Nel Maggio 2013 a Rimini ci siamo confrontati sulla lettura degli Emergenti nei Gruppi operativi coordinati nella scuola Bleger di Rimini e nella scuola area3 di Madrid.
Leggendo i testi in parallelo si sono potute vedere analogie e differenze.
Mentre il dispositivo di area3 è sempre costituito da coordinatore e osservatore con lettura di emergenti con alternanza di ruoli anche rispetto all’informazione che uno di loro tiene prima di ogni gruppo, nei gruppi operativi della scuola Bleger è previsto sempre il solo coordinatore tranne in quella occasione in cui il dispositivo ha visto coordinatore e osservatore.
L’informazione è sempre tenuta da un terzo.
Abbiamo già visto che non è tanto importante sapere quale sia il miglior dispositivo,bensì vedere quali sono le condizioni che rendono possibile un inquadramento vale a dire perchè area3 ha deciso di impegnare coordinatore e osservatore e la scuola Bleger solo il coordinatore.
Il mio contributo alla discussione sull’Emergente sarebbe quello di riportare come coordinatore per l’intero primo anno di scuola Bleger le differenze emerse tra i diversi dispositivi nei gruppi che prevedevano solo il coordinatore e quelli dove c’erano coordinatore e osservatore.
Il lavoro riguarda dunque livelli diversi che sono tra le due scuole e nella Bleger tra i due dispositivi
Tornando alla questione iniziale, coordinatore e osservatore entrambi sono incaricati perchè il gruppo realizzi il suo lavoro, i loro ruoli sono di farsi carico degli elementi di base che inquadreranno lo sviluppo del gruppo, poi emerge l’elemento fondamentale che riassume le loro funzioni e che assicura le previsioni: lo schema referenziale.(ECRO)
Lo schema referenziale è ciò che rassicura il futuro del gruppo operativo.
Lo stesso schema è costituito dalla formazione di entrambi (coordinatore-osservatore), che dipende dal tipo di apprendimento effettuato non solo in riferimento alla professione, ma anche nella vita sociale.
Così il gruppo operativo esige anche che il coordinatore e l’osservatore abbiano una collocazione determinata dall’insieme delle passate esperienze.
In questa dialettica si organizzano e si strutturano gli apprendimenti del coordinatore e dell’osservatore del gruppo operativo.
Per essere più espliciti e cercando di discriminare ciascuna delle funzioni possiamo dire:
1 – Il coordinatore ha come funzione quella di interpretare e segnalare quello che va succedendo. Si incarica di effettuare l’enunciazione che unirà la tematica verbalizzata con quella del funzionamento gruppale, dando così un elemento di organizzaione nel momento in cui il gruppo è sommerso dall’ansia nella discussione del tema. E’ lui che deve mostrare la molteplicità, segnalando gli elementi contraddittori che la costituiscono, che emergono però durante l’accadere gruppale come parti divise tra loro e senza connessione.
Il compito centrale del coordinatore consiste nell’indicare questa connessione, la quale così avvolta, porta in sé l’elemento vissuto e pensato del gruppo nell’esercizio del compito, che a sua volta, però, va ad occultarsi nell’attitudine disorganizzativa (ansia) nella quale il gruppo si dibatte nella scelta se assumere o no il compito.
2 – L’osservatore ha come fondamentale lavoro quello di organizzare gli elementi Emergenti del gruppo, per poterli ritornare al gruppo (lettura degli emergenti 20 minuti prima della fine dell’incontro), oppure per rielaborarli poi con il coordinatore che ristrutturerà la prospettiva che entrambi avevano del gruppo e poter così cominciare l’incontro successivo.
L’osservazione è essenzialmente un compito di ricerca mentre sul versante della coordinazione l’accento è posto più sulla operatività.
Entrambe si complementano e costituiscono piani distinti di lavoro di coordinamento nel gruppo non se ne può privilegiare una, in quanto tra loro non esiste sovrapposizione, ma complementarietà. L’osservatore può anche essere integrante al gruppo, osservatore partecipante, emettendo segnali sulla situazione. Questa partecipazione deve però essere concepita all’interno delle linee del coordinatore.
Se si prendessero in considerazione le analogie dei gruppi delle due scuole (qui non è possibile riportare gli Emergenti per un problema di tempo) si potrebbe vedere che il percorso confusionale iniziale, le difficoltà di comunicazione, le paure individuali e l’assenza di interrelazioni vincolari sono comuni nei gruppi sia dove c’è solo il coordinatore sia anche con l’osservatore.
Nel nostro caso alla fine di ogni gruppo viene fatta tra il coordinatore e l’informatore una discussione sugli Emergenti, che serve anche per la successiva informazione e coordinazione.
Una volta specificati i campi di lavoro, dirò alcune cose sull’Emergente
“La nozione di Emergente non può essere capita fuori dalla nozione di Vincolo”
(A.Bauleo)
Pichon Riviere arriva alla nozione di Vincolo dopo un percorso dentro la stessa Psicaonalisi.
La nozione di Vincolo si pone, quando viene enunciata alla fine degli anni ’50 un po’ come riassun-
to di una teoria dell’identificazione, il problema della relazione d’oggetto, il problema del rapporto analitico, un’idea di Gruppo.
La nozione di Vincolo si pone allora come la fine di un certo percorso: finisce attorno a questa nozione l’idea che c’è un oggetto ed un osservatore, lontano estraneo a questo oggetto.
D’ora in poi l’oggettività ha a che vedere con la soggettività e il “contesto”, senza il quale il rapporto non esiste. Molte volte è il contesto a darci la soluzione di una problematica.
Quando parliamo di Vincolo osserviamo il rapporto tra due elementi e la struttura che si organizza quando essi si combinano.
