, ha inteso dare valore alla persona piuttosto che alimentare la logica del potere e della realizzazione sociale: l’occasione è gradita per richiamare il Consorzio a uno sguardo pienamente umano nei contesti di lavoro.
La proposta, per venerdì 21 agosto, si articola in due appuntamenti: alle 18 la visita alla mostra “L’imprevedibile istante. Giovani per la crescita”(Rimini Fiera, Padiglione B5), organizzata dalla Fondazione per la Sussidiarietà e Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, con la collaborazione di un gruppo di studenti universitari. L’iniziativa si colloca sulla scia del lavoro svolto sui “150 anni di sussidiarietà” (e proposto in una mostra inaugurata dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lo scorso agosto). La mostra descrive il percorso dei giovani che dopo la scuola superiore accedono all’università e poi al mondo del lavoro, oppure che frequentano una scuola professionale per avviarsi al lavoro. L’iter verrà descritto attraverso la documentazione di esempi virtuosi, esperienze che meglio sembrano affrontare i bisogni e le difficoltà, soggettive e riconducibili a “difetti” del sistema, incontrate nelle varie fasi (formazione professionale, università, lavoro post-universitario, studio all’estero, ecc…).
Alle 20 cena presso il ristorante tipico “Romagnolo” (Rimini Fiera, Padiglione B3), per la quale è previsto un contributo di 10 euro. Le prenotazioni per la partecipazioni vanno lasciate ai propri capisquadra entro venerdì 17 agosto.
«Target Sinergie ha raggiunto nel 2011 i 16 milioni di fatturato, incrementandolo rispetto al 2010 del 22%»: Davide Zamagni, presidente della società consortile di Rimini, ha aperto con questo annuncio l’annuale assemblea dei soci, svoltasi nei giorni scorsi. La logistica si è confermata la voce più importante nei servizi erogati da Target Sinergie, con 11 milioni e 200 mila euro di fatturato raggiunto, seguono il settore delle gestioni dei servizi, che ha superato i 3 milioni e mezzo di euro di fatturato, ed, infine, la divisione igiene e pulizie industriali con 1 milione 200 mila euro.
«Nel 2011 abbiamo acquisito importanti servizi, consolidando il proficuo rapporto avviato con i nostri clienti più importanti – dice Davide Zamagni – come l’acquisizione della gestione della piattaforma logistica di Partesa a Imola e i nuovi servizi per Marr spa nel settore agroalimentare, solo per citarne alcune sul territorio. Alle quali si sono affiancate nuove commesse a Milano (Amsa), Ferrara, Marotta. Insomma, il profilo del lavoro di Target Sinergie è ormai definito come una realtà sovraregionale che opera con propri cantieri, oltre che in Emilia-Romagna, nelle Marche, in Abruzzo, Lombardia, in Toscana e Sardegna. E che impiega oltre 620 persone». Del consorzio Target Sinergie fanno parte le cooperative Target Service, Log – it e la cooperativa sociale in Opera, menzione speciale al Premio Marco Biagi – Il Resto del Carlino per la solidarietà sociale 2012.
«Ci siamo dati obbiettivi ambiziosi per il 2012, ma l’andamento dei primi 4 mesi sta dimostrando il superamento del budget previsto – ha spiegato il presidente Zamagni – con l’acquisizione di due nuove piattaforme distributive e di tre nuovi magazzini da gestire nel settore agroalimentare, oltre a numerose commesse nel settore dell’igiene e delle pulizie industriali. Disponibilità a mettersi continuamente in discussione, interesse a crescere con l’azienda, passione per il lavoro: questo è il profilo delle persone necessarie a raggiungere obbiettivi ambizioni. L’esperienza degli ultimi anni ci dice che il gruppo di lavoro formatosi in Target Sinergie corrisponde a queste caratteristiche».
«E se per il 2012 abbiamo obbiettivi ambiziosi , per il 2013, nel quale ricade il 25° anniversario della fondazione della nostra cooperativa madre, Target Service, vorremmo farci un regalo: vorremmo raggiungere insieme 25 milioni di fatturato e, di conseguenza, aumentare il numero delle persone che condividono con noi questa esperienza di lavoro e di impegno».
