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Sergio Gambini incontra la Cgil sul lavoro nero e propone tre capisaldi

Sergio Gambini incontra la Cgil sul lavoro nero e propone: “Contro questa distorsione tre capisaldi: più organici all’Ispettorato del lavoro, bene i controlli locali negli appalti pubblici ma riformiamo la Merloni, incentivi alle imprese che scelgono la qualità ed escono dal sommerso. “La lotta contro il lavoro nero passa da tre capisaldi”. Così Sergio Gambini, candidato alla Camera per il collegio Rimini nord, durante il faccia a faccia con i vertici della Cgil di Rimini, avvenuto questo pomeriggio.

“Il primo: rafforzamento degli organici dell’Ispettorato del lavoro, negli ultimi anni si sono ottenuti esclusivamente sostegni periodici e comunque insufficienti ad un controllo continuativo. Rimini deve invece poter ottenere una quota significativa delle nuove assunzioni recentemente varate dal ministero del Lavoro. Questo è un obbiettivo ravvicinato".

“Secondo: mi convincono le proposte della Cgil sull’azione locale necessaria per il controllo dei cantieri di opere pubbliche. Ritengo tuttavia che occorra rivisitare la legge Merloni ter, che ha il grande merito di averci fatto uscire da Tangentopoli, ma che contiene soltanto parametri quantitativi e non tutela a sufficienza gli aspetti normativi legati al lavoro e alla sicurezza dei lavoratori".

“Terzo: per il turismo abbiamo bisogno non solo di maggiori controlli e repressione del lavoro nero, ma anche di incentivi (di natura fiscale, procedure amministrative snelle), per sostenere un percorso di fuoriuscita dal sommerso, che ancora troppo pesantemente caratterizza la competitività del sistema Rimini. Il sommerso infatti segna una competitività al ribasso, mentre la nostra crescita deve essere affidata alla qualità".

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