Edgar Morin nel “Metodo” parla di principio di emergenza e del pricipio di vincolo nelle organizzazioni sociali e dice che si opera l’organizzazione tramite vincoli che in determinati momenti inibiscono il gioco di processi relativamente autonomi.
Questo problema dei vincoli si pone in maniera a un tempo ambivalente e tragica quando la società impone le sue coercizioni e le sue repressioni su ogni attività, da quelle sessuali a quelle intellettuali
Così pure nelle società storiche, il dominio gerarchico, le oppressioni e le schiavitù inibiscono e im
pediscono le potenzialità creative di coloro che si trovano a subire tali domini e oppressioni.
Tutto questo ci serve per mostrare che i gruppi si differenziano non soltanto sulla base dei loro costituenti fisici o dei loro schemi di riferimento, ma anche sulla base del tipo di produzione dei Vincoli e delle Emergenze.
Il Gruppo Operativo è un tutto che prende forma nello stesso tempo in cui si trasformano i suoi elementi.
L’idea di emergenza è inseparabile dalla creazione di una nuova forma che costituisce un tutto.
Si potrebbe rappresentare partendo da un gruppo-raggruppamento per andare da una parte verso la globalità attraverso gli Emergenti e dall’altra verso la qualità attraverso i Vincoli delle interrelazioni così da poter rappresentare il processo gruppale.
Vale a dire a una maggior ricchezza nella diversità potrebbe corrispondere una maggior ricchezza nell’unità se questa fosse fondata sulla comunicazione reciproca e non sulla coercizione.
Così qualità dell’unità globale e sviluppi della differenza/diversità da una parte e qualità emergenti interne e esterne segnalate dall’altra andrebbero tutte di pari passo.
Per questo si può dire che le relazioni tra le parti differenti e diverse e fra le parti e il tutto non sono
altro che rispettivamente Vincoli e Emergenti.
Emerge dunque la necessità che nel processo le forze di comunicazione, affinità, connessione predominino sulle forze di repulsione, di esclusione, dissociazione.
Il Gruppo Operativo costituisce una realtà nuova dal punto di vista strutturale, dal punto di vista qualitativo, nello spazio e nel tempo. Il processo trasforma una diversità discontinua di elementi in una forma globale.
Gli Emergenti sono le proprietà globali e particolari che determinano la trasformazione, il cambiamento in parti di un tutto e la diversità in unità senza annullare la diversità.
Due facce, Vincolo e Emergente, dello stesso processo: una manifesta e una latente.
Ci troviamo davanti a concetti chiave: Vincolo e Emergente tra formazione e cambiamento. Tutto ciò che forma trasforma.
Questo principio deve diventare attivo e dialettico non solo nel gruppo ma in tutti gli ambiti perché formazione e trasformazione costituiscano un circuito ininterrotto.
Madrid Maggio 2014
I servizi logistici di Target Sinergie verranno presentati a Piazza Toscana, l’evento Compagnia delle Opere di Firenze che ospita gli incontri tra imprese. Giunto alla quarta edizione, Piazza Toscana si terrà il 28 maggio al Nelson Mandela Forum, in viale Paoli 3 e prevede la partecipazione di aziende dei settori Moda, Meccanica, Edilizia, Agroalimentare, Informatica, Arredamento, Turismo, Servizi, Commercio, Professionisti e, ovviamente, Trasporti e Logistica.
Proprio sui servizi offerti in questo settore si concentreranno gli incontri di Target Sinergie, con un ventaglio di proposte per la logistica di magazzino che abbracciano le imprese di produzione e di catering agroalimentare, il Beverage (per il quale vengono forniti servizi di distribuzione ultimo miglio), l’ittica, e infine la farmaceutica.
Oltre al dovere, il piacere: la formula che coniuga il gusto di ritrovarsi tra soci e dipendenti e i doveri statutari delle cooperative aderenti al consorzio Target Sinergie si rinnova sabato 17 maggio. Questa volta l’appuntamento è al campo di Don Pippo, la struttura in via Santa Cristina 22, ai Casetti di Rimini. Il programma inizia alle 15: per chi ha fiato ed energie da spendere (e vuole divertirsi) c’è il torneo di calcetto. Alle 17,30 le assemblee dei soci, con le approvazioni del bilancio 2013 e la presentazione delle nuove attività e degli sviluppi commerciali del gruppo. Chiusura in bellezza con l’apericena a buffet. Sarebbe utilissime le conferme di partecipazione sia al torneo di calcetto sia all’apericena. Grazie
Su Google la mappa per raggiungere il campo di Don Pippo:
Visualizzazione ingrandita della mappa
La busta paga o il Cud direttamente sul pc del dipendente, in formato digitale e accessibile da ovunque, purché ci sia una connessione Internet: è il nuovo sistema via Web che In Opera Onlus e le cooperative aderenti al consorzio Target Sinergie hanno implementato da circa un anno, coinvolgendo tutti i lavoratori del gruppo. Un sistema che solleva la struttura dalla routine mensile dell’imbustamento e della distribuzione del materiale cartaceo e che ha i vantaggi di risparmiare carta e di annullare le distanze con i vari cantieri in cui i dipendenti della cooperati opera.
Dopo un breve periodo di sperimentazione e i necessari supporti per l’addestramento dei dipendenti nella fase iniziale , il sistema di diffusione paghe via Web è una realtà consolidata. «Abbiamo cominciato con una mail informativa che illustrava le procedure e una postazione pc al centralino dell’azienda – ricorda Simone Vezzali, presidente della cooperativa In Opera e curatore del progetto – I dipendenti meno “attrezzati” venivano in sede ed erano aiutati dagli addetti al centralino. Nel giro di pochissimo tempo il progetto è decollato e utilizzato: solo una decina di dipendenti, su oltre 750, vengono in sede. Ora siamo in grado di offrire il servizio anche per altre aziende».