C'è che ieri mica mi aspettavo una cosa così. Per il compleanno, dico. Uno dice che si sente in uno stato di pienezza, però poi non dice nemmeno la pienezza di cosa è, perché non lo sa spiegare nemmeno a sé stesso. Però pienezza, ecco. E non è solo per gli sms che arrivano e le paste che mangi con i compagni - sì COMPAGNI - di lavoro. E' che poi magari metti a puntino una roba che ti stava a cuore, e 'sta pienezza si volta a essere pure adrenalinica. E poi continua la rumba di auguri sulla bacheca e poi passi dalla zia a prendere le tagliatelle e questa, quando stai per andare via, sparisce in camera e torna con una manciata di euro, perché avrai anche 48 anni, ma lei ti regala la mancetta di quando eri ragazzino e non se ne rende nemmeno conto di che regalone ti fa. E allora 'sta pienezza qui sale, sale di augurio in augurio, di ora in ora, e diventa una marea di emozioni lievi, come quando il mare è calmo ma la marea è salita, e sciaborda sull'orlo delle ciglia. E adesso l'ho capito perché si dice Cento di questi giorni.
Argomenti: Ricorrenze:Sono nato da Paltrinieri. Sono stato ritto sul palmo di una mano. Sono evaso dal giardino di casa su una macchinina a pedali e mi hanno fermato alla latteria, prima della chiesa di San Giuliano. Poi la macchinina è sparita. Sono stato su una biciclettina blu con un joker. Sono andato da Paltrinieri con il nonno, a vedere il fratellino e dal ponte guardavo le barche con le coperte sopra. Sono stato in aereo con la mamma e Roberto. Sono stato in Sud Africa, in una roulotte e mangiavo le canne da zucchero che spuntavano ovunque. Sono stato all'asilo in Sud Africa, dormivo in una brandina e parlavo l'inglese, ma non lo sapevo. Per il mio compleanno ho avuto una capanna zulù tutta dolce, con un albero di marshmallow. Sono stato all'asilo da suor Maria e mi piaceva tanto che un giorno ho insistito per andarci. Mi ci hanno portato ma non c'era nessuno: era sabato. Come era brutto il cortile vuoto. Sono stato alle scuole Ferrari in prima, dalla mia finestra guardavo sempre i rombi colorati sul tetto dell'hotel Napoleon e una ragazza nuda sull'insegna del night club di fronte. Sono stato con la nonna, il nonno, la zia Rita e lo zio Utto. Sono stato al cinema con il nonno a vedere Luis De Funes al Metropol. Sono scappato intorno al tavolo dal nonno, perché era arrabbiato. Sono stato a scuola a San Giuliano, con Gegio e Giuseppe. Sono stato in giardino a imparare a memoria le poesie, poi non mi entravano in testa e la zia Rita mi diceva di dormirci su. E la mattina dopo le sapevo. Sono stato malato, con lo zio Utto che mi faceva prendere le supposte. Un giorno l'ho presa da solo ma lui non ci ha creduto. E l'ho presa due volte. La mamma è tornata dall'Iran con Robertino, e sono stato nella casa in città ma non mi hanno cambiato scuola. Sono stato sul 2, sul 4 e sull'8, tutte le mattine all'andata e al ritorno. Sono salito su un aereo con l'hostess e i miei soldatini medievali a Rimini e papà mi è venuto a prendere a Roma. Sono stato a Gaeta. Ho fatto la terza a Gaeta, e il maestro Cosimo ci faceva cantare l'inno nazionale. Sono stato in elicottero. Sono stato a una festa sul Castoro II e sono scivolato e ho fatto cadere il babbo. Ho giocato a baseball con la mazza, la palla e il guantone che mi ha regalato papà. Ho giocato con un sacco di ragazzi a baseball, in un cortile vicino a casa. Poi la palla ha rotto un vetro e sono scappati tutti. Una notte sono partito per Rimini perché il nonno stava male. Ho visto la gola del Furlo e l'acqua del fiume quella mattina e ho chiesto cosa aveva il nonno e il babbo mi ha detto che era morto. Sono tornato a Gaeta. Con una 500 blu, la mamma e Robi e tanti pacchi sono tornato da Gaeta. Sono andato alle scuole Tonini, di là del parco, ma non c'era posto. Sono andato alle scuole De Amicis e il posto c'era con la maestra Giovanna Chicchi. Ho scritto bei temi – diceva la maestra - e ho scritto in un quaderno con la storia di Rimini, dell'arco d'Augusto e del ponte di Tiberio. Ho ballato con l'Angela Tarani Crocodile Rock di Elton John nella sua cucina. Un sacco di pomeriggi e un sacco di volte. Ho fatto a botte con Marco Mazza. E le ho sempre prese. Ho fatto due gol nel cortile della scuola, uno di culo su calcio del terzino, uno con i piedi. E basta. Ho fatto i giochi della Gioventù e volevo ritirarmi al primo giro del campo di baseball. Poi mi hanno fatto ripartire e sono arrivato decimo. Su undici. Ma c'era la medaglia lo stesso. Ho firmato la lettera di auguri alla maestra Chicchi che stava male, anche se non volevo perché dicevo che eravamo noi che l'avevamo fatta stare male. Ho finito le scuole elementari.
