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Frontalieri a San Marino, nonostante l’accordo con l’Unione Europea, gli italiani continuano ad essere discriminati.

Discriminazione dei lavoratori frontalieri a San Marino, nonostante l’entrata in vigore dell’Accordo di Cooperazione ed Unione Doganale stipulato tra la Repubblica e l’Unione Europea si continuano ad applicare i contratti a tempo determinato per gli italiani e indeterminato per i sammarinesi. E’ la denuncia del deputato riminese Sergio Gambini, il quale ha presentato come primo firmatario una interrogazione a risposta in commissione Attività Produttive ai ministri del Lavoro e degli Esteri. Gambini, insieme ai deputati Ds Gasperoni e Bielli, sollecita il Governo a dare risposte su una situazione che perdura nonostante l’entrata in vigore dell’accordo, sottoscritto nel 1991 e ratificato dalla repubblica di San Marino nel 1993.

Secondo l’accordo “ciascuno Stato membro – recita l’art. 20 - concede ai cittadini sammarinesi  che lavorano sul suo territorio un regime privo di qualsiasi discriminazione in base alla nazionalità rispetto ai suoi cittadini per quanto riguarda le condizioni di lavoro e di retribuzione. La Repubblica di san marino concede lo stesso regime ai cittadini degli Stati membri che lavorano sul suo territorio”. Per il capogruppo Ds in commissione Attività Produttive Gambini “viene a cadere ogni alibi per continuare la discriminazione dei cittadini italiani a San Marino, attuata negando una reciprocità che già da tempo avrebbe dovuto essere riconosciuta, tanto più che all’art. 28 l’Accordo prevede che “le disposizioni sostituiscono quelle incompatibili o identiche degli accordi conclusi tra gli stati membri e la Repubblica di San Marino”.

Gambini, dopo aver ricordato che da anni le condizioni dei lavoratori frontalieri sul Titano sono al centro di iniziative sindacali, al di qua e al di là dei confini, spiega che non si ha notizia circa “cambiamenti nei rapporti di lavoro” dopo il primo aprile 2002, “ne che il governo sammarinese abbia provveduto a predisporre qualsiasi percorso di applicazione dell’art. 20”. Da qui le sollecitazioni all’Esecutivo per conoscere quali iniziative intende mettere in atto, se è a conoscenza dell’entrata in vigore dell’accordo tra l’Unione Europea e se non ritenga, qualora perdurasse “l’intollerabile discriminazione, di denunciare all’Ue la mancata applicazione da parte della Repubblica di San Marino degli accordi vigenti”.

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