Il funzionamento è semplice: ogni dipendente ha un proprio username, generato da un dato anagrafico univoco, e una password di sistema che poi lui stesso modifica. Con questi accede a un server web protetto dove mensilmente vengono pubblicati, nel proprio profilo, la busta paga e il Cud. «Inviamo ad ogni dipendente una mail per avvertirlo quando collegarsi e trovare la propria documentazione – spiega Simone Vezzali – che può scaricare in formato pdf da ovunque si trovi, in Italia come all’estero. Il server registra gli accessi di ogni collaboratore per ogni eventuale rendicontazione necessaria».
Il risparmio in termini di consumi e di procedure è notevole, per il dipendente e per l’azienda. Ogni 13 del mese i dipendenti si dovevano recare in sede a ritirare la busta paga o dovevano essere spedite ai cantieri fuori sede (ricordiamo che In Opera e il gruppo Target opera in sette regioni del centro e nord Italia). Oggi invece i dipendenti ritirano la loro documentazione dove preferiscono. «Registriamo accessi di dipendenti anche dai loro paesi d’origine, quando sono in ferie ad esempio: dal Senegal, dai paesi del Maghereb, dal Perù o dell’est Europa. Prima stampavamo tutto e imbustavamo, ora la stampa avviene solo se necessaria: un risparmio in termini cartacei di almeno 35 chilogrammi di fogli e oltre 50 kg per le buste all’anno».
«Il sistema non solo è comodo, ma è anche un nuovo canale informativo con i dipendenti – dice Enrico Rotelli, responsabile comunicazione del gruppo Target Sinergie – che utilizziamo per diffondere la newsletter aziendale, annunci, informazioni utili e per sensibilizzare il personale su iniziative benefiche. Un canale puntuale e duttile».
Articolo pubblicato su Csr news, periodi di informazione del Consorzio Sociale Romagnolo di Rimini
Con l'arte, si sa, non sempre si riesce a mangiare. O sei bravo e commerciabile, o sei bravo e basta, e nel secondo caso vivi di ideali, produci arte e campi con qualcos'altro. Insomma, essere artisti nella gran parte dei casi, se non è una rimessa poco ci manca. Poi, qualche volta, ci si mette anche il pubblico, che non solo non è pagante, ma talvolta è pure prendente. Mi spiego. Alla Biennale disegno di Rimini, una delle 23 mostre è Cantiere Disegno, 41 artisti contemporanei ospitati nell'ala nuova del Museo della città. Tra i molti bravi riminesi invitati e che hanno allestito il proprio spazio c'è pure il non-più-giovane artista Franco Pozzi (qui un libro d'arte che abbiamo fatto insieme in gioventù) il quale ha collocato tre disegni fatti a polvere. Sì, polvere. Il tema della leggerezza, tra le varie modalità, lui lo sviluppa mettendo su un vetro un foglio di carta opportunamente sagomato e facendo posare il segno del tempo che passa. Poi toglie il foglio, incornicia il vetro e, nella stanza resa opportunamente buia, lo spettatore dirige sul vetro il fascio di luce di una piccola torcia elettrica, decifrando così la altrimenti invisibile trama del tempo. La torcia è appesa ad un chiodino sotto il quadro. Anzi, le torce, erano appese ad un chiodino sotto i quadri. Ne son già sparite tre. La biennale dura fino all'8 giugno...
Argomenti: Spazi: Autori:E’ Simone Vezzali il nuovo rappresentante della cooperativa sociale in Opera Onlus nel rinnovato cda del Consorzio Sociale Romagnolo (Csr), che riunisce 30 cooperative sociali di tipo B di Rimini. L’elezione è avvenuta il 23 aprile e ha coinciso con il cambio al vertice del Csr, con Gilberto Vittori, presidente della cooperativa Ecoservizi l’Olmo che subentra a Pietro Borghini (de La Formica), il quale ha condotto il consorzio per sei anni.
Simone Vezzali, 37 enne ingegnere informatico, oltre che presidente di In Opera onlus è direttore del Personale del gruppo Target Sinergie (di cui In Opera è parte integrante) e subentra nel cda del Csr a Davide Zamagni, presidente del gruppo. Con Vezzali siedono nel nuovo organismo direttivo del consorzio delle cooperative sociali riminesi oltre al citato neo presidente Gilberto Vittori, Carlo Urbinati della New Horizon (vice presidente), Gianni Angeli de Il Solco, Ermes Battistini de La Formica, Marco Berlini de Nel Blu, Monica Ciavatta della Cento Fiori, Remo Scano della CCILS.
L’elezione del nuovo cda, che passa da sei a otto membri, è avvenuta il 23 aprile, in occasione dell’assemblea dei soci. Nell’occasione Pietro Borghini si è congedato dalla presidenza che ha retto per sei anni, salutato da un applauso. L’assemblea ha approvato inoltre il bilancio consuntivo 2013 che ha segnato, per la prima volta nella storia del Csr il superamento della soglia dei 16 milioni di euro di fatturato, confermando la costante crescita degli anni precedenti: 15 milioni di 2011 e 2012, 14 milioni del 2010, 13 milioni nel 2009. «In tempi di crisi – spiega una nota del consorzio – un risultato per nulla scontato che lascia intravedere le grandi potenzialità della cooperazione sociale in termini di lavoro, senza dimenticare che la vocazione principale delle cooperative sociali di tipo B che costituiscono il consorzio è di favorire l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate».