Argomenti:Click here to view the video on YouTube.
Un video per raccontare 10 anni di cooperazione sociale, di progetti per gli inserimenti lavorativi di persone svantaggiate e per guardare al futuro: sono i contenuti salienti del video che In Opera, cooperativa sociale di Rimini, aderente al Consorzio Target Sinergie, ha prodotto. E che ha diffuso inaugurando il canale Youtube del Consorzio Target Sinergie.
Negli oltre 5 minuti di immagini il fondatore Domenico Pirozzi, ripercorre i primi passi della coop. Poi, la carrellata sullo stato dell’arte dell’azienda sociale riminese e dei servizi erogati, raccontati da alcuni dei protagonisti del lavoro: i capisquadra nei cantieri di logistica per l’editoria Umberto Ciraci e Marco Rossi e il responsabile operativo Gilberto Aluigi del servizio gestione dati e teleselling Hera. Una voce narrante completa il quadro d’insieme della professionalità raggiunta e dei molteplici e differenziati campi d’intervento – maturati in seno al Consorzio Target Sinergie – per i quali la cooperativa sociale In Opera impiega oltre 140 addetti: logistica, gestione di magazzini, centri di distribuzione, servizi di igiene, pulizie, sanità, gestione parcheggi e call center. Le immagini sono state girate presso lo stabilimento della Opportunity spa a Santarcangelo di Romagna, nella sede centrale e negli uffici decentrati del Consorzio Target Sinergie.
Il video, della durata di 5,35 minuti, è stato progettato e prodotto da Stefania Mosconi, Enrico Rotelli e dal presidente Simone Vezzali, quindi interamente dal personale della cooperativa, utilizzando il service Bottega Video per le riprese e il montaggio, sfruttando uno dei pacchetti di servizi per la comunicazione messo a punto dal Consorzio Sociale Romagnolo per le coop associate.
Nuova sede per il Consorzio Target Sinergie e le sue imprese consorziate: Target Service, Log – it, In Opera. Dal 25 giugno 2012 i nuovi uffici saranno operativi in via Pomposa 39/D, 47924 Rimini (RN) e risponderanno al nuovo numero telefonico 0541 796411, Fax (centralino) 0541 796451, Fax (uffici commerciali) 0541 769450. Fino al 24 giugno i nostri recapiti saranno i consueti.
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- Si può sapere com'è successo? Sta' calmo che non è grave.
- Come puoi dire che non è grave? Guarda quanto sangue sto perdendo. Morirò dissanguato. E' grave, gravissimo.
- Ma come è successo?
- Che ne so. Me ne stavo a guardare tutti quei culi che salivano le scale quando qualcuno mi ha colpito con l'asta di un cartello. Proprio sulla fronte. Dio, che botta.
- E tu te ne volevi scopare un paio, pensa un po'. La scopata l'hai presa tu questa volta: sulla fronte.
- Se mi capita tra le mani.... Se mi capita tra le mani...
- Allora hai visto chi ti ha colpito?
- Ho visto sì. Che botta.
- La conosciamo? E' una delle solite?
- E' stata una... Se mi capita tra le mani, quella maledetta....
- Sapresti riconoscerla?
- Credo di sì.
- Allora è fatta: quelle matte sono tutte schedate. Andiamo in archivio e la troviamo di sicuro. Sporgiamo una bella denuncia contro di lei per lesioni, resistenza e per...
- Per niente. Meglio di no.
- Meglio di no cosa?
- E' una questione privata. La risolvo io.
Sarti Antonio, sergente, crede di aver capito il senso della situazione. E anche io.
- Maledetto stronzo! Le hai toccato il culo e quella si è rivoltata. Maledetto stronzo! Ti sta come un vestito nuovo. T'immagini la denuncia che dovresti fare? «Mentre toccavo il culo dell'imputata, questa, con scarso spirito di collaborazione, mi colpiva in fronte...» Ci sarà da ridere.
- E chi sporge denuncia?
Felice Cantoni, agente, lascia perdere il discorso e riprende il lamento funebre. Continua pure a tenersi il capo tra le mani: - Che botta. Sto per svenire: sento che sto per svenire. Ma quando si arriva a questo ospedale?
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