Target Sinergie a “Incontrarsi per crescere – Expandere Emilia Romagna”, l’evento della Compagnia delle Opere a Bologna che permette ad oltre 500 imprese del territorio regionale di entrare in contatto ed aumentare e proprie conoscenze e cercare nuove opportunità. Target Sinergie sarà presente con un proprio desk, presentando i servizi erogati dalle imprese consorziate in sette regioni italiane: logistica di stabilimento e ultimo miglio, igiene e pulizie, Facilities amministrative e Custormer satisfaction.
L’evento, previsto a Bologna martedì 13 maggio presso l’Unipol Arena, consiste nel favorire il contatto diretto e le relazioni tra imprenditori di diversi settori merceologici, tramite incontri B2B, al fine di facilitare la ricerca di clienti e fornitori, sviluppare nuove opportunità di business e individuare nuove strategie di sviluppo a sostegno delle PMI. Oltre a partecipare ai matching sarà possibile prendere parte al calendario di formazione ed informazione previsti in calendario, in tema di finanza, internazionalizzazione, reti d’impresa e social network.
A conclusione del pomeriggio, Expandere terminerà i suoi lavori con una Conversazione Imprenditoriale dal titolo “Costruire in un mondo che cambia”, un momento di sintesi di tutta la giornata che sarà aperto anche ai non partecipanti.
Vi è l’utopia, in tempi di crisi, di credere che la soluzione di tutti i mali sia stampare moneta. Se per cause ciò è impedito si aguzza l’ingegno per trovare soluzioni alternative, sui cui effetti è lecito nutrire alcune perplessità. I Certificati di Credito Fiscale s’inseriscono in questi tentativi di conseguire i supposti vantaggi di un aumento della massa monetaria senza, però, di fatto aumentarla. Il funzionamento ricorda molto i MEFO emessi durante il Terzo Reich, di cui si parla in altra parte: lo Stato elargisce, senza pretendere nulla in cambio, dei Certificati di Credito che potranno essere utilizzati per pagare, dopo due anni, i debiti con la Pubblica Amministrazione. Nel frattempo questi certificati potranno liberamente circolare ed essere usati come mezzo di pagamento alternativo al denaro. Il tutto sotto l’occhio vigile dello Stato e dei mercati che ne stabiliranno, tra l’altro, il valore di comune commercio. Non ci si può esimere da sollevare alcuni dubbi sulla loro reale efficacia. Primo dubbio: in un’economia piccola, la circolazione di questi certificati come surrogato monetario potrebbe non essere così diffusa. Solo una minima parte degli operatori economici sarà disposta a ricevere quelle che, di fatto, sono delle cambiali spendibili dopo due anni piuttosto che del denaro contante. Una minima parte di un’economia già di suo ristretta non potrà generare alcun effetto sperato sul PIL.
Secondo dubbio: non vi è evidenza empirica di quale sia l’effetto moltiplicatore sul PIL e sulle entrate fiscali. Il castello si regge, infatti, sul fatto che quando i C.C.F. potranno essere effettivamente utilizzati per compensare debiti con lo Stato, l’aumento delle entrate fiscali generato dalla loro circolazione sarà più alto del loro controvalore nominale. Se ciò non fosse, si avrebbe uno sbilancio negativo per lo Stato che si vedrà costretto a contabilizzare delle perdite conseguendo l’effetto esattamente contrario di quello atteso: un aumento esponenziale del deficit pubblico, che non farà contento gli altri Paese della UE. Terzo dubbio: il valore di scambio risentirà anche della fiducia che gli investitori ripongono nello Stato sovrano emittente. L’avere un’economia numericamente piccola, con meno anticorpi per fronteggiare le crisi economiche, non sarà di certo d’aiuto nel migliorare la fiducia degli investitori. E’ lecito attendersi che il valore di mercato sarà, quindi, di gran lunga inferiore rispetto a quello nominale. Il risultato sarà, perciò, quello di avere in mano dei Certificati svalutati, poco adatti a sostituire il più rassicurante denaro.
Ancora una volta si deve sottolineare che stampare moneta o suoi surrogati non è la via salvifica per uscire dalla crisi. L’unica strada è quella di rendere disciplinati Stati Sovrani troppo spendaccioni. Le altre ricette sono come gli antidolorifici a un malato: attenuano gli effetti dando solo l’illusione di essere guariti.
FOCUS: I ME.FO. BONDSI Certificati di Credito Fiscale ricordano molto i ME.FO. Bond circolanti sotto il Terzo REICH ed emessi da una fantomatica Metallurgische Forschungsgesellschaft m.b.H (“Società per la ricerca in campo metallurgico”, da cui poi l’acronimo ME.FO.), di proprietà statale. Non può sfuggire che la Germania, all’inizio degli anni 30, era in ginocchio: l’iperinflazione, lo stratosferico indebitamento causato dai debiti di guerra, i vincoli imposti dalle Nazioni Vincitrici impedivano allo Stato di stampare nuova moneta spingendo sempre di più nel baratro la popolazione tedesca. Per cercare di invertire la rotta, il ministro del Tesoro nazista Hjalmar Schacht (che, ironia della sorte, era ebreo) si inventò i ME.FO. Bond, che erano delle cambiali garantite dallo Stato e incassabili dopo cinque anni dalla loro emissione, i quali venivano utilizzate per pagare i fornitori del Terzo Reich. Ben presto questi titoli cominciarono a circolare autonomamente, sostituendo negli scambi soprattutto fra imprenditori, il denaro contante quale mezzo di pagamento. Lo sviluppo fu impressionante. Questi strumenti, unitamente alle altre misure di politica economica intraprese, fecero uscire nel giro di due anni la Germania dalla crisi, facendo impallidire il New Deal di Roosevelt al quale, invece, gli ci volle una guerra mondiale per risolvere la crisi del 29.
Il limite dei ME.FO. risiedeva nel pericolo che i possessori, tutti allo stesso momento, chiedessero il loro rimborso una volta giunti a scadenza. Cosa che non avvenne mai. Il motivo? L’enorme fiducia che il regime riscuoteva fra i cittadini e le classi dirigenti, dovuta sia alla propaganda ma anche al tangibile miglioramento dell’economia.
(articolo pubblicato su LA TRIBUNA SAMMARINESE, sabato 24 maggio 2014)
Pubblicazionici troviamo entrambi di fronte ad un curioso traguardo. Tu entri, per legge, nell'età degli adulti mentre io, tra poco, compio il mezzo secolo. E' come se attraversassimo entrambi una fase del giorno. Tu l'alba, quando la luce del mattino si insinua nel dormire delle cose, ne staglia nettamente i confini rendendole scintillanti e le proietta nel futuro con un'ombra deformata, tutta da decifrare. Io il pomeriggio, quando i colori trasecolano nel torpore. La luce dona alle cose l'incertezza suggestiva dei contorni, mentre la loro lunga ombra comincia a confondersi con l'ignoto della sera. E chissà cosa ci regalerà questa nostra passeggiata.
Aspettavi impaziente la maggiore età. Segna un passaggio che tutti abbiamo creduto una porta spalancata alla nostra splendida solitudine e alla nostra volontà di essere. Ci sarà una festa, i regali di parenti e amici, poi le pratiche per la patente... E' ora, invece, che comincia il difficile. Non l'impossibile, perché tutte le strade ti si offrono e tutte le puoi percorrere. Ma per affrontarle dovrai usare le tue armi. E mettere le tue capacità in quelle che ti vengono offerte. Dovrai imparare a sceglierle, ad utilizzarle o a rifiutarle, per capire prima i tuoi desideri, poi come concretizzarli in questo splendido panorama che la luce del mattino sta risvegliando per te.
Non so cosa tu voglia fare nella vita. A diciotto anni pochi lo sanno e quei pochi sono o fortunati oppure privi di coraggio. Perché questa è l'età nella quale si comincia ad annusare la vita, a vivere le esperienze per formare il carattere e le attitudini. E di tutte le armi di cui disponi per il tuo futuro credo che alcune siano più importanti. La prima è la curiosità. Sii curiosa della vita, delle persone, delle esperienze. Perché non si impara dalle vittorie, si impara dagli errori. E tanti più ne farai, tanto più imparerai. E tanto più sarai curiosa di vivere esperienze, tante più porte potrai trovare, aprire e poi richiudere. E questo, te ne accorgerai, cara Viola, lo dovrai fare da sola.
Non avere paura di misurati con le cose nuove, perché solo attraverso esse ci si mette alla prova, si matura, ci si stupisce delle proprie capacità e si diventa consci dei propri limiti. E si affinano le abilità per superarli. Perché i limiti sono posti sulla nostra vita per essere superati, non per essere accettati. E se qualcuno vuole importeli, non accettarli. Nemmeno se quel qualcuno sei tu.
L'altra arma che auguro non ti manchi mai è l'indipendenza. Cercala, con ostinazione, con tutte le tue forze. Non per bastare a te stessa, non solo almeno. Ma perché viaggia a braccetto con la curiosità nel tuo diventare donna. La dipendenza è un laccio che immobilizza, qualunque cosa, persona o idea la eserciti su di te. La dipendenza dalle cose genera bisogno, alimenta la superficialità e quando si svela l'unico dono che reca è il vuoto. La dipendenza dalle persone genera insicurezza, talvolta immobilismo e il suo dono è atroce: diventa rimpianto. Scegli di scegliere, liberamente, perché la strada è lunga e c'è un mondo da scoprire e abitare. Come lo desideri tu. E sarà più bello da percorrere con chi ti si affiancherà. Alla pari.
Non ci sono né madri né parenti né amici in questa passeggiata nel mattino della tua vita. O meglio, ci sono, sono di aiuto, ma pian piano ti renderai conto che non possono essere un vincolo che non ti consenta di esprimerti come desideri. Perché i legami che ora senti forti, indissolubili, pian piano si faranno meno presenti, anche se resteranno forti. Non aver paura di percorrere distanze in questa tua ricerca, perché le persone che ami resteranno vicino a te, anche nella lontananza. E se cadrai, non tarderanno ad aiutarti ad alzarti. Ma non abbandonare mai la tua ricerca, perché la posta in gioco è la pienezza di te e, in definitiva, la tua felicità.
Dopo tante parole sul futuro, ti lascio con un'immagine di te. Quella carezza che mi donasti, anni fa in libreria, quando mi avvisarono che la mia cara Stefania stava per morire. Un gesto d'amore che ti racchiude e ti rappresenterà finché avrò strada da percorrere.
Con amore,
zio Kikko
Argomenti: Persone:Trasferta nel lariano per Target Sinergie: l’azienda di Rimini parteciperà a Expandere Alta Lombardia, l’evento Compagnia delle Opere in programma mercoledì 21 maggio 201a nei padiglioni di Lariofiere a Erba (CO). Durante l’evento Cdo presenterà i servizi per il mercato lombardo, nel quale Target è attivo con numerose commesse di servizi logistici, Facilities amministrative, igiene e pulizie.
L’obiettivo di Expandere Alta Lombardia consiste nel favorire il contatto diretto e le relazioni tra oltre cinquecento imprenditori di diversi settori merceologici, tramite incontri B2B, al fine di facilitare la ricerca di clienti e fornitori, sviluppare nuove opportunità di business e individuare nuove strategie di sviluppo a sostegno delle PMI del territorio, che quest’anno coinvolgerà, oltre a Como, Sondrio e Lecco, anche Monza e Brianza.
Nella dinamica di prossimità territoriale si favoriranno opportunità di collaborazione tra le aziende, necessarie per superare le carenze delle piccole imprese ed aumentarne la competitività sul mercato, permettendone pertanto il consolidamento per alcuni e l’aprirsi ad un mercato interprovinciale per altri. Condividendo le esperienze si possono individuare soluzioni ai problemi e sviluppare alleanze che diano più forza alle piccole imprese. Maggiori informazioni sul sito Expandere Alta Lombardia.
E’ l’evento che favorisce l’incontro di oltre 250 imprese e 600 operatori marchigiani e umbri che il 16 aprile si daranno appuntamento nell’Abbadia di Fiasca, ad Urbisaglia, per Expandere Marche. Nel matching per le imprese organizzato dalla Cdo Target Sinergie sarà presente con il proprio desk e lo staff commerciale per proporre i propri servizi in outsourcing di logistica, Facilities amministrative, di customer satisfaction, igiene e pulizie e conoscere le imprese dei settori ict, agroalimentare, edile/energia, meccanica, turismo, moda, sanità, formazione, non profit, logistica nazionali, marchigiani e umbri. L’evento si svolgerà il 16 aprile, durerà l’intera giornata e prevede 14 workshop, 22 focus, oltre ai 2000 incontri previsti tra gli operatori. Maggiori informazioni sul sito http://www.expanderemarcheumbria.it
La mia empatia, oggi si è fusa con il senso del ridicolo. Ed il malessere è cresciuto man mano che lo stillicidio di notizie si è sviluppato a partire dal Veneto. Dai secessionisti veneti. La foto del carro armato che campeggia su tutti i giornali, pure sul britannico The Guardian, già porta a pensare alla farsa: una ruspa trasformata in tank, con tanto di cannoncino. E sotto gli occhi implacabili dei carabinieri. Immagini registrate mentre questi saldavano e assemblavano lamiere per creare “l'arma finale” fai - da – te dell'irredentismo veneto. Chissà le risate che si sono fatti i militi, scorrendole in caserma. E ancora di più con le intercettazioni, mentre i congiurati ipotizzavano che una ruspa potesse donare loro la «credibilità» con la quale sollevare la popolazione.
Il mio subconscio ci ha provato a prenderli sul serio. Ha fatto affiorare alla memoria le pagine delle biografie dei Br Alberto Franceschini o Patrizio Peci, quando raccontavano di come si inventavano un addestramento in clandestinità sfogliando i libri dei tupamaros. Oppure le gesta della banda della Magliana, per un po' in simbiosi con i terroristi neri. Macché. I dettagli di questa storia hanno eclissato i tragici precursori mentre dalla memoria emergevano immagini più consone. Dapprima I soliti ignoti, di Mario Monicelli. Poi mentre raccontavo all'amico la notizia, Paolo mi illumina: «la macchina della morte di Animal house!!!». Che Belushi ci perdoni.
Argomenti: Luoghi:- Sì, ma cosa? - disse ad alta voce alzandosi di colpo. - Scrivere cosa? E perché poi, scrivere?
Per raccontare la vita, rispose a se stessa.
Cazzate! Almeno sui pettorali hai qualcosa da raccontare che nessuno sa. Ma il resto? Perché scrivere? Per sedurre? E' così? Per sedurre gli sconosciuti, come se i conosciuti non ti bastassero? Per illudersi di raccogliere la quintessenza del mondo in poche pagine? Ma quale quintessenza, poi? Quale emozione del mondo? Che dire? Anche la storia del topolino pettirosso non è interessante da raccontare. Scrivere significa fallire.
Mathilda ne L'uomo dei cerchi azzurri, di Fred Vargas
Argomenti: Personaggi: Autori: Opere:E’ il più autorevole premio per la Sostenibilità d’Impresa in Italia: parliamo del Sodalitas Social Award, bandito dalla Fondazione Sodalitas di Milano, al quale Target Sinergie ha partecipato con il proprio progetto «Les liaisons contagieux: formazione, comunicazione e buone pratiche catalizzano qualità del lavoro e inclusione sociale». L’azienda riminese ha presentato le proprie “best practice” di Responsabilità Sociale d’Impresa, assistita nella stesura dalla preziosa collaborazione di Patrizia Drudi e Alessandra Cannini dell’associazione Figli del Mondo di Rimini. Associazione che promuove nel territorio «l’ integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate» (Commissione Europea).
«Le liaisons contagieux», questo il titolo dato al progetto, illustra come coordinando l’attività di formazione permanente, l’inclusione sociale, la comunicazione interna, la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e il coinvolgimento dei dipendenti in azioni di responsabilità sociale si può catalizzare qualità del lavoro ed avere impatti positivi nella sfera sociale. Una sinergia che coinvolge tutte le strutture del gruppo, a partire dalla Formativa, la cooperativa sociale del gruppo, In Opera Onlus, e i mezzi di comunicazione del gruppo, esistenti o realizzati ad-hoc.
In rilevo nel progetto diversi aspetti dell’impegno di Target Sinergie, a cominciare dal programma di formazione permanente del gruppo, che nel 2013 ha visto coinvolti 104 dipendenti in 26 attività formative per un numero complessivo di 332 ore di lezione dedicate a sicurezza, Team Building, comunicazione sociale d’impresa, informatica, coinvolgimento nelle attività sociali, comunicazione e problem solving, affiancamento nuovi capisquadra e lavoratori.
Una forte valorizzazione anche per il lavoro di inclusione sociale di cui è stata protagonista la cooperativa sociale In Opera, innovativo dal punto di vista dell’approccio. In una fase recessiva i progetti di inserimento hanno maggiori difficoltà a trasformarsi in posti di lavoro concreti. Dopo una proficua formazione teorica e sul campo, le persone che hanno gettato le condizioni per un’autonoma capacità lavorativa, rischiano di vedere sfumate le loro aspettative. In Opera ha quindi sfruttato la capacità di sostenere questo impegno “esportandolo” presso altri soggetti individuati attraverso la Rete di relazioni create in questi anni con aziende del mercato privato e soggetti del Terzo settore. Si sono create quindi le condizioni per “fertilizzare” con valori e pratiche strutture nate con tutt’altre finalità e ridotte o assenti capacità di coinvolgimento lavorativo di personale svantaggiato.
Tra gli aspetti innovativi presentato il servizio web di distribuzione della documentazione paghe e cud, evoluto da cartaceo a digitalizzato, sgravando il lavoro degli uffici e coinvolgendo gli oltre 700 lavoratori. Questi, anche grazie a una postazione assistita in sede per i meno abili, accedono direttamente via web al servizio che raccoglie, veicola e archivia in profili strettamente personali, oltre ai documenti retributivi informazioni utili, avvisi e newsletter digitali.
Social media: dall’ostracismo al coinvolgimento aziendale. Questa frase riassume l’approccio Target Sinergie ai social media, che li sta utilizzando in modo estensivo non solo per veicolare la propria immagine aziendale ma per favorire i rapporti interpersonali. E’ stato creato un gruppo aperto aziendale su Facebook, dove dipendenti ed ex dipendenti condividono sopratutto interessi privati, sociali, informazioni, articoli, foto, influendo direttamente sul clima aziendale e la promozione di interessi nel volontariato e la solidarietà. E’seguito lo sviluppo di una pagina aziendale su LinkedIn, che ha aggregato i dipendenti già presenti sul social network professionale. L’utilizzo è stato incoraggiato dallo stesso presidente della Target Sinergie, diffondendo un agile vademecum in 25 punti per una proficua compilazione del proprio profilo personale, con suggerimenti per le foto, le informazioni curriculari e la “netiquette” da tenere nelle relazioni professionali.
Ci sono persone di fronte alle quali ci si sente ragazzi. Possono scoccare i trenta come i cinqnant'anni, si possono avere i capelli bianchi o aver affrontato le prove più mature, ma egualmente ci fanno sentire così. Dei ragazzi che ancora hanno di fronte una strada che si può, si deve percorrere per raggiungerle- Badate, non è la sensazione che si vive di fronte ai “grandi”, agli irraggiungibili che vestono gli abiti sfavillanti del successo, tessuti dalla propria fortuna. Questi passano, le loro tracce si attenuano o si dissolvono man mano che si cresce. Coloro che ti fanno sentire ragazzo, con tutto il bello che racchiude la parola, sono pochi. E' la più nitida delle sensazioni che porto nel cuore, frequentando Giordano. La più chiara in un momento così confuso, nel quale mi sento smarrito.
Sì, smarrito. Ho perduto un amico che ha fatto da bussola nella mia crescita disordinata e tumultuosa nella politica. Nel quale mi sono imbattuto nel 1996, e che negli anni a seguire sapevo di poter consultare, tra le mura della sezione Tre Martiri, la sua seconda casa, o nello spazio tra la questura e piazza Cavour. Perché c'era sempre. Per me come per i tanti amici e compagni che si sono abbeverati al calice della Res Publica, nei tanti gusti che ci ha riservato. Anche i più amari.
Ha un sapore diverso oggi, questa nostra comune passione. Così distante da come l'abbiamo coltivata tra le mura della Tre Martiri, per me ancora naturale chiamarla Sezione anche se i tempi l'hanno mutata in circolo. L'assenza di Giordano acuisce lo stato di distacco che sento, aggiunge smarrimento al disincanto che provo, leggo, ascolto nel quotidiano, magari scuotendo la testa. La sua assenza è una cesura che mi costringe a riprendere in mano il filo spezzato per tesserlo in un altro modo. Come non lo so. So solo che per quanto mi senta distante o smarrito, ciò che ho appreso con lui è una parte inscindibile da me, inalienabile anche se i tempi che stiamo vivendo gridano il contrario.
Politica, partito, militanza, rappresentanza. Queste parole le abbiamo vissute intensamente, ciascuno nei mille rivoli che la Res Pubblica ci offre. Ma le abbiamo anche viste svuotare di significato, scientemente o inconsciamente. Le abbiamo viste piegate da mode, desideri, ambizioni, tutte centrifugate nel sordo furore che ci circonda. L'assenza di Giordano domenica mi ha riportato a queste quattro parole, perché per come l'ho frequentato e ascoltato, le ha rappresentate. Se devo indicare qualcuno che più di altri le ha fatte sentire reali, tangibili, ancora ricche di senso, non ho dubbi. Per questo voglio continuare a tenerle care. Come suo dono prezioso.
Argomenti: Luoghi: Persone: Società:L’utilità per le imprese della legge regionale 17 sull’inserimento di persone svantaggiate: un video del Consorzio Sociale Romagnolo (Csr) spiega le opportunità, le forme di collaborazione avviate e e lo stato dell’arte dell’applicazione della normativa a Rimini, forse la punta più avanzata in questa materia in Emilia Romagna. Davide Zamagni, presidente Target Sinergie, è stato coinvolto nella narrazione video, insieme ad altri esponenti del Consorzio Sociale Romagnolo ed imprenditori che hanno sperimentato con successo gli strumenti messi in campo dal Csr e dalla Provincia di Rimini per servizi che coinvolgono persone svantaggiate. Il video, 16 minuti di lunghezza totali, è pubblicato sia sul sito sia sul canale Youtube del Consorzio Sociale Romagnolo.
Giordano Gentilini ha scelto di lasciarci in silenzio, discreto come è sempre stato. Ma non credo si arrabbierà se troviamo un modo per ricordarlo. Un modo festoso perché ha lasciato a ciascuno una bella eredità di amore per la cosa pubblica e di passione per la vita civile. Credo che i compagni, della Tre Martiri come di tutti gli altri approdi del fare politico riminese, possano incontrarsi, in piazza Cavour, per ricordarlo, ciascuno nei modi che vorrà. Giovedì, prima del Consiglio cittadino, potrebbe essere un buon orario. Io sono disponibile.
Argomenti: Luoghi:Qualche giorno fa, più o meno a quest'ora, ho postato il link su Facebook a un testo del mio blog. Una cosa personale che molti hanno apprezzato e diversi hanno condiviso su Facebook. Il che ovviamente mi ha fatto piacere. Fatto sta che il sito mi svela – a me e a me solo – un “successo” incredibile rispetto a tutti gli altri testi presenti: 784 letture nel giro di 48 ore. Dovete stare a fidarvi, è così. Però... C'è sempre un però nella Rete, se si scava più a fondo. E questo scavare viene dalle statistiche di accesso di Google Analytics. che ovviemente ho consultato, incuriosito da simili - e inusuali - numeri. Queste mi dicono che i visitatori vengono tutti da Facebook. Più di due terzi ha usato il telefonino o un device mobile. Ed il tempo medio di permanenza sulla pagina è stato di 13 secondi. L'equivalente della lettura di 4 righe. I lettori da pc invece, un terzo circa, sono meno rapidi: 48 secondi il tempo medio di permanenza, più o meno l'intera lunghezza del testo. In tempi di espulsioni (e di democrazia diretta) decretate via web, la cosa mi ha fatto pensare.
Argomenti: Media:…sai Roby, ora capita che guardo alla vita, anche alla mia, e agli essere umani, come entità a tempo. Ma non in modo disdicevole o truce. Tutt'altro. Mi sento semmai liberato. Da orpelli, dal greve che non si sa perché ho accumulato e stipato e ancora ammucchiato per non so più bene quale scopo. Osservo gli altri, guardo il loro camminare o correre come da bambini si osservava l'incessante camminare delle formiche dentro e fuori i loro buchi o le crepe della terra, in quelle secche giornate assolate in campagna nell'esilio del Montefeltro. Scorro il loro andirivieni sui giornali con parole pronunciate come fossero di pietra, ma che il giorno dopo già son polvere d'argilla. O lungo le strade, carichi di vestiti, dentro e fuori dagli uffici, tacchettando o trascinando, da soli o in gruppi chiassosi, lungo invisibili tracce che calpestano tutti uguali e tutti diversamente. Li guardo e poi, puf! un attimo e non ci sono più. Scomparsi in chissà quale cretto...
Argomenti:Oggi abbiamo comunicato al Centro per l'Impiego il nostro essere in cassa integrazione. Fino al 30 marzo, rinnovabile fino al 30 giugno. L'accordo, siglato pochi giorni fa dalla cooperativa Feynman, Cgil e Cisl e Centro per l'Impiego , è stato perfezionato dall'azienda ed ora è una delle tante pratiche aperte che da un po' di tranquillità a 15 persone. Non è poco, in questo disastrato periodo. Almeno per noi. A cosa quasi fatta – manca un aspetto importante, la ricollocazione dei lavoratori, ma questa partita si gioca anche su altri tavoli aziendali – mi va di sottolineare alcuni aspetti che ho vissuto, seguendo la vicenda per conto dei colleghi e come delegato sindacale.
Innanzitutto l'atteggiamento dei segretari della Filt - Cgil, Fit - Cisl e Uil Trasporti, Ornella Giacomini, Gilberto Bellucci e Saverio Messina, che a fronte di un iniziale proposta della Feynman di licenziarci tutti tout court, hanno ravvisato invece la possibilità di accedere agli ammortizzatori sociali. E l'hanno spiegata in maniera convincente al presidente della cooperativa Feynman Alessandro Modugno e al suo consulente del lavoro Fabrizio Pierro. In una situazione in cui tutto per noi lavoratori sembrava precipitato, hanno tirato fuori dal cappello delle norme le giuste leve, come ho riportato in questo post. Ne deriva, ovviamente, l'atteggiamento più che positivo – e certamente non scontato, di questi tempi – di Alessandro Modugno e di Fabrizio Pierro, che non solo hanno siglato l'accordo, ma gli hanno dato corso per le pratiche necessarie in tempi direi più che rapidi. Disponibilità e celerità che ha trovato medesima eco negli uffici del Centro per l'Impiego di Rimini, che ha completato il quadro stilando un accordo soddisfacente per entrambe le parti. C'è inoltre l'interessamento dei parlamentari Emma Petitti e Tiziano Arlotti con un'interrogazione sulle questioni dei lavoratori stranieri. Un gesto che ora viaggia su binari legislativi, del quale speriamo in un'evoluzione positiva.
Per essere ancora più corretti, devo dare pubblicamente atto a Modugno di due altre cose, forse meno importanti rispetto alla vertenza, ma importanti per me e umanamente esemplificative. La prima, in ordine di tempo, è che si è scusato dell'sms inviato (il post dal quale è nata tutta questa serie), non privatamente ma pubblicamente, con tutti i colleghi. Ed io pubblicamente, gliene do atto. Poi, in sede di trattativa, si è mosso personalmente per risolvere un problema con uno dei 15 colleghi. Un gesto (sono vago per motivi di riservatezza, dovete stare sulla fiducia) che poteva tranquillamente, legalmente e ragionevolmente evitare, ma che ha ugualmente fatto. E perciò merita la mia stima